Questa settimana l’appuntamento con la cricca salta, chi sta
male, chi ha i figli in quarantena in prenda a Pandemie stagionali, chi i
suoceri a cena, chi le cavalletteeeeee…. Sempre una ragione per non giocare.
Ma come in sella alla mia bici, a me serve prendere il ritmo
per poter sentire il flow così nella solitudine della notte, con tutta la
famiglia che russa tipo motosega inceppata nonostante il Rinowash tagliato col
Clenil, finalmente apro la scatola di UNLOCK!
Si tratta di un gioco dichiarato per 2-6 giocatori della
Space Cowboys tradotto da Asmodee Italia (qui
su Playbazar.it) per una platea di giocatori di almeno 10 anni che pianta sulla
sedia per circa un’oretta immergendo i partecipanti in un’esperienza di gioco totale
della serie EXCAPE-ROOM… cosa sono le Excape Room? Se non hai una risposta
immediata a questa domanda sappi che nelle grandi città Italiane spuntano più
ER che funghi dopo la pioggia autunnale.
Una excape room è letteralmente una stanza dalla quale
bisogna scappare. In pratica si viene rinchiusi tra quattro pareti e tramite
sensi di ragno e vista aguzzata tipo spillone alieno ci si dipana tra enigmi,
intrighi, trabocchetti, falsi positivi, doppi sensi e chi più ne ha più ne
metta per cercare di sbloccare combinazioni, aprire lucchetti, cassetti dal
doppio fondo o porte e trovare la fuga verso “fuori”.
Le ER nascono come esperienza live, in vere stanze arredate
e sistemate per far vivere delle esperienze 3D a chi ha voglia di passare un
pomeriggio in compagnia dei propri amici con modalità molto originali dai
soliti cinema (3D).
Così visto il dilagare di questa moda, anche il mondo dei
boardgame come Jordan ha colto la palla al balzo e ha schiacciato già sulla
faccia dei giocatori diverse soluzioni coinvolgenti e stimolanti.
Siamo partiti ormai da più diversi anni con il rilancio dei
tanto amati libri game, poi è stata la volta dei giochi legacy con sentimenti
contrastanti sui materiali da distruggere… ora i tempi sono maturi e i giochi
EXCAPE sono i nuovi mattatori della corrida dei giochi ONE-SHOT, quelli dove i
componenti sono ridotti all’osso, anzi ad un mazzo di carte, dove le regole
sono così semplici ed intuitive che spesso nella confezione non c’è neanche il
famoso libricino delle istruzioni ma è il mazzo stesso che spiega come
procedere e cosa fare, quando e perché.
Insomma ci siamo, con Unlock troviamo il giusto compromesso perché
la maturità della Space Cawboys è tale da portare in una scatola tre mazzi, tre
esperienze di gioco differenti, affrontabili volendo in solitario, oppure (dove
richiesto) in squadra, puntando a coinvolgere i partecipanti a diversi livelli:
dall’enigmistica, all’intuizione, alla collaborazione, trasformando dei
normalissimi sessanta minuti in una vera e propria fuga per la vittoria.
Così nella calma di una notte insolita apro la scatola e
inizio a navigare il primo mazzo,
quello tutorial che spiega i significati dei simboli e avvicina il player ai
concetti base, alle nozioni essenziali per poter partire.
Mi ritrovo in una stanza, solo, ho letto circa dieci righe
di testo sul retro di una carta di un mazzo colorato con carte numerate o con
una lettera sul dorso. So chi sono, perché sono li e quanto tempo ho per
andarmene. Se non dovessi farcela le conseguenze potrebbero essere
catastrofiche…. Questo è tutto quello che posso dirvi.
In generale i giochi ER stanno esplorando diverse soluzioni
per semplificare l’esperienza di gioco. Qualche tempo fa con la serie EXIT nel
mazzo stesso c’erano carte aiuto per
dare indizi li dove ci si ritrovava in un vicolo cieco. Ultimamente, ed è il
caso di Unlock! le case editrici stanno investendo su semplici ma utilissime
app per smartphone/tablet grazie alle quali, impostata l’avventura scelta, si
fa partire il timer, si richiedono indizi che poi si possono consultare
comodamente e in modo immediato. Grazie a queste semplici applicazioni è
possibile controllare se le combinazioni trovate sono corrette e in caso non lo
siano il tempo a disposizione viene ridotto in modo automatico, senza
sbattimento di doversi segnare su un pizzino quanti errori si sono commessi e
fare sottrazioni o conti alla fine.
L’App di Unlock! in questo è decisamente avanti: l’aspetto è
curato ma i pulsanti sono minimali, le icone sono chiare e aiutano a non
confondersi durante il time-pressure.
Inoltre il tutto è molto ergonomico e facilissimo da utilizzare. Grazie all’avventura
tutorial si prende confidenza con gli
attrezzi del mestiere e in meno di dieci minuti si è già pronti alla prima
immersione.
Nella scatola ci sono quindi tre mazzi dicevamo: sono
diversi per aspetto grafico, per narrazione, per possibilità di giocare in
solitario o obbligatoriamente in squadre. Insomma ce n’è per tutti i gusti.
La prima sera, quella da solo mi cimento su SALSICCE E
SQUITTII, un mazzo ironico e fumettoso che divoro in 88 minuti con risultati
decisamente pietosi, errori a non finire e aiutini come all’esame di maturità
con i professori a spifferare le tracce. La tarda ora non aiuta le mie già
frittissime meningi ma la resa è eccezionale, su alcuni enigmi e modalità di incastro delle carte resto decisamente
soddisfatto.
Il giorno dopo propongo la stessa avventura a mio
figlio di 7 anni. Con lui ho spolpato diversi
librigame negli ultimi tempi e con questo mazzo di UNLOCK! faccio centro, lo
conquisto… si galvanizza.
“PAPO PAPO…. FACCIAMO
L’ALTRO MAZZO CON I NONNI” mi fa il piccolo LA.
La sera neanche a farlo a posta siamo a cena dai miei
suoceri e dopo l’abbuffata e il dolce, d’avanti il tepore del camino il piccolo
vichinghetto biondo li convince a far parte della squadra per la seconda
avventura L’ISOLA DEL DOTTOR GOORSE. Sulle prime i nonnini sono intimoriti… “chi sa quante regole, no dai non siamo in
grado” dicono nel tentativo di liberarsi di noi, ma con un po di insistenze
e dopo un paio di carte sono in preda a trans-agonistico, in prima fila a
tirare il gruppo tipo ammiraglia al giro d’Italia. Quando completiamo l’avventura
se la ridono alla grande, sembrano ringiovaniti di 20 anni perché in effetti
non era dura come sembrava e anche il loro aiuto è stato determinante per
guadagnarsi le tre stelle con cui andiamo a dormire.
Infine il giorno seguente, prima di tornare a casa c’è il pranzo
dai nostri amici e anche li mio figlio in modo decisamente “COATTO” mi obbliga
a tirare fuori l’ultimo mazzo di carte di UNLOCK! che ci proietta in una
dimensione ancora diversa rispetto alle prime due avventure ma altrettanto
coinvolgente: LA FORMULA.
Forse dei tre, questo è il mazzo che mi stupisce di più perché
mi immerge in un contesto che adoro, tipico dei film che mi piacciono e delle
situazioni che ognuno di noi vorrebbe vivere.
Il finale è un successone, con il mio amico Vincio che si
rivela un vero fenomeno degli enigmi, uno Sherlock de noantri al quale manca
solo il cappello e la lente d’ingrandimento per sbaragliare la concorrenza
delle migliori coppie di Scotland Yard.
Da questo UNLOCK! mi è rimasta una fame di avventure che
chiarisce il perché del successo di questa nuova generazione di boardgame:
facili, belli, veloci, coinvolgenti, senza troppi fronzoli. Non ci sono pedine,
tabelloni o puzzilli da setuppare e muovere; non ci sono pagine e pagine di
regolamenti che via via si arricchiscono di pecette da incollare che aggiungono
sotto regolette e che tengono occupate le meningi per metà prima di partire a
giocare. Qui c’è un mazzo che auto alimenta l’immaginazione, che si auto
descrive, che sviluppa la storia ad una profondità non estrema ma neanche
superficiale.
Che i giochi Excape Room siano i nuovi blockbuster del segmento boardgamen?
Personalmente se potessi proporre dei nuovi scenari, partirei subito con qualche ambientazione HORROR alla Resident Evil, o roba THRILLER appunto simile all'Enigmista, Seven o roba del genere. Poi chiaramente una situazione stile nave spaziale infestata da alieni.... vabbeh potrei continuare per ore.
Secondo me si è capito che ci sono ancora tanti giocatori da strascicare nella rete e ne vedremo sicuramente delle belle.
Trovate UNLOCK! su Playbazar.it
Nessun commento:
Posta un commento