mercoledì 29 agosto 2018

MAI DIRE MAI [CONTAINER]


Ne è passata di acqua sotto questi ponti dall’ultimo post… in realtà da gennaio di acqua ne è scesa letteralmente una valanga: mai visto un meteo così atipico nel nostro “bel-paese”. Bombe d’acqua, grandinate improvvise, neve a bassa quota, neve ad agosto in quel di Cortina… che sta succedendo?

La stessa domanda, “che sta succedendo?”, mi è stata rivolta più volte da tanti amici e lettori del blog che dopo settimane e mesi di silenzio-radio hanno pensato avessi fatto una brutta fine [gratt gratt].

Conoscendomi, sapendo che vita faccio, averci rimesso le penne non era proprio l’ultima delle ipotesi ma per mia fortuna TUTTO BENE [tiè! :-P], c’è stata solo un po’ di burrasca tra lavoro, famiglia e tutto il resto, insomma le solite cose a priorità più alta che ti obbligano a ritarare le abitudini.
Non riuscendo più a giocare con i loschi amici della cricca nerd è venuta meno anche la materia prima su cui scrivere, le serate di boardgame, e di conseguenza il blackout… o forse sarebbe più adatto usare il neologismo blog-out ahahaaah.

Così un po' attapirato e scoraggiato a ricominciare a scrivere, volevo metterci una pietra sopra ma i miei amici di penna Dado e Mancuso mi fanno: “Aspetta brother, non dire addio! Butta li un arrivederci, un chiuso per ferie, o un prima o poi tornerò…. Rallenta i post, se non uno a settimana, uno al mese, uno ogni due….”
Ho seguito il loro consiglio... Senza dire niente a nessuno, senza salutare, senza dire addio, ho rallentato, ho pareeeeechio rallentato (cosa a me molto insolita) e forse ora sono tornato, chi può dirlo.... come recita il titolo di uno dei miei Bond preferiti, "Never Say Never Again".

DI NUOVO SUL RING
Quando l’altra sera sono andato da Kuldran mi sentivo come un bambino alla sua prima festa di compleanno con gli amichetti, sensazioni positive ovunque incastonate nelle solite giornate di fuoco (quelle mie sono di lava che zampilla): sveglia alle 5, bici, lavoro, poi a casa per tinteggiare il bagno che fa muffa da tutte le parti.

Albo: “Zio non so se per le 21 riesco ad arrivare, sto ancora carteggiando, mi tocca stuccare tutto che vengono giù pezzi di parete come polpette nel cartone della Sony!”.
Kuldran: “Non mollare il tuo solito bidone che ti perdi una serata top ad un giocone ultra-top!”

Bastano pochi TOP incastonati bene nella stessa frase per stimolarmi ad esserci.
Sono entrato in modalità Daniel Larusso: “Fai i cerchi con la carta vetrata, con la destra raschi, con la sinistra raschi… raschi, raschi…”. Dopo un’ora avevo abraso tutta la superficie del bagno arrivando a grattare anche le suole della vecchietta seduta sul divano al piano di sopra!
“Metti lo stucco, stendi lo stucco… Suuuu e giuuuù! TUUUUUTTA LA PARETE!”.
“Ora la tinta con il pennello: destra SINISTRA! Deeestra SINISTRA! DAI DAI DAI ALBO-SAN!”.

Alle 20 mi infilo in doccia che ho il corpo ricoperto di vene e il maestro Muten MUTO!!!!!

Alle 21 spaccate pigio con l’indice il citofono di Kuldran e perforo il blocchetto di cemento su cui è fissata la tastiera… “Cavolo potrei fare la tecnica dell’esplosione del cuore di Pai Mei per come sono potenziato! Grazie Maestro Miyagi ho voluto più bene a te che… UGUALE!! (cit.)”.

Dopo poco ci raggiungono Pietro aka Barba-Barba, Luciano detto Liga e Alessandro Friend Fravili aka il ludo-divulgatore-in-Lamborghini. Si ricomincia col Rock n Roll!

CONTAINER
Quella che proviamo è la copia di AleFriend fresca di kickstarter. Si tratta dell’edizione Jumbo per l’anniversario dei 10 anni dalla prima uscita del gioco, una scatola oversize con dentro componenti che definirli PORNO è riduttivo: chiatte in resina grandi come una mano; piccoli container che sembra di stare nel porto di Miami con Dexter Morgan ad occultare qualche cadavere; plance di cartone pressato spesse 3 millimetri che ci puoi giocare a Padell, anzi ci fai tranquillamente un torneo di Padell mazzulando palline come fosse la festa della Pentolaccia! In sintesi: con container-10th il ludo-nerd se lo mena di santa ragione!

Il gioco è stato partorito dalle menti di Franz-Benno Delonge e Thomas Ewert, due nomi che non passano alla storia per altri capolavori ma questo container gli basta e avanza per ricevere il nostro grazie ad libitum!

La casa editrice è la Mercury Games che cura questa edizione nel massimo dettaglio e con la fissa maniacale per le “dimensioni” che neanche Brazzers

 
Come funziona il gioco? Sai quelle meccaniche semplicissime, due regole messe in croce che le puoi spiegare ai neofiti, ma appena inizi percepisci quella profondità e aggressività classica dei giochi economici con le aste al buio e finisci dopo due ore di partita a pensare e ripensare al ramo delle tue decisioni che ti ha portato a vincere/perdere per un paio di punti????? Ecco Container è proprio questo: un gioco che viene dal passato, un classico che invecchia bene perché riporta alla memoria gli anni in cui non uscivano 50 titoli al giorno ma pochissimi in un anno, testati, rodati, perfezionati, studiati più nelle meccaniche che nei componenti e nella grafica… così quando prendi una di quelle pietre miliari che hanno fatto la fortuna dei giochi-moderni e gli fai il PIMP-MY-BOX… che può uscire secondo te? A casa mia lo chiamiamo MASTERPIECE!  

Il gioco è un economico dove i giocatori producono container, ne fissano il prezzo di acquisto per farli prendere agli avversari che a loro volta li piazzano in banchina ad un nuovo prezzo. Chi li imbarca paga e fa il giro dei porti per cercare di rendere quanto più appetibile possibile il proprio carico per poi venderlo all’asta al miglior offerente. L’offerta migliore viene raddoppiata dalla banca centrale e questo è l’unico modo per iniettare denaro fresco in un circuito chiuso di speculazioni e sportellate di prezzi.
Lo scopo è quello di fare punti grazie i container che si riesce ad acquistare e scaricare sulla propria isola.

Nel proprio turno il giocatore può fare solo due azioni scegliendole tra le quattro possibili: 1) acquistare un asset (hangar o impianto - max 1 per colore). 2) costruire container con i propri impianti: si paga 1 dollaro al giocatore alla propria destra e si prende dalla riserva 1 container per fabbrica del rispettivo colore. Appena prodotti si da un prezzo a ciascun container. 3) acquistare container già costruiti da un giocatore, piazzandoli nella zona di carico della propria plancia, attribuendo a ciascuno un prezzo di vendita per l’imbarco. 4) spostarsi di uno step con la propria chiatta: 4-A) se con questa mossa si attracca al molo di un avversario, si possono imbarcare i container presenti nella zona di carico pagandone il relativo prezzo di imbarco fissato dall’avversario. 4-B) Se invece lo spostamento termina sull’isolotto centrale, si deve mettere tutto il carico all’asta e chi se lo aggiudica scarica i container nella propria zona.

Il gioco finisce quando la riserva di due colori di container si esaurisce! 
In base ai moltiplicatori/colori riportati sulla carta obiettivo-segreta ricevuta ad inizio partita, saranno le combinazioni di container in questa zona a regalare il grosso dei punti vittoria utili a vincere con l’unica limitazione che i container del colore che risulta in maggioranza nella propria isola andranno scartati e non daranno punti.
Al valore dei container così calcolato si somma 1 punto per ogni banconota e il giocone è servito!

Quattro regole senza fronzoli, le impari, le fissi nei neuroni e inizi a muovere, poi dopo un po’ arriva il momento della prima asta al buio e le coltellate si sprecano…. CHE GODURIA!

Il gioco è per 3-5 giocatori ma a parere unanime il numero unico e perfetto con cui intavolarlo è CINQUE e guarda caso l’altra sera eravamo proprio cinque al tavolo!

SULLA BANCHINA DEL PORNO... ehm del PORTO!
AleFriend spiega le regole come un docente di anatomia tratterebbe la lezione del primo sezionamento di rana di una classe di bambini… ogni nozione va trasmessa con la dovuta chiarezza ed attenzione per evitare che si commettano danni irreparabili. 
In generale non ci è dato di sapere il contenuto dei container che ci accingiamo a costruire e commerciare ma al tavolo serpeggiano ipotesi stravaganti: “sono pieni di kickstarter…”; qualcuno si sbilancia “ci sono dentro i pallet di Feudum di Furio Caimano”; altri trollano “in uno di quei container ci sono stato: eravamo io, Diego Armando Maradona, Cicciolina, Fidel Castro e Luc Besson! Non potete capire i Fiumi di porpora, le montagne di bigliettoni e i Bunga bunga a gogò!”.
Poi uno si fa serio e con il volto scuro sussurra: “avete mai letto Gomorra? Quei container sono destinati al porto di Napoli. Dentro ci sono merci di ogni tipo e in ognuno di essi sono nascosti chili e chili di polvere bianca, farina triplo-zero…. Tony Montana in confronto è Martufello!” e giù a ridere come The Mask - Jim Carrey ma in realtà siamo già tutti concentrati a capire quale sarà la strategia più adatta a primeggiare in questo nuovo business.

Inizia Liga che sposa la causa del “tappezzo la mia plancia di Hangar così dovranno venire tutti ad imbarcare da me”. In effetti ogni hangar permette di stipare sulla propria banchina un solo container diversamente dalle fabbriche ciascuna delle quali permette di piazzare nella zona di produzione fino a due container. Così paga il suo nuovo capannone e con la seconda azione compra e piazza in banchina un container preso da Kuldran.
Barba-Barba copia la stessa sequenza comprando da Alessandro.
Kuldran invece investe su una nuova fabbrica spendendo sei soldi e con la seconda mossa compra il container di Liga.
È il mio turno e in linea con Pietro, copio-incollo la mossa di Kuldran, scegliendo come nuova fabbrica proprio quella che ha scelto lui, grigio chiara, così farò subito guerra di prezzo a ribasso risultando il suo solito dildo (ludicamente-parlando)!
Ale-Friend suda copiosamente e la vena sotto il suo occhio destro gli pulsa vistosamente…. Qualche cosa deve essere andato storto (già in così poco tempo), ma lo capiremo alla fine della partita. Fa le sue due mosse mugugnando un paio di “quell’Orca ha una Nonna!” e anche “a zio il suo pane!” o qualcosa di simile, non capisco bene!

Nei primi turni si cerca di avviare il piccolo motore produttivo, facendo attenzione a non spendere troppi dei 20 soldi iniziali perché a conti fatti il circuito economico è chiuso e se è vero che l’unico modo per vincere e spendere nelle aste, è pur vero che per risanare le proprie casse bisogna ingolosire gli altri con lotti di container appetibili per tutti facendo letteralmente dissanguare gli avversari al banco delle offerte: “Facciamo una cosa: rompetevi le ossa e quello che resta in piedi lo lascio vivo! (cit.)”.

Il bello però è che la restrizione finale di dover buttare al vento i container del colore che avremo in maggioranza, fa si che per addrizzare delle aste dove prendi un po di tutto si debba puntare a realizzare il proprio carico ideale e rifiutare la miglior offerta corrispondendo di propria tasca la stessa cifra alla banca. Una mossa-suicida che si può applicare solo più avanti nella partita, quando i soldi iniziano a girare e l’economia del difficile pentacolo di porti regala i suoi primi bigliettoni profumati.

Tra tutti mi distinguo subito come il pazzo delle aste: mi aggiudico 2 delle prime 3 aste, sfiorando anche la terza per una misera banconota di differenza con Barba-Barba. Inizialmente tutti puntiamo a caricare al massimo le nostre chiatte, pagando i container da imbarcare anche qualcosina in più ma cercando di farlo in una sola mossa e quindi sul porticciolo di un solo giocatore… questo è un po’ il principio: abbassare i prezzi può attirare gli acquirenti, però proporre merci di diverso tipo anche a prezzi più alti ma acquistabili tutte one-shot fa perdere la testa agli spe-culatori come le foto del lato B della Hunziker. Quindi in questo senso la strategia del multi-hangar di Liga regge perché gli permette di ampliare la sua offerta alle barca che attraccano. Per stipare molto in banchina però bisogna comprare i container prodotti dagli altri e poi tarare i prezzi di vendita per non rimetterci; per avere liquidità bisogna produrre container quindi investendo prima di tutto sulle fabbriche o spingendo la propria barca spesso nelle aste…. Un gatto annodato con un cane, entrambi spalmati di burro sulla pancia, con legata sulla schiena una fetta di pancarrè e lanciati nel vuoto a creare un motore di energia perpetua a rendimento infinito! UNA BUUUUMBAAA!

Io sto alle costole di Kuldran come Adamo ed Eva, mi insinuo nelle sue zampette storte come un forasacco dispettoso, sono il suo bastone non della vecchiaia ma tra i Raggi come Virginia [oddio questa è pessima non mi menate!].

Ale Friend i sette mari li solca con la chiatta… una chiatta-solca non si ela mai vista plima Signò!
Liga se la canta e se la suona come il suo cornuto omonimo.
Barba-Barba rovista sotto il mento peloso alla ricerca di un asso nascosto ma trova solo corteccia di sequoia trafugata al National Park del generale Sherman.
Kuldran blatera e borbotta come una motosega arruginita “il massimo che potevo con queste condizioni al contorno, rispetto le aste perse, considerando il parallasse del sole allo zenit derivato alla potenza ics della supercazzola antanica prematuranta secondo blinda”.

Il tempo volta, c’è da darsi una mossa per sbarcare il lunario e i container, componendo un mosaico sull’isola-dei-famosi-nerd dove per trovare spazio le grù piazzano i parallelepipedi a testa in su, componendo via via una fotocromatica Manhattan fatta di piccoli server-blade più di Wesley Snipes.

Siamo alle battute conclusive [ne sono rimasto a secco dopo quella della Raggi, e menomaleeee]: dopo un inizio molto barzotto, Kuldran che aveva perso 4 aste consecutive riesce a piazzare nella propria isola i container di tutti i colori che gli sbloccano il secondo moltiplicatore x10 della sua carta obiettivo. Io sono in vantaggio, ho guidato per tutta la partita ma Barba-Barba è risorto dalle ceneri come Fenix Saint Seiya così cerco di accelerare la fine della partita alla Dominic Toretto producendo container manco fossi Heisenberg con la met. 

A quella che sento sarà la mia ultima asta però ho un dubbio amletico: Ale Friend mi offre 22 sterle che raddoppiate dalla banca mi garantirebbero 44 punti in ottica fine partita. Butto un occhio alla plancia isola che è un casino di container ammassati… mi prendo un attimo di riflessione, respiro portando due dita alle tempie tipo Hokuto Ken ma in realtà dal balloon sopra la mia testa si vedono due scimmiette che si tirano arachidi e si tolgono le pulci l'un l'altra.  
“Che faccio accetto o rifiuto la sua offerta tenendo il carico per i punti della carta obiettivo? Scavicchio ma non apro???” questo è il dilemma. 
Scelgo la via del rifiuto ma per coprire l’offerta da dare alla banca mi indebito con i cravattari: “dall’inizio della partita è la prima volta, lo giusto vostro onore, gli altri hanno fatto affari con la mala apparando i debiti proprio all’ultimo e io, io sarei il criminale, il cattivo esempio per la socità??? “. 
Resto con una carta debito che a fine partita mi toglie 11 punti e si passa a vedere chi ha vinto.

Ale Friend chiude con 56 punti, Liga con 54, Kuldran 79…. Barba-Barba pulito a 100 mentre io tra un dubbio e l’altro a 97!!! Vince Pietro il Barbuto!
Col senno di poi avrei fatto bene ad accettare l’ultima offerta di Ale-Friend alla mia asta vincendo grazie alle tante monete cambiate in punti 1:1.

LE MIE CONCLUSIONI

Il gioco mi è piaciuto moltissimo, credo di poter dire (come faccio sempre) che entra di diritto nella mia TOP10 [che contiene almeno un'ottantina di titoli]. Interattivo, economico, di bluff con le aste al buio ma anche di spietata crudeltà nel dover immaginare il reale valore da offrire per un carico a prescindere da ragionamenti matematici su quanto uno abbia venduto e ricomprato le merci... Ci si muove a tastoni in un buio di sensazioni ruvide dove più ti lasci andare all'intuito, più fai il tuo figurone. 
Mi è piaciuta tantissimo la copiosità e sontuosità dei materiali che di primo acchito può sembrare una americanata e invece è proprio funzionale alla manipolazione del gioco e dei suoi componenti. 
Unico aspetto migliorabile? La dimensione della plancia isola dove per far stare tutti i container abbiamo dovuto impilare i blocchetti in verticale, fico, simpatico eh, però sarebbe stato ancora più bello in orizzontale.
Ma l'aspetto che mi è piaciuto di più è stata la semplicità e linearità del regolamento che ritrovo accomuni tutti i classici intramontabili, quei giochi che ti lasciano il retrogusto buono e ti trasmettono il genio e al contempo lo sforzo creativo. Voglio rifarci almeno un altro paio di partite ma credo che la scimmia dell'acquisto abbia già messo nel carrello quello che andava messo nel carrello.


Serata fantastica, un rientro in grande stile con vittoria sfiorata ma persa contro un bravissimo Pietro che ha saputo amministrare e bilanciare tutta la sua partita dosando il motore produttivo e gli sprechi nelle aste. MORIGERATO!

Kuldran dopo un inizio veramente fiacco riesce in una rimonta incredibile che a sentire lui ha il sapore di vittoria come il Napalm per il colonnello Kilgore! SEGAIOLO!

Ale-Friend bene ma non benino… confuso e felice come la Consoli, spiazzato come Messi dall’inflazione di container grigi ad inizio partita, forse necessita di un setup della centralina soprattutto in serate di squali dove tutti-inculano-tutti-per-puro-sport! Come lo Svitol: PENETRATO!

Liga, ottimo avvio di partita sicuro e deciso, peccato che la strategia scelta è quella “sudditante” molto omega e poco alfa. Il suo pezzo di isola è l'unico a rimanere con pochissimi container, ciò nonostante tiene il passo di Ale Friend. INGARBUGLIATO!

Albo pericoloso come il nero di whatsapp sotto la doccia, aggressivo come Venom sotto farmaci psicotropi, determinato a farla franca come la Minetti, insiste a rifilare monete false in tutte le aste tanto che prova a corrompere lo strozzino che lo aspetta sotto il portone di casa offrendogli screenshot delle rarissime foto hot di Diletta Leotta… insomma un vero Mandrake di sopravvivenza capitolina: altro che Bear Grylls, lui i berretti verdi per colazione se li fa al grill [con questa mi potete menare, sì!]

Per una analisi più puntuale e approfondita su Container (#GIOCODELLAMADONNA) vi consiglio di leggere la preziosa recensione del maestro Agzaroth qui.

Per chi fosse interessato a Container, lo può trovare nel sito web dall’amico Emanuele Monera aka Playbazar.it …. Lui che ama il rally Ken Block, di container e drift sui moli ha esperienza (e giochi) da vendere!


9 commenti:

  1. Guai a te se sparisci di nuovo!!!
    Bentornato 😘

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    1. Grande Alessandro... Passo dopo passo come dico sulle Dolomiti 😂😂😂

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  2. Grazie di cuore a tutti, mi avete sommerso di messaggi su tutti i canali, tipo Amsterdam.
    Mi siete mancati e non capivo neanche quanto.

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  3. Economico a 124 euro mi pare esagerato!

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    1. Ahahaaha. Quando scrivero "economico" intendevo "gioco-con-meccaniche-a-tema-economico".... chiaro!
      Si in effetti il prezzo è importante, decisamente poco-economico e fa storcere un po il naso, però in 124 euro ci sono un sacco di componenti. Boh io nel carrello ce l'ho messo, però prima di piggiare il dito ci penso ancora un po :-)

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  4. ciao e grazie per la stupenda recensione/racconto. una curiosità,lo avete giocato con gli 85 container previsti in questa nuova edizione oppure con 100 come invece era la versione vecchia? Ale

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    1. Ciao, ne abbiamo utilizzati 85: "New school, ture school!" :D
      piac

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