sabato 23 maggio 2015

La Febbre del giocatore

“Ci sono strane leggende nel mondo underground dei gamer... una narra che una volta un tizio al WeeGL abbia giocato ininterrottamente per 36 ore!”

Albo3: “dai ragazzi quanti siamo per giovedì?”
Tra gli strascichi della coppa Italia, le epidemie e gli sbalzi termici che metterebbero al tappeto anche Tyson  ventenne a rispondere all’appello è solo Ibanez.

ORE 20:00
LA: “papo iniziamo a giocare mentre arrivano i tuoi amici?”  e tira fuori dal cassetto Noah.


NOAH
Giochino per 2-5 giocatori, una cinquantina di carte raffiguranti animaletti cicciottosi, una plancetta componibile come un puzzle di 4 spicchi. A chiudere il set ci sono 8 carte zattera, un token raffigurante il vecchio barbuto di Noè e 5 segnalini “lacrime” per indicare il punteggio sul segnapunti del tabelloncino. Il tutto è racchiuso in una simpatica scatolina metallica con il tappo in rilievo e rappresentazione l’arca con i suoi personaggi.
Dal mazzo si tolgono animali in funzione del numero di giocatori e si parte con una mano di 8 carte a testa più il proprio contagocce sullo zero. Sul tavolo si unisce il tabellone e si piazzano 5 zattere nelle banchine di carico, le rimanenti 3 si impilano al centro. Il Tassello Noè si mette in prossimità di una banchina e si comincia.
La prima (forse unica) cosa da capire bene sono le carte: raffigurano un animale e ne indicano il sesso con un colore blu o rosa nella parte alta. A destra c’è indicatore peso dell’animale, a sinistra invece quante lacrime perderebbe Noè se non riuscisse a salvare quellanimale. Infine alcuni animali hanno un potere speciale (il leone permette di scambiare una propria carta con quelle di un avversario…)
A turno i giocatori devono piazzare una carta sulla scialuppa attraccata alla banchina dove c’è Noè rispettando le tre seguenti regole:

  •  Il peso complessivo degli animali imbarcati non può superare 21 
  • Se ci sono già animali, va rispettata la sequenza: a) se ci sono due maschi, si possono aggiungere solo carte maschio; b) se ci sono due carte femmina, si possono aggiungere solo carte femmina; c) se ci sono carte di sesso alternante allora bisogna aggiungere quella corretta.
A questo punto si possono verificare due situazioni:

  1.  Il giocatore piazza la sua carta: in questo caso sposta il segnalino Noè nel verso indicato dalla carta stessa (le carte rosa permettono di spostare a destra o a sinistra della carta appena piazzata, quelle maschio fanno spostare di due a destra o di due a sinistra) e da li inizierà a piazzare il giocatore successivo.
  2. Il giocatore non può piazzare la sua carta perché non ha quella del colore giusto o supera il peso della scialuppa: in questo caso il giocatore prende nella propria mano tutte le carte della scialuppa e può piazzarne una a scelta.
Alcune carte sono speciali: la lumaca è ermafrodita e può essere usata come maschio o come femmina; la giraffa allungando il collo permette di sbirciare le carte di un avversario a caso. Il picchio se la spassa a fare buchi sulla chiglia per questo le zattere su cui si carica riducono il peso massimo da 21 a 13!

Una volta completata una scialuppa con il numero esatto di peso caricabile, questa parte e viene sostituita con una delle tre al centro. Chi ha imbarcato l’ultimo animale pesca dal mazzo degli animali 1/2/3 carte a seconda che sia la 1°/2°/3° scialuppa salpata dal molo e le assegna ad uno o più giocatori… questo è un malus perché la partita finisce o quando un giocatore esaurisce le carte in mano, oppure quando parte la quarta scialuppa.
Terminato il round, si contano le gocce-pianto di Noè nella mano di ogni giocatore e si segnano i valori sul tabelloncino.
Dopo tre round chi ha totalizzato il valore più BASSO di lacrime di Noè sarà il vincitore.

Il gioco è semplice semplice, veramente un fillerino da proporre a Natale tra un torrone e il panettone. Ci si mettono a giocare proprio tutti: se l’ha digerito mio padre vuol dire che va bene veramente per tutte le età. Sembra banale ma grazie al movimento di Noè in funzione della carta giocata si può tentare di ri-cadere sulla banchina desiderata. Capita cosi che si possa aggiungere un panda maschio dopo un panda femmina, creando una coppia, questo permette di giocare a seguire una carta extra e quindi di sfoltire più velocemente la propria mano di carte. A volte la sequenza di coppie che si riesce a mettere è tale per cui si esaurisce la mano con una bella combo!

LA: “Bello questo papo, ci giochiamo ancora?” e finiamo per inanellare 7 turni invece dei canonici TRE per decretare il vincitore.

DRIIIN DRIIIN…
Mentre finiamo arriva Ibanez che ha giusto il tempo di vedere gli ultimi turni per ricevere l’invito della serata.

LA: “ti va di giocare a ShushiZok?!” gli fa il biondino con fare spavaldo
Ibanez: “Certo! Me ne sono mangiato parecchio a pranzo ma mi è rimasto ancora uno spazio!” gli risponde lui lasciandolo a bocca aperta!

SUSHIZOCK!
Giochino super-trasportabilissimo… 5 dadi + una manciata di tasselli rettangolari tipo domino.
I tasselli si distinguono in Sushi (quelli blu con valori positivi e un roll di pesce disegnato!) e Lische (quelli rossi con la classica spina e valori negativi).
Sui D6 le facce riportano Sushi, Lische oppure bacchette (rosse o blu).
Dopo aver posizionato sul tavolo due file (una di sushi l’altra di lische) si sceglie il primo e si comincia: si rollano i dadi. Si possono ritirare i dadi al massimo altre due volte dopo il primo tiro, ma ad ogni tentativo si deve tenere almeno uno dei risultati e quelli precedentemente fissati non si possono rilanciare.
Quando si decide che il lancio è terminato si passa all'azione: si può prendere un sushi o una lisca dal tavolo a seconda del numero di dadi con il relativo simbolo. Due sushi fanno prendere il secondo sushi a terra partendo da sinistra. Tre lische il terzo tassello lisca da sinistra. Se le facce del dado permettono di fare più cose (prendere usci e prendere lische) il giocatore può però fare solo una delle azioni possibili. E le bacchette? Beh sono la parte più interattiva e bastarda del gioco! Se se ne fanno almeno due dello stesso colore si può rubare un tassello dello stesso colore dal mucchietto di un giocatore al tavolo. Due dadi permettono di prendere quello in cima alla pila (rossa/blu), almeno tre permettono di scegliere quale tassello rubare!

Il gioco finisce quando a terra si esauriscono i tasselli ma le pile di ogni giocatore, prima della somma, vanno livellate all’altezza della pila di lische!! Quindi avere dieci pezzi di sushi e una sola lisca equivale ad avere un solo sushi (quello in fondo)… gli altri si buttano!

LA parte subito agguerrito e lancia i suoi dadi come stelle shuriken! Tre cadono per terra, due si salvano in bilico. Prende un sushi in posizione due di valore 3 e passa i dadi a me.
Io rollo e prendo una lisca -1.
Ibanez opta per un sushi +5.
LA di nuovo deflagra i cinque dadi ma stavolta li prendo al volo tipo Remo Williams 50% riflessi, 50% abitudine al moccioso!
Al mio turno opto per le bacchette e sfilo il pezzo di tonno crudo da sotto le grinfie di Ibanez! L’atmosfera inizia a scaldarsi.

Albo3: “Scusa Ivà.. ma se non c’è Kuldran me al devo prendere con qualcun altro… e al piccolo LA girano subito le palle se infierisco!”

Ibanez risponde al ratto e mi ciula la lisca da -1! Sembra una cavolata ma ce ne sono poche, quindi dovendo fare i conti con quelle alla fine, meglio averne di valore “alto” piuttosto che vedere andare in fumo gli sforzi profusi per accaparrarsi al mercato di Tokyo dell’ottimo pesce fresco!
La partita prosegue tra LA che ritira i dadi cinque o sei volte per poi modificarne le facce all’uopo giusto per farmi lo sgarbo di togliermi qualche tessera buona, io che infierisco su Ibanez e lui che risponde al fuoco nemico a testa alta!
Contento per le coltellate e cattiverie-amichevoli, il marmocchio vola a letto che sono già le 21:30!
Albo3: “Dai Ivvah, tira fuori qualche scatolozza dalla tua sacca dei desideri!





EPIC RESORT
Ibaneaz vuota il sacco e pesca a sorpresa oltre alla scatola anche una boccia di birra artigianale Zona Cesarini del birrificio ToccaAlMatto!

Albo3: “Quale nome migliore per  farla assaggiare ad un giocatore come me!”. Io non sono un esperto ma Ibanez si e questa sembra essere una delle sue preferite e dalla bottiglia traspare cura nei dettagli e tanta altra roba (tappo con logo e scritte.. zero-discount!).

La piazziamo in frigo per togliergli qualche grado mentre setuppiamo il gioco.
Il gioco (per 2-4 giocatori) mi attrae subito per la scatola disegnata con un tratto piratesco e stiloso! L’idea che trasmette è “Ah Figo! Certo una scatola bella grossa per un fillerino!” ma si toppa alla grande! Il gioco è principalmente di carte ma come mi “decanta” il buon ibanez “è un giusto mix di deck-building, piazzamento lavoratori, gestione risorse, sviluppo…” io traduco deck-building dall’inglese al romanaccio e mi perdo tutto il resto! Ma quando iniziamo a giocare capisco subito che di fronte a noi c’è un boardgame di fascia media e non un tappabuchi da 20minuti!
Stappiamo la birra che avvolge l'olfatto con i suoi profumi di frutta e alchimie luppolate. Paradigma perfetto per darsele di santa ragione!

Indossiamo i panni di imprenditori di Restor turistici per ospitare villeggianti ed eroi epici per aumentare l’hipe della nostra struttura! Questi vip però vengono a riposarsi ma al momento giusto possono anche intervenire per sedare le scorribande di mostri che ogni tre-x-due passano a fare razzie e romperci le uova nel paniere.
Si parte con una mano di 13 carte uguali per tutti i giocatori: fannulloni da dare in pasto ai mostri per non perdere punti (solo tre a partita), apprendisti da eliminare per lasciare il posto a nuovi lavoratori (con poteri migliori), artisti di strada per migliorare l’ospitalità (dei jolly).
Ad ogni turno si pescano cinque carte dal proprio mazzo e si investono lavoratori nelle attrazioni come forza lavoro. Non garantire il livello richiesto di lavoratori fa perdere turisti e modificare il livello di “entrate” espresso in oro e ospitalità. L’oro è necessario per acquistare nuove attrazioni mentre l’ospitalità permette di ingaggiare nuovi lavoratori (al posto degli apprendisti) o di invitare turisti (che si trasformano in tatocci da piazzare sulle giostre).

A fine turno si rimpiazzano le carte turista e se escono eventi attacco si risolvono con nuovi mostri che arrivano nei resort e attaccano quello più ricco o quello con più turisti (non sempre uno solo quindi).
Nel risolvere gli attacchi si possono perdere fannulloni, utilizzare gli eroi (se sono sulla giostra attaccata o spostandoli) oppure si perdono turisti e/o attrazioni.
Esaurito il mazzo mostri la partita finisce e si contano i diamanti (punti vittoria) riportati su tutte le giostre acquistate e gli eroi che si sono fatti riposare (quelli ancora nel resort valgono un punto).

Inizio io che parto subito acquistando un Eroe, un chierico, piazzo il cuore nell’apposito spazio (per indicare quanto manca per averlo riposato e ottenerne i punti) e passo. Ibanez invita dei turisti e aumenta il numero dei tatocci sulla Tiki. Proseguo io che trasformo un apprendista in Maitre per ottimizzare l’occupazione in fase inziale.
Ci si alterna fino a che uno non passa, se già possiede il primo giocatore allora si piazza una moneta oro sopra, altrimenti la tessera del primo si passa e chi lo prende riceve eventuale oro.

Inizialmente ho qualche difficoltà a capire bene il giro del fumo ma già dal secondo turno tutto compila e per fortuna nel primo attacco dei mostri che coinvolge sia il mio resort che quello di Ibanez ci dimentichiamo entrambi dei fannulloni e il risultato è invariato.
Dopo l’avvio il gioco prende forma e diventa veramente divertente: c’è una perfetta commistione tra espansione del resort (fondamentale aggiungere presto la terza attrazione), potenziamento dei lavoratori, ospitalità ai turisti ma soprattutto agli eroi epici! Questi ultimi vanno coccolati per potersi portare a casa i relativi punti, però quando arrivano i cattivi vanno fatti due conti perché perdere una giostra per salvarli può andare bene ma se su quella pila ci sono altre attrazioni acquistate in precedenza si potrebbero perdere troppi punti, turisti e quindi ripartire da zero!
Ottima la modalità di blocco degli impieghi che se acquistati da un giocatore non sono disponibili nel turno dagli altri a meno di poteri speciali di lavoratori o attrazioni.
La partita fila dritta turno dopo turno: Ibanez prende una Drakuzi che una volta riempita di lavoratori permette di aggiungere un turista gratis. Io vado di Parata e gli soffio da sotto la mano il Signore della Guerra che mi regala tre omini ma che per mandarlo a nanna ci vogliono almeno 4 turni!
Ibanez assolda un Facchino, aggiunge una Sala dei Trofei e inizia a prendere il largo ma proprio per questo diventa il bersaglio di un paio di brutti attacchi che lo rimettono in riga e me lo riagganciano a tiro!
Sferro una combo assoldando un Berserker, una Ammaliatrice e potenziando la Tiki in una Drakuzi. I soldi iniziano ad ammucchiarsi sulla mia plancia come la coca sul tavolo di Tony Montana e quando il resort sviluppa alla grande e gli eroi entrano ed escono con gli amici facendo feste sull’attico arriva la fine del mazzo mostri e la conta dei punti che quasi mi dispiace!!!

La spunto per una manciata di diamanti dal compare Ibanez ma più che  sul risultato la mia mente è concentrata sulle sensazioni: il gioco mi piace, parecchio. Di sicuro c’è tanta alea, ma è come farsi una sveltina a The Sims: sviluppi il resort, elimini apprendisti facendoli passare a miglior vita professionale, Eroi che si sollazzano e ti difendono, tanto da fare che quasi ti dispiace che finisca… però il tempo è proprio il nodo di questo gioco. In due ci vuole poco a volare un’ora e mezza; credo che in tre e quattro, con un maggior numero di mostri, la durata possa arrivare anche sulle due ore e spicci…. Onestamente un pochino troppo per un gioco di questa categoria!
A me comunque ha fatto una ottima prima impressione! Promosso!!

BURGYNDY
Allo scoccare della mezzanotte c’è ancora tanta voglia di giocare che scorre nelle vene e con il compare decidiamo per un sicuro e inossidabile Castello di Burgundy! Feld nudo e crudo, uno dei suoi migliori, posizione 11 nella classifica BGG no noccioline alle scimmie al bioparco!
Setuppo e spiego per zippare i tempi morti vista l’ora. Per evitare sbilanciamenti optiamo entrambi per le plance valore UNO, castello, pepita, lavoratori, dadi, segnalini e partiamo.
Il truschino android sceglie me come primo (rosso) mentre Ibanez segue con il blu ed un lavoratore in più.

Inizio subito prendendo una tessera nave e una cava. Ibanez metabolizza lento vista l’ora ma acquista una tessera città e la piazza per il relativo bonus.
Stare in testa mi permette di sfruttare al meglio le risorse e toglierle ad Ibanez al momento più opportuno. Scelgo di prendere e piazzare nello stesso turno la tessera gialla che ad ogni vendita regala una pepita aggiuntiva. Ibanez prende e piazza una nave e si mette d’avanti nel turno.
In due il gioco è teso come il bicipite di Yuri Keki alle olimpiadi, ci si scruta ci si strappa le azioni dalle dita, colpi bassi, colpi gobbi.
Ibanez chiude per primo una città e ai 6 punti per i tre esagoni aggiunge i 10 della fase A e inizia a prendere il largo sul conta punti, cosi inizio a fare appello al giocatore bucolico che è in me e investo sui pascoli di animali, pecore, mucche e galletti valle-Splugen (Hadonken!)! Accorcio la distanza.
Dopo la fase B siamo ancora vicini ma è già l’una e inizio ad avere i brividi… ma quelli veri: mi misuro la febbre ed ho TRENTOTTO!
Ibanez: “Albo ti vedo a pezzi, tremi di brutto, se vuoi smettiamo eh, non ci paga nessuno!?”
Albo3: “No macchè… se uno al WeeGL ha giocato 36 ore filate, dopo 24 sarà stato come sto io adesso… ti pare che posso smettere! E poi va da se che con 38 non è che la mia capacità di calcolo cambia… zero x zero = zero!”

Tiriamo fino alle 2:00 tra imbustamento, analisi delle mosse e strette di mano a debita distanza per non contagiare! Vinco io in “Zona Cesarini” (come la birra docet!) grazie ad una combo con l'ultimo tiro di dadi che dopo aver acquistato l'ultimo castello lo piazzo chiudendo i verdi scuri e prendendo la tessera bonus, con l'azione supplementare piazzo l'ultima tessera gialla e anche con quella prendo il bonus, più tutti i punti di chiusura... una valangata da riempire lo stomaco di Ferrara e Costanzo negli anni novanta!

Resta poco chiaro quali siano state le debolezze di Ibanez che pur essendo alla sua prima partita interpreta perfettamente il gioco..... forse gli è mancato quel pizzico di cattiveria che in questo gioco in configurazione 1vs1 è obbligatoria (come quando gli ho rubato gli ultimi suini pur avendo completato tutte le mie tessere pascolo!!).

Serata piacevolissima tra Sushi, Eroi epici, birra artigianale e TachiFluDec.



Grazie Ivà spero di non averti contagiato o alla prossima ci dovremo giocare Pandemia!

4 commenti:

  1. Secondo me ti ero dopato e la febbre altro non è che un effetto collaterale.......

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    1. Mi ero drogato male! Naa.a... ste cose nuociono gravemente alla salute del gioco ahahahah!
      è che a Burgundy sono troppo forte....
      "SCBABBARI.....CHI è LU RE!?"
      AHAHAHAHAHH

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    2. tremava come una foglia......erano gli effetti collaterali.....mi impallava il tabellone e non mi permetteva di ostacolarlo..:-D ha vinto in ...ZOna Cesarini

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    3. mi avevi sabotato con la birra che ToccaAlMatto,sperando di mettermi fuori gioco..
      ma altro che una birra.... ti ci servono tre galloni per farmi diventare nostalgico..... al quarto di scappa la rissa hahahahahh

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