
Per un attimo tutto è silenzio, anche la ruggine diventa arcobaleno e Massimo si sente normale, come quando arava i suoi campi, quando accarezzava il folto pelo dei suoi cani, quando cavalcava il suo maestoso purosangue o quando giocava con i suoi figli e sua moglie. Una normalità che è stata spezzata con la forza e la violenza di un solo uomo, un solo colpevole ed ora non è rimasto nulla per cui valga la pensa vivere, nulla in cui credere se non la rabbia e la vendetta.
“EHI BASTARDO
INDOSSA L’ELMO, PRENDI SPADA E SCUDO, E’ IL TUO TURNO, TI STANNO CHIAMANDO!”
“INVICTUS, INVICTUS, INVICTUS, INVICTUS!!!!”
La folla lo
acclama, lui torna in sé, ora nuovamente lucido e nel pieno dei suoi sensi:
sente quel rumore nelle orecchie, metallo e ossa spezzate, la puzza pungente di
sangue e del ferro bagnato che gli penetra nelle narici. Il suo corpo è madido
di sudore che gronda giù come pioggia da sotto le scaglie dell’armatura su
spalle e gambe.
L’immagine di
quel chiodo ora non è più tanto romantica, torna ad essere il solito sporco pezzo
di ferro arrugginito che altri mille prima di lui avranno visto di sfuggita
senza nessun altro pensiero che la paura di morire.
Quell’attimo di
serenità appena vissuto è un ricordo lontano e Massimo è stanco di sentirsi
normale, vuole tornare ad essere la macchina da spettacolo in cui lo hanno
trasformato per abbattere tutti i nemici che la sorte metterà tra lui e la sua
vendetta perché non gli importa di soffrire, non gli importa di morire o quanti
avversari dovrà abbattere, l’unica cosa che conta è che ucciderà chi lo ha
privato del suo sogno, della sua famiglia e spegnerà quella vita dovesse scendere
fino all’inferno. Impugna la sua Sica,
grida sotto l’elmo, ruggisce e contrae tutti muscoli…. È TEMPO DI
COMBATTERE!
“In fin dei conti dobbiamo tutti morire, purtroppo non
possiamo scegliere in che modo, ma possiamo decidere come andare incontro alla
fine, per poter essere ricordati... da uomini.”
ANTEFACTUM
ANTEFACTUM
Lo scorso Aprile a Modena Play incontro Alan, come chi?!? ….
Alan D’Amico l’illustratore,
disegnatore e scultore 3D più cazzuto del panorama Boardgame, vabbè ma che ve
lo dico a fare!
Rimasi folgorato dello stile di Alan qualche anno fa e dopo
averlo tartassato con le mie domande strampalate (qui
l’intervista) ci siamo conosciuti in fiera e riuscii a farmi illustrare le
scatole di Bretagne e di Kepler (su quella di Wendake manca ancora la sua firma
ma solo perché nel frattempo sono sparito dal giro).
Di Alan la prima cosa che colpisce sono chiaramente le
capacità di illustratore, per me grandiose e una spanna sopra la media, ma
vedendo i suoi progetti ho capito che la sua più grande qualità è di essere
artista a 360gradi: non si ferma a curare solo l’aspetto grafico dei lavori a
cui mette mano ma contribuisce a dare sempre spunti e idee che poi entrano a
far parte del progetto stesso.
Così quando a Modena ci salutiamo e mi fa: “Ehi Albo, ti va di provare un nuovo gioco che
sto curando per miniature e publishing? E’ tanta roba, combattimenti tra
gladiatori, belve feroci, modalità di gioco in solo, in squadre, tutti contro
tutti. Esce il KickStarter a Novembre mi farebbe piacere farlo provare a te e
tuo figlio”.
Guardo il piccolo LA già in preda alla scimmia Saiyan: “ANDIAMO PA’ DAI ANDIAMO ANDIAMO…..”.
E non posso che fare: “Ok
Alan, mi avevi già convinto quando hai detto MINIATURE!”.
Nel caos della fiera dove tutti si accalcano in fila negli
stand, noi tre zitti zitti ci mettiamo appollaiati su un tavolino della Sir Chester Cobblepot (l’editore) per
provare l’anteprima del gioco di Aldo
Fabio e Giada Ghetti.
“Fratelli! Ciò che
facciamo in vita, riecheggia nell'eternità!”
LA CAMPAGNA KICKSTARTER
LA CAMPAGNA KICKSTARTER
Come avrete capito dal titolo, il gioco viene lanciato sulla
piattaforma Kickstarter DOMANI,
13 NOVEMBRE 2019 (qui il link al progetto KS) e
se dopo un lunghissimo silenzio dall’ultimo post pubblico un’anteprima KS le ragioni sono più che importanti: mi mancava
terribilmente scrivere di boardgame, mi dispiace non avere più il tempo di
dedicarmi a questo hobby e dar luce alle serate goliardiche con gli amici della
cricca; avendo provato il prototipo l’ho trovato divertente e solido quindi
sarò (insolitamente) uno dei primi bakers; in passato ho avuto modo di
conoscere la serietà e cura dei lavori della Sir Chester Cobblepot che sono
garanzia di prodotti finiti di ottimo livello; chiaramente da follower di Alan
D’Amico non posso esimermi dal supportare un progetto dove ha contribuito in
modo così importante sulla parte grafica e non solo; ultimo ma non meno
importante, se non porto a casa questo gioco mio figlio mi massacra come
Massimo Decimo Meridio al Colosseo quindi basta chiacchiere, sto in preda alla
‘fotta’ più totale.
I gladiatori inclusi nel core-set (versione Gregarius) sono: MIRMILLO
(gamba scoperta, scudo grande e sica), SAMNIS
(guerriero nativo italico, massiccio e cazzuto, difficile da mettere
all’angolo), GALLUS (colossale
guerriero celtico in grado di brandire con una mano un’hasta e al tempo stesso lo scudo rotondo mentre nell’altra portava
la Spatha, arma letale) e infine THRAEX
(il veloce e scattante trace che grazie al suo scudo curvo poteva proteggersi
dagli assalti più tremendi ferendo mortalmente alle spalle il nemico grazie
alla sua particolare spada ricurva, la Sica Supina). Neanche ve lo sto a dire,
il mio preferito è quest’ultimo, una via di mezzo tra Achille Piè veloce (interpretato
da Brad Pitt) e Black Panther degli Avengers… CAZZFIGATA!
Negli Stretch Goals
sono incluse miniature di gladiatori via via più esperti del semplice Gragarius
(Primus Palus, Veteranus, Heros) e le miniature delle fiere per il gioco in
modalità solitario (Orso, Leone, Pantera, Tigre).
Nella scatola di
Espansione “Familia Gladiatoria”
si aggiungono i componenti per altri due gladiatori (RETIARIUS e SECUTOR) anche
questi in versione Gregarius espandibili con i relativi Stretch Goals e il
gioco passa quindi a poter essere giocato fino
a sei giocatori.
Va specificato che
le miniature dell’edizione KS saranno tutte dipinte mentre le scatole retail
avranno le miniature semplici in cinquanta sfumature di grigione!
“Un soldato ha il grande vantaggio di poter guardare il suo
nemico negli occhi.”
IL GIOCO
IL GIOCO
Il tabellone
raffigura un’arena ed è composto da esagoni fissi sui quali si muovono le
pedine dei gladiatori.
Ogni giocatore riceve un gladiatore e i rispettivi
componenti associati: la basetta esagonale, la plancia con relativi indicatori,
il mazzo di carte e i tasselli combattimento.
La miniatura come
detto è la versione entry-level del gladiatore (il Gregarius) che con
esperienza nell’arena potrà crescere di livello e acquisire così carte più potenti
e azioni bonus più divertenti così da incitare l’esultanza della folla e
diventare il KING dell’arena!
La basetta ha
diverse funzioni: indica la direzione di movimento (freccetta), mostra su quali
lati il gladiatore è difeso (bordo a forma di cotta di maglia) e su quali
invece è scoperto (bordo liscio), e permette di capire su quali facce
dell’esagono è in grado di vedere l’arrivo di un attacco (simbolo occhietto).
Le basette cambiano in base al gladiatore e hanno lo scopo di ricreare le
abilità dei guerrieri del passato che venivano opportunamente rinforzati o
sguarniti di difesa in alcuni punti per bilanciare l’esito di uno scontro e
creare colpi di scena per aumentare il coinvolgimento degli spettatori. Avere
un elmo grande serviva ad aumentare la resistenza ai colpi ma riduceva il cono
di visibilità rendendo cieco il gladiatore da alcuni attacchi. Le armi erano
appositamente modificate per sfruttare e accentuare queste diversità rendendo
tutto molto imprevedibile.
La plancia del
giocatore riporta i livelli di protezione di scudo, elmo, corpo e gambe del
proprio gladiatore. In più ci sono i livelli di salute, stamina e azione che si
possiedono e che sono funzionali a risolvere le azioni nel migliore dei modi o
a capire se siamo stati messi al tappeto.
“Qualunque cosa esca da quei cancelli, avremmo maggiori
possibilità di sopravvivere se combatteremo uniti. Avete capito? Se saremo
uniti, sopravviveremo.”
Le carte vengono
utilizzate nella prima fase di gioco, quella di “avvicinamento”. Il mazzo base di ogni giocatore è composto dallo
stesso tipo di mosse (avanzare, arretrare, ruotare avanti sx/dx, ruotare
indietro sx/dx o fermarsi) in numero che dipende dallo specifico gladiatore
utilizzato (sempre per rendere ancor più aderente al vero il modo di
comportarsi delle miniature).
Ad inizio di ogni
round, il giocatore pesca dal proprio mazzo un numero di carte per comporre
la propria mano. Poi contemporaneamente i giocatori giocano a terra e coperta
una carta dalla mano svelando poi gli effetti di ciascuna scelta.
L’obiettivo di questa prima fase è avvicinarsi lentamente all’avversario per poter “ingaggiare” lo
scontro al momento più opportuno sfruttando così i propri punti di forza e
quelli di debolezza dell’altro. In questa fase è fondamentale considerare il
mazzo dell’avversario, gli scarti, la posizione, il campo di visuale (proprio e
altrui) e fare in modo di trovarsi nel posto giusto al momento giusto.
Una volta che un giocatore dichiara l’ingaggiato del combattimento, si congela il resto e si passa a
risolvere lo scontro. Nel caso l’altro
giocatore sia stato ingaggiato su un lato “scoperto” ha diritto ad un tiro di
dado per verificare se riesce a reagire
all’assalto e quindi se riuscendo, potrà fronteggiare faccia a faccia il
suo rivale avendo così modo di difendersi ma sferrare anche un attacco a sua
volta oppure se sarà costretto a combattere con l’avversario alle spalle e
quindi dovrà solo difendersi.
I giocatori scelgono i propri tasselli per le mosse a cui
hanno diritto (attacco+difesa o solo difesa) e li piazzano coperti a terra nel
verso opportuno (freccia verso l’avversario per attaccare, freccia al contrario
per difendere). Le tessere si girano e risolvono simultaneamente.
·
Parata:
se i colori dei tasselli di attaccante e difensori sono identici, il colpo
viene parato con lo scudo (se ancora funzionante), questo subisce un danno. Se
lo scudo è già fuori gioco il difensore può tentare di sacrificare il proprio
attacco utilizzando il proprio tassello attacco in difesa (sempre che la
propria arma lo consenta) così da deflettere
(non bloccare) l’attacco e limitare i danni. In questo caso il difensore tira
il dado e verifica se il punteggio ottenuto è inferiore al valore del tassello
altrimenti si pesca un tassello danno dal sacchetto e si subiscono i danni in
salute;
·
Colpo:
se il difensore sbaglia ad indirizzare la parata, l’attacco colpisce il
bersaglio. L’attaccante tira un dado e lo confronta al valore di protezione
dell’area bersaglio considerando possibili modificatori derivanti dallo scudo.
Se il valore è superiore l’attacco entra e si pesca dal sacchetto il tassello
per l’ammontare dei danni.
Alla fine dello scontro si considerano i punti della folla che acclama: 1 punto
a chi blocca o deflette un colpo; 1 punto a chi piazza a segno un colpo senza
parata dell’avversario (lo ha spiazzato); 2 punti a chi colpisce alle spalle un
avversario (che aveva sbagliato la reazione e resta girato durante il
combattimento); da 1 a 3 se indicato sul segnalino danno pescato per l’esito
del combattimento.
La meccanica base quindi ricorda la morra-cinese ma è evidente che non sempre chi attacca fa danno e
chi difende le prende; le logiche per
cui una scelta viene fatta non sono così banali e la possibilità di bluffare/azzardare
una mossa crea quei momenti che culminano in facce da poker e risate scroscianti. Se quindi è evidente che si è
scoperti sulla parte centrale del corpo e si prevede un attacco proprio lì, si
potrà tentare una parata spettacolare e se questa dovesse riuscire ci sarà
l’intero pubblico ad acclamare regalandoci un avanzamento sulla track del favore della folla che, a fine dei 15
round, se ancora saremo in piedi o non avremo ucciso il nostro avversario, ci
permetterà di vincere. Di contro, mirare su un punto debole dell’avversario
potrebbe essere prevedibile e allora SBAM, un colpo “mancino” dal lato opposto
dove l’avversario non se l’aspetta e viene sorpreso rimanendo stordito. Ecco che la folla esulta, pollici
in su per il colpo rischioso ben assestato. VITTORIA!!!
IMPRESSIONI A (SANGUE) FREDDO
IMPRESSIONI A (SANGUE) FREDDO
“Mi chiamano gladiatore"
Con mio figlio ed Alan abbiamo giocato metà partita visti i
tempi molto serrati di Modena Play, quindi un totale di circa 7 turni durante i
quali mi sono azzuffato contro il mio piccolo padawan che alla fine non si
voleva più alzare dal tavolo per dare spazio di presentare il gioco agli altri.
La prima cosa che mi ha colpito è stata l’immediatezza del regolamento che anche un bambino di 8 anni
capisce nel giro di 2 turni. La formula del forbici-sasso-carta è talmente chiara che sembravamo noi ad
anticipare le regole che ci spiegava Alan. Ma a questa immediatezza segue poi
la consapevolezza di un motore di gioco strutturato e pulito che arricchisce
sia la fase “preliminare” di avvicinamento con un uso diretto e snello delle
carte, sia la fase di combattimento con la componente gestionale dell’attrezzatura
propria e avversaria, dei bonus degli scudi, dei lati da colpire che riportano
il livello richiesto a pensatori esperti e skillati.
I materiali sono SUPER,
le miniature a dir poco spaziali, lavorate con resine e dettagli che rendono il
tutto robusto ma incredibilmente realistico (in fiera c’erano anche i modelli
3D giganti… cose da categoria BoardGamePorn!). Le plance sono dure, i
componenti che si maneggiano sono solidi e funzionali con icone chiare ed
intuitive. Ogni giocatore ha il suo cockpit da tenere sempre sotto controllo
per non fare una figuraccia e una misera fine nell’arena. Ma il bello è che a
colpo d’occhio si capisce come sono messi gli altri e dove si potrebbe sferrare
un colpo gobbo per piegare le difese e spazzare via ogni speranza di vittoria.
L’alea si sente,
sia nell’uso del dado che può far entrare o sfumare un bell’attacco a sorpresa,
sia nella pesca delle tessere danno che possono trasformare un semplice
colpetto in una ferita decisiva come una mega combo può essere ridimensionata a
colpo normale, però il tutto è voluto
per ricreare anche quel senso di aderenza con la realtà dei fatti dove anche il
gladiatore più smaliziato e veterano se sorpreso alle spalle da un novellino
gregario poteva ricevere ferite letali. In assoluto l’esperienza di un
giocatore rodato permette di avere la meglio sui neofiti, in primis nella fase
di gioco delle carte dove prendere le “misure” è una vera arte.
In generale il gioco sulle prime può sembrare tanto
sbilanciato sulla parte tattica, per
la meccanica di morra nei combattimenti, ma in realtà la fase iniziale di
avvicinamento in cui si manovrano i gladiatori, soprattutto con più giocatori
ed elementi nell’arena che limitano gli spostamenti, ha dei fortissimi elementi strategici perché riuscire a
giocare la carta giusta al momento giusto, considerando quello che rimane in
mano all’avversario e riuscire a metterlo “spalle al muro” così da ridurne i
movimenti o posizionarlo sul suo fianco scoperto o nel punto cieco è materia da
veri conoscitori del gioco, non certo un caso gestito dalla dea bendata.
I mazzi di carte
poi si possono ampliare, partendo da un set di carte base e comuni passando per
poi includere anche i mazzi avanzati che permettono manovre più complesse e
specifiche per i diversi gladiatori, ampliando il senso asimmetrico del gioco
ma regalando quel flashback dello showbiz a cui i romani ambivano per
infervorare la folla e tenerla attaccata alle sedie.
Interessante la modalità solitaria del gladiatore contro due o tre belve feroci utile sia a
fare esperienza con tutte le fasi di gioco, sia a passare il tempo nell’arena
quando non si trovano guerrieri valorosi da scontrare (nel gioco sono state
usate belve di plastilina, nessun animale è stato realmente maltrattato - ndr).
Per me un acquisto
obbligato, un supporto per artisti come Alan D’Amico e i ragazzi di Orco
Nero che sono dei cultori del lavoro di QUALITA’ e un incentivo a continuare
per editori come Sir Chester Cobblepot che
hanno tanto talento e ottime idee.
Il 13 novembre su il ditone sul bottone!!
“… avrò la mia vendetta... in questa vita o nell'altra.” (cit. Il Gladiatore)
link al kickstarter che non li trovo, grazie
RispondiEliminahttps://www.kickstarter.com/projects/orconero/arena-colossei?ref=nav_search&result=project&term=arena%20colossei
Eliminano avevo messo il link nel post perchè non era ancora attivo.
Eliminagrazie per il feedback ;-)