martedì 12 novembre 2019

AL MIO SEGNALE SCATENATE IL KICKSTARTER!

Massimo fissa lo sguardo sui chiodi arrugginiti e ritorti che tengono le assi del cancello che porta al corridoio verso una delle tante uscite nell’Arena. In tutto quel trambusto, col cuore che gli pompa sangue e adrenalina ovunque dovrebbe essere elettrico e concentrato su quello che lo aspetta dentro quelle assi ma lui è insolitamente incuriosito da quei chiodi e non pensa ad altro. I suoi sensi rallentano, a malapena riesce a sentire le grida dei gregari che se la fanno sotto dalla paura e che vengono rimproverati e picchiati dal Veteranus di turno. Gli occhi di Massimo non ce la fanno più di spostarsi epilettici sullo scintillio delle lame che imperterrite tentano di fenderlo da mesi, quegli occhi sono stanchi di chiudersi per difendersi da rapidi zampilli di sangue, sono stanchi di riaprirsi veloci per capire quale debba essere il prossimo obiettivo da colpire, il tendine da recidere, l’arteria da troncare, la vita da spezzare. Per un attimo quegli occhi scuri come la terra gronda di sangue vogliono la loro parte di libertà e l’obiettivo migliore su cui sollazzarsi sono quei maledettissimi chiodi piegati, fissati su assi che bloccano la via tra la vita e la morte, a comporre un cancello pesante come un toro, unico baluardo difensivo prima di trovarsi nudi di fronte a migliaia di bocche spalancate urlanti che gridano per vedere lo spettacolo che attendono da giorni. 

Per un attimo tutto è silenzio, anche la ruggine diventa arcobaleno e Massimo si sente normale, come quando arava i suoi campi, quando accarezzava il folto pelo dei suoi cani, quando cavalcava il suo maestoso purosangue o quando giocava con i suoi figli e sua moglie. Una normalità che è stata spezzata con la forza e la violenza di un solo uomo, un solo colpevole ed ora non è rimasto nulla per cui valga la pensa vivere, nulla in cui credere se non la rabbia e la vendetta.

“EHI BASTARDO INDOSSA L’ELMO, PRENDI SPADA E SCUDO, E’ IL TUO TURNO, TI STANNO CHIAMANDO!”
“INVICTUS, INVICTUS, INVICTUS, INVICTUS!!!!”

La folla lo acclama, lui torna in sé, ora nuovamente lucido e nel pieno dei suoi sensi: sente quel rumore nelle orecchie, metallo e ossa spezzate, la puzza pungente di sangue e del ferro bagnato che gli penetra nelle narici. Il suo corpo è madido di sudore che gronda giù come pioggia da sotto le scaglie dell’armatura su spalle e gambe.
L’immagine di quel chiodo ora non è più tanto romantica, torna ad essere il solito sporco pezzo di ferro arrugginito che altri mille prima di lui avranno visto di sfuggita senza nessun altro pensiero che la paura di morire.
Quell’attimo di serenità appena vissuto è un ricordo lontano e Massimo è stanco di sentirsi normale, vuole tornare ad essere la macchina da spettacolo in cui lo hanno trasformato per abbattere tutti i nemici che la sorte metterà tra lui e la sua vendetta perché non gli importa di soffrire, non gli importa di morire o quanti avversari dovrà abbattere, l’unica cosa che conta è che ucciderà chi lo ha privato del suo sogno, della sua famiglia e spegnerà quella vita dovesse scendere fino all’inferno. Impugna la sua Sica, grida sotto l’elmo, ruggisce e contrae tutti muscoli…. È TEMPO DI COMBATTERE!
“In fin dei conti dobbiamo tutti morire, purtroppo non possiamo scegliere in che modo, ma possiamo decidere come andare incontro alla fine, per poter essere ricordati... da uomini.”

ANTEFACTUM

Lo scorso Aprile a Modena Play incontro Alan, come chi?!? …. Alan D’Amico l’illustratore, disegnatore e scultore 3D più cazzuto del panorama Boardgame, vabbè ma che ve lo dico a fare!
Rimasi folgorato dello stile di Alan qualche anno fa e dopo averlo tartassato con le mie domande strampalate (qui l’intervista) ci siamo conosciuti in fiera e riuscii a farmi illustrare le scatole di Bretagne e di Kepler (su quella di Wendake manca ancora la sua firma ma solo perché nel frattempo sono sparito dal giro).
Di Alan la prima cosa che colpisce sono chiaramente le capacità di illustratore, per me grandiose e una spanna sopra la media, ma vedendo i suoi progetti ho capito che la sua più grande qualità è di essere artista a 360gradi: non si ferma a curare solo l’aspetto grafico dei lavori a cui mette mano ma contribuisce a dare sempre spunti e idee che poi entrano a far parte del progetto stesso.
Così quando a Modena ci salutiamo e mi fa: “Ehi Albo, ti va di provare un nuovo gioco che sto curando per miniature e publishing? E’ tanta roba, combattimenti tra gladiatori, belve feroci, modalità di gioco in solo, in squadre, tutti contro tutti. Esce il KickStarter a Novembre mi farebbe piacere farlo provare a te e tuo figlio”.
Guardo il piccolo LA già in preda alla scimmia Saiyan: “ANDIAMO PA’ DAI ANDIAMO ANDIAMO…..”.
E non posso che fare: “Ok Alan, mi avevi già convinto quando hai detto MINIATURE!”.
Nel caos della fiera dove tutti si accalcano in fila negli stand, noi tre zitti zitti ci mettiamo appollaiati su un tavolino della Sir Chester Cobblepot (l’editore) per provare l’anteprima del gioco di Aldo Fabio e Giada Ghetti.
 “Fratelli! Ciò che facciamo in vita, riecheggia nell'eternità!”

LA CAMPAGNA KICKSTARTER

Come avrete capito dal titolo, il gioco viene lanciato sulla piattaforma Kickstarter DOMANI, 13 NOVEMBRE 2019 (qui il link al progetto KS) e se dopo un lunghissimo silenzio dall’ultimo post pubblico un’anteprima KS  le ragioni sono più che importanti: mi mancava terribilmente scrivere di boardgame, mi dispiace non avere più il tempo di dedicarmi a questo hobby e dar luce alle serate goliardiche con gli amici della cricca; avendo provato il prototipo l’ho trovato divertente e solido quindi sarò (insolitamente) uno dei primi bakers; in passato ho avuto modo di conoscere la serietà e cura dei lavori della Sir Chester Cobblepot che sono garanzia di prodotti finiti di ottimo livello; chiaramente da follower di Alan D’Amico non posso esimermi dal supportare un progetto dove ha contribuito in modo così importante sulla parte grafica e non solo; ultimo ma non meno importante, se non porto a casa questo gioco mio figlio mi massacra come Massimo Decimo Meridio al Colosseo quindi basta chiacchiere, sto in preda alla ‘fotta’ più totale.

La scatola base “Arena Colossei: Ludi Gladiatori” contiene il core del gioco per 2-4 giocatori. Oltre alle miniature, alle basette e al tabellone, ci sono le plance, i segnalini in legno i mazzi di carte, il sacchetto, il dado, le tessere per i combattimenti, i danni, lo stato e tutto il necessario per poter giocare nelle tre modalità: 1vs1, tutti-contro-tutti o a squadre (da due giocatori).
I gladiatori inclusi nel core-set (versione Gregarius) sono:  MIRMILLO (gamba scoperta, scudo grande e sica), SAMNIS (guerriero nativo italico, massiccio e cazzuto, difficile da mettere all’angolo), GALLUS (colossale guerriero celtico in grado di brandire con una mano un’hasta e al tempo stesso lo scudo rotondo mentre nell’altra portava la Spatha, arma letale) e infine THRAEX (il veloce e scattante trace che grazie al suo scudo curvo poteva proteggersi dagli assalti più tremendi ferendo mortalmente alle spalle il nemico grazie alla sua particolare spada ricurva, la Sica Supina). Neanche ve lo sto a dire, il mio preferito è quest’ultimo, una via di mezzo tra Achille Piè veloce (interpretato da Brad Pitt) e Black Panther degli Avengers… CAZZFIGATA!
Negli Stretch Goals sono incluse miniature di gladiatori via via più esperti del semplice Gragarius (Primus Palus, Veteranus, Heros) e le miniature delle fiere per il gioco in modalità solitario (Orso, Leone, Pantera, Tigre).

Nella scatola di EspansioneFamilia Gladiatoria” si aggiungono i componenti per altri due gladiatori (RETIARIUS e SECUTOR) anche questi in versione Gregarius espandibili con i relativi Stretch Goals e il gioco passa quindi a poter essere giocato fino a sei giocatori.
Va specificato che le miniature dell’edizione KS saranno tutte dipinte mentre le scatole retail avranno le miniature semplici in cinquanta sfumature di grigione!

“Un soldato ha il grande vantaggio di poter guardare il suo nemico negli occhi.”

IL GIOCO
Il  tabellone raffigura un’arena ed è composto da esagoni fissi sui quali si muovono le pedine dei gladiatori.
Ogni giocatore riceve un gladiatore e i rispettivi componenti associati: la basetta esagonale, la plancia con relativi indicatori, il mazzo di carte e i tasselli combattimento.

La miniatura come detto è la versione entry-level del gladiatore (il Gregarius) che con esperienza nell’arena potrà crescere di livello e acquisire così carte più potenti e azioni bonus più divertenti così da incitare l’esultanza della folla e diventare il KING dell’arena!
La basetta ha diverse funzioni: indica la direzione di movimento (freccetta), mostra su quali lati il gladiatore è difeso (bordo a forma di cotta di maglia) e su quali invece è scoperto (bordo liscio), e permette di capire su quali facce dell’esagono è in grado di vedere l’arrivo di un attacco (simbolo occhietto). Le basette cambiano in base al gladiatore e hanno lo scopo di ricreare le abilità dei guerrieri del passato che venivano opportunamente rinforzati o sguarniti di difesa in alcuni punti per bilanciare l’esito di uno scontro e creare colpi di scena per aumentare il coinvolgimento degli spettatori. Avere un elmo grande serviva ad aumentare la resistenza ai colpi ma riduceva il cono di visibilità rendendo cieco il gladiatore da alcuni attacchi. Le armi erano appositamente modificate per sfruttare e accentuare queste diversità rendendo tutto molto imprevedibile.

La plancia del giocatore riporta i livelli di protezione di scudo, elmo, corpo e gambe del proprio gladiatore. In più ci sono i livelli di salute, stamina e azione che si possiedono e che sono funzionali a risolvere le azioni nel migliore dei modi o a capire se siamo stati messi al tappeto.
“Qualunque cosa esca da quei cancelli, avremmo maggiori possibilità di sopravvivere se combatteremo uniti. Avete capito? Se saremo uniti, sopravviveremo.”

Le carte vengono utilizzate nella prima fase di gioco, quella di “avvicinamento”. Il mazzo base di ogni giocatore è composto dallo stesso tipo di mosse (avanzare, arretrare, ruotare avanti sx/dx, ruotare indietro sx/dx o fermarsi) in numero che dipende dallo specifico gladiatore utilizzato (sempre per rendere ancor più aderente al vero il modo di comportarsi delle miniature).

Ad inizio di ogni round, il giocatore pesca dal proprio mazzo un numero di carte per comporre la propria mano. Poi contemporaneamente i giocatori giocano a terra e coperta una carta dalla mano svelando poi gli effetti di ciascuna scelta.

L’obiettivo di questa prima fase è avvicinarsi lentamente all’avversario per poter “ingaggiare” lo scontro al momento più opportuno sfruttando così i propri punti di forza e quelli di debolezza dell’altro. In questa fase è fondamentale considerare il mazzo dell’avversario, gli scarti, la posizione, il campo di visuale (proprio e altrui) e fare in modo di trovarsi nel posto giusto al momento giusto.
Una volta che un giocatore dichiara l’ingaggiato del combattimento, si congela il resto e si passa a risolvere lo scontro. Nel caso l’altro giocatore sia stato ingaggiato su un lato “scoperto” ha diritto ad un tiro di dado per verificare se riesce a reagire all’assalto e quindi se riuscendo, potrà fronteggiare faccia a faccia il suo rivale avendo così modo di difendersi ma sferrare anche un attacco a sua volta oppure se sarà costretto a combattere con l’avversario alle spalle e quindi dovrà solo difendersi.

I giocatori scelgono i propri tasselli per le mosse a cui hanno diritto (attacco+difesa o solo difesa) e li piazzano coperti a terra nel verso opportuno (freccia verso l’avversario per attaccare, freccia al contrario per difendere). Le tessere si girano e risolvono simultaneamente.
·        Parata: se i colori dei tasselli di attaccante e difensori sono identici, il colpo viene parato con lo scudo (se ancora funzionante), questo subisce un danno. Se lo scudo è già fuori gioco il difensore può tentare di sacrificare il proprio attacco utilizzando il proprio tassello attacco in difesa (sempre che la propria arma lo consenta) così da deflettere (non bloccare) l’attacco e limitare i danni. In questo caso il difensore tira il dado e verifica se il punteggio ottenuto è inferiore al valore del tassello altrimenti si pesca un tassello danno dal sacchetto e si subiscono i danni in salute;
·        Colpo: se il difensore sbaglia ad indirizzare la parata, l’attacco colpisce il bersaglio. L’attaccante tira un dado e lo confronta al valore di protezione dell’area bersaglio considerando possibili modificatori derivanti dallo scudo. Se il valore è superiore l’attacco entra e si pesca dal sacchetto il tassello per l’ammontare dei danni.

Alla fine dello scontro si considerano i punti della folla che acclama: 1 punto a chi blocca o deflette un colpo; 1 punto a chi piazza a segno un colpo senza parata dell’avversario (lo ha spiazzato); 2 punti a chi colpisce alle spalle un avversario (che aveva sbagliato la reazione e resta girato durante il combattimento); da 1 a 3 se indicato sul segnalino danno pescato per l’esito del combattimento.
La meccanica base quindi ricorda la morra-cinese ma è evidente che non sempre chi attacca fa danno e chi difende le prende;  le logiche per cui una scelta viene fatta non sono così banali e la possibilità di bluffare/azzardare una mossa crea quei momenti che culminano in facce da poker e risate scroscianti. Se quindi è evidente che si è scoperti sulla parte centrale del corpo e si prevede un attacco proprio lì, si potrà tentare una parata spettacolare e se questa dovesse riuscire ci sarà l’intero pubblico ad acclamare regalandoci un avanzamento sulla track del favore della folla che, a fine dei 15 round, se ancora saremo in piedi o non avremo ucciso il nostro avversario, ci permetterà di vincere. Di contro, mirare su un punto debole dell’avversario potrebbe essere prevedibile e allora SBAM, un colpo “mancino” dal lato opposto dove l’avversario non se l’aspetta e viene sorpreso rimanendo stordito. Ecco che la folla esulta, pollici in su per il colpo rischioso ben assestato. VITTORIA!!!

IMPRESSIONI A (SANGUE) FREDDO
“Mi chiamano gladiatore"

Con mio figlio ed Alan abbiamo giocato metà partita visti i tempi molto serrati di Modena Play, quindi un totale di circa 7 turni durante i quali mi sono azzuffato contro il mio piccolo padawan che alla fine non si voleva più alzare dal tavolo per dare spazio di presentare il gioco agli altri.

La prima cosa che mi ha colpito è stata l’immediatezza del regolamento che anche un bambino di 8 anni capisce nel giro di 2 turni. La formula del forbici-sasso-carta è talmente chiara che sembravamo noi ad anticipare le regole che ci spiegava Alan. Ma a questa immediatezza segue poi la consapevolezza di un motore di gioco strutturato e pulito che arricchisce sia la fase “preliminare” di avvicinamento con un uso diretto e snello delle carte, sia la fase di combattimento con la componente gestionale dell’attrezzatura propria e avversaria, dei bonus degli scudi, dei lati da colpire che riportano il livello richiesto a pensatori esperti e skillati.

I materiali sono SUPER, le miniature a dir poco spaziali, lavorate con resine e dettagli che rendono il tutto robusto ma incredibilmente realistico (in fiera c’erano anche i modelli 3D giganti… cose da categoria BoardGamePorn!). Le plance sono dure, i componenti che si maneggiano sono solidi e funzionali con icone chiare ed intuitive. Ogni giocatore ha il suo cockpit da tenere sempre sotto controllo per non fare una figuraccia e una misera fine nell’arena. Ma il bello è che a colpo d’occhio si capisce come sono messi gli altri e dove si potrebbe sferrare un colpo gobbo per piegare le difese e spazzare via ogni speranza di vittoria.

L’alea si sente, sia nell’uso del dado che può far entrare o sfumare un bell’attacco a sorpresa, sia nella pesca delle tessere danno che possono trasformare un semplice colpetto in una ferita decisiva come una mega combo può essere ridimensionata a colpo normale, però il tutto è voluto per ricreare anche quel senso di aderenza con la realtà dei fatti dove anche il gladiatore più smaliziato e veterano se sorpreso alle spalle da un novellino gregario poteva ricevere ferite letali. In assoluto l’esperienza di un giocatore rodato permette di avere la meglio sui neofiti, in primis nella fase di gioco delle carte dove prendere le “misure” è una vera arte.

In generale il gioco sulle prime può sembrare tanto sbilanciato sulla parte tattica, per la meccanica di morra nei combattimenti, ma in realtà la fase iniziale di avvicinamento in cui si manovrano i gladiatori, soprattutto con più giocatori ed elementi nell’arena che limitano gli spostamenti, ha dei fortissimi elementi strategici perché riuscire a giocare la carta giusta al momento giusto, considerando quello che rimane in mano all’avversario e riuscire a metterlo “spalle al muro” così da ridurne i movimenti o posizionarlo sul suo fianco scoperto o nel punto cieco è materia da veri conoscitori del gioco, non certo un caso gestito dalla dea bendata.

I mazzi di carte poi si possono ampliare, partendo da un set di carte base e comuni passando per poi includere anche i mazzi avanzati che permettono manovre più complesse e specifiche per i diversi gladiatori, ampliando il senso asimmetrico del gioco ma regalando quel flashback dello showbiz a cui i romani ambivano per infervorare la folla e tenerla attaccata alle sedie.
Interessante la modalità solitaria del gladiatore contro due o tre belve feroci utile sia a fare esperienza con tutte le fasi di gioco, sia a passare il tempo nell’arena quando non si trovano guerrieri valorosi da scontrare (nel gioco sono state usate belve di plastilina, nessun animale è stato realmente maltrattato - ndr).

Per me un acquisto obbligato, un supporto per artisti come Alan D’Amico e i ragazzi di Orco Nero che sono dei cultori del lavoro di QUALITA’ e un incentivo a continuare per editori come Sir Chester Cobblepot che hanno tanto talento e ottime idee.

Il 13 novembre su il ditone sul bottone!!

“… avrò la mia vendetta... in questa vita o nell'altra.” (cit. Il Gladiatore)


3 commenti:

  1. link al kickstarter che non li trovo, grazie

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    1. https://www.kickstarter.com/projects/orconero/arena-colossei?ref=nav_search&result=project&term=arena%20colossei

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    2. no avevo messo il link nel post perchè non era ancora attivo.
      grazie per il feedback ;-)

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