lunedì 7 marzo 2016

L'esercito del Victorian Monkey



Scendo dalla macchina ed infilo la scarpa in una pozzanghera!! “Mizzeka che sfiga! Esco due sera l’anno e una ti pare che non coincida con il giorno più piovoso della capitale?!”.
La mattina butto un orecchio alla tele e ma quando arriva il meteo si sveglia LA e mette su Alvin e i ChipMunks! Mi sfugge la notizia…. “Dalla sera arriverà il diluvio universale… Noè è intervistato sul TG5 mentre compra le galosce di PeppaPig da Decathlon a 19,90… l’arca l’ha fatta revisionare da Fincantieri ed è pronto al varo intorno le 21!”. Ma tutto questo chiaramente non lo sento.
Esco per portare il piccolo all’asilo e sembra di essere a Miami con 50 gradi all’ombra ma Orazio Kain che non suda neanche a spruzzarlo con un vaporizztore per ambiente… io al contrario suo perdo acqua nello spazio tra i calzini e l’orlo dei pantaloni che sembro un clown nel suo cavallo di battaglia della piasciata a fontanella! Salgo di nuovo a casa e tolgo il maglione e metto un giubbino-ino-ino primaverile, poi finalmente sgualcito come la faccia del Grande Lebowski parto alla volta dell’ufficio.

La sera esco tardi, tiro dritto a casa giusto il tempo per portare il latte e prendere lo scooter…. Dall’alto arriva una nube che quella di Indipendence Day sembra il cumulonembo di fantozzi…. Praticamente un muro orizzontale nero sulle teste di tutta Roma. “Amò prendo la macchina che non si sa mai se fa due gocce!”… ma fuori fa un caldo da beduini in bermuda.
Tempo di fare casa San Lorenzo, che si scatena l’uragano Katrina. Facendo un parallelismo con 50 sfumature di meteo: “Da noi non piove, sgrulla forte… anzi abbestia!”. Un  portale spazio-tempo teletrasporta nel quartiere universitario tutta l’acqua delle cascate del Niagara. Le strade della capitale sono note per non reggere “du gocce” figuriamoci una mareggiata quindi in pochi minuti diventano rigagnoli, e laghi come se non ci fosse un surriscaldamento globale…. Io a fatica spanno il vetro con gli ultimi sbuffi di aria condizionata… poi apro lo sportello e infilo un piede in mezzo metro d’acqua… dicono si chiamino pozzanghere ma io me le immagino più come delle piscine abusive temporanee.

La pioggia è spazzata via da un vento freddo tipo Siberia e quando le gocce ti colpiscono fanno male tipo gli spilli di Jet-Lee in The-One! Una raffica di pizzichi sul volto ghiacciato che preferiresti farti l’epilady sullo scroto piuttosto!
Nella macchina di quattro metri per tre per un volume totale di qualche tonnellata di litri d'aria riesco a trovare solo un ombrellino di finta plastica che assomiglia più ad uno scottex incerato. Il manico è a faccia di Geisha che ride di me e si richiude in un comodo cilindro dove, una volta bagnato, per farlo rientrare ci vuole la forza di Fudo della Montagna con la fascia di Kaku.

Arrivo al Victorian Monkey, una delle ludoteche più in del quartiere San Lorenzo di Roma:  sono fradicio come Lola Star dopo uno show!
A differenza degli altri venerdì stavolta optiamo per andare nella ludoteca dell’amico/autore Marco Maru che ci prenota un tavolo per sei dove poter giocare a the Gallerist con tutta comodità, per quattro ma occupando quasi il doppio vista la ricchezza dei materiali!
Kuldran è da un po che non lo vedo e con Cissinho cogliamo l’occasione per una rimpatriata su territorio neutrale visto che nelle rispettive case la prole è sotto effetto Augmentin!

Arrivo per primo ma mi intrattengo con una rossa Leffe doppio malto che mi apre lo stomaco per un paio di panini a base sfilatino, wrustel e intrugli speziati; un toccasana per il mio colon alterato da stress e notti in bianco!
Dopo poco arriva Cissinho anche lui bagnato tipo zuppa del casale ed infine Kuldran con la sua dolce metà e un paio di amiche che si piazzano su un tavolo per provare l’espansione di Takenoko e una versione vintage di Cluedo… tutti giochi di Kuldran (chiaramente!) ma che ogni volta si ostina a farci passare come di proprietà di Paola tanto per fare il figo che lui compra solo GERMAN DALLE DUE ORE IN SU!

THE GALLERIST
Ultimo impegno del controverso autore portoghese Vital Lacerda, da molti amato (tra questi ci sono anche io) da molti criticato con acredine per la sua proverbiale tendenza a creare meccaniche ricche di materiali, eccezioni e opzioni varie per cercare di realizzare german quanto più ambientati possibile ma con risultati che molti mettono in dubbio, io invece adoro.
In the Gallerist i giocatori (da 1 a 4) dovranno interpretare degli imprenditori chiamati a gestire il business di una propria galleria d’arte, commissionando opere da artisti sconosciuti o che abbiano già scalato la graduatoria del gradimento popolare, comprarne quadri, foto, sculture o tecnologie futuristiche, invitando visitatori, critici o investitori, pubblicizzando eventi per aumentare la fama propria e dei rispettivi artisti per poi esporre o vendere le varie opere.

Di base si parte con due carte obiettivo che indirizzano le scelte inziali ma che obbligano a definire una strategia da tenere fino in fondo per non rischiare di girare in tondo e finire tra i gradini più bassi del ranking di gara! Vende o esporre? Questo è il dilemma… se la prima strada garantisce entrate e quindi denaro da spendere in pubblicità o per ricevere influenza, nello stesso tempo arricchire la propria galleria abilita alcuni bonus e permette una certa scalata di successo degli artisti. La coperta resta stretta come lunga la foglia e per tutta la partita ci si muove tra quattro azioni in un piazzamento lavoratori dove ad ogni posizione corrispondono solo due mosse.

La novità di questo gioco che mutua soluzioni ereditate dai Vinhos, CO2 e KanBan troviamo lo “scalzare” e cioè la possibilità di attivare un giocatore a fine turno del giocatore attivo se il primo si trova sulla zona azione dove si piazza il secondo. Questa azione sui primi turni permette solo una tra le due mosse facoltative cioè spendere biglietti per far entrare visitatori, oppure acquistare piazzare collaboratori su carte contratto già acquistate in precedenza… ma verso il finale, quando i dischi dei giocatori si contendono la fascia alta della track segna punti, essere scalzati significa anche sacrificare punti vittoria per poter avere azioni bonus.
Questo crea degli improvvisi annidamenti di azioni nel turno base che sulle lunghe possono affaticare  o viceversa ravvivare al tensione anche se per forza di cose si rischia di premiare un avversario quando costretti a fare una mossa per i propri interessi… non farla per non avvantaggiare uno significherebbe penalizzare se  stessi e l’altro… un dilemma Amletico.

LA GARA DI ARTI MARZIANE!
Kuldran e Marco hanno giocato insieme al titolo qualche settimana prima ma Cissinho è curioso come un furetto al festival delle caldarroste ed io che amo CO2 e il suo autore, dopo aver assaggiato di sfuggita questo suino setoloso (qui), non vedo l’ora di spolparne le carni fino le ossa.
Inizia Cissinho quindi in senso inverso io sono il primo a piazzare (e a giro gli altri per prendere ognuno una tessera bonus iniziale) ma poi lui è il primo a muovere e mi scalza inibendomi automaticamente la prima mossa gratuita.
Kuldran segue astuto puntando su un nuovo pittore, Marco va su uno scultore già scoperto, io invece compro un contratto per fare l’alternativo.
Cissinho a questo punto compra pure lui un contratto e si pone nella condizione di poter vendere una volta fatta realizzare la prima opera al suo artista. Kuldran invece punta sulla pubblicità e pompa i like del proprio pittore, utlizzando la radio come mezzo di divulgazione e invitando visitatori con biglietti rosa come se non esistesse un domani. Marco è silenzioso e armeggia con la sua folta barba appuntita tipo elfetto…. Forse dentro nasconde qualche collaboratore perché alla sua mossa ne lascia uno nella precedente posizione a fare le sue veci e a curare le relazioni esterne, pronto ad essere scalzato in tutto e per tutto da un altro giocatore. Io non me lo faccio ripetere due volte, lo scalcio e acquisto uno scultore emergente. Metto la firma tra le mie e inizio a far salire la sua fama.

I visitatori si accalcano nell’atrio della mia galleria così quando è il momento di vendere le mie opere non me la sento di deluderli ma resto a corto di pecunia e mentre gli altri vendono e comprano come se non esistesse l’iva, io resto con i miei due babbei a guardare da un metro e mezzo le tele ad olio del mio artista zoppo e cerco di raccimolare qualche biglietto per il prossimo spettacolo.

Dopo qualche giro la meccanica prende il via… ma è l’azione scalzare che inizia a scazzare, cioè a cozzare con l’umore. Quel farabutto di Kuldran per culo in parte e per l’altra parte per astuzia, si lascia alle spalle sempre qualche collaboratore compiacente e viene sempre scalzato di qua e di la. Così sacrificando punti o biglietti visitatore riesce a pompare azioni e ad acquistare per primo i tasselli per il punteggio finale.

Cissinho ed io capiamo così che è il momento di passare alla fase asta e mettiamo i nostri omini nelle posizioni più  indicate per ricevere alla fine la priorità di scegliere quale tra i tre quadri finali prendere… mossa che si rivelerà debole come stringere una mano alla spia turca in fuga quando Bond si è appena incremato le sopracciglia depilate! FIUUUUUU un volo di 35 piani! Mossa debolissima perché ai fini del punteggio non aiuterà molto…. Poi io ci aggiungo la solita bolla di aria nel mononeurone dovuta ad eccesso di luppolo e acqua nei calzettoni… così alla fine vanifico la metà degli omini piazzati e bloccati per tutta la partita sulle azioni asta.
Quel crumiro di Kuldran invece prende bonus come se stesse giocando Oscar Pettinari al Flipper con l’amplesso! Marco Maru chiude contratti, vende opere, invita galleristi e critici d’arte, cura le relazioni esterne, estrae collaboratori dalla propria barba, sembra la fabbrica di cioccolato di Willy Wonka ma niente… insegue insegue insegue…
Alla conta finale la spunta Kuldran per una porca manciata di una ventina di punti… io a 80 faccio da fanalino di coda ma senza l’errore del mononeurone avrei perso di 4 punti il gradino più basso del podio di Cissinho… 

CONCLUSIONI
Il gioco merita, molto simulativo e ben pensato. Sembra immenso ma non lo è: le azioni alla fine sono quattro per il piazzamento… otto per quelle da poter fare ma in generale pubblicità, asta e assunzioni si usano meno e quindi il giro si stringe. Per questo in quattro anche la mossa di scalzare si fa sentire con molta prepotenza e mentre in tre giocatori mi aveva dato un’ottima impressione per ammazzare la noia tra un proprio turno e il successivo, ora diventa invadente e quasi fastidiosa! Il tema di poter avvantaggiare inevitabilmente un giocatore lascia un pochino perplessi!
Comunque dettaglio di scalzamento, Miwa e i suoi componenti, dire che il gioco è superbo è dire poco!
Praticamente stiamo a livelli di assoluta deluxe per quanto riguarda materiali e accessori vari.
Il Setup di KanBan che svogliava la maggior parte è un lontano ricordo… il tutto si chiude nel giro di pochissimo.
Anche la condizione di fine che si raggiunge per due di tre condizioni (biglietti, omini finiti o opere vendute) sembra irragiungibile e invece in base all’approccio al gioco può arrivare con velocità inaspettata. Per noi in tutto poco più di due piacevolissime ore! DA RIFARE!

Per chi cercasse The Gallerist lo può trovare chiaramente su Playbazar.it al seguente link qui

ROOM 25
Quando gli occhi ormai mi si chiudono e l’umidità ha preso la strada dei piedi per arrivare alle doppie punte dei capelli, intavoliamo il gioco del cubo tanto per sgrassare la bocca tipo sorbetto.
Il gioco ce lo spiega Marco in pochi minuti e in altrettanti pochi minuti la partita vola via.
I giocatori sono chiamati a scappare da un insolito cubo che si sposta e ruota e spostarsi da una tessera all’altra può voler dire salvezza o morte certa!
Trovare l’uscita è un gioco di deduzione e memoria: si può collaborare o giocare individualmente, bluffando, pugnalando alle spalle!
Insomma tanta roba!

La nostra partita inizia con il piede sbagliato perché dal stanza di partenza al centro scopriamo essere contornata da morte assicurata come un prodotto postale! Balzando di qua e di la, selezionando blind le mosse e poi agendo in ordine di turno riusciamo a limitare le possibilità… restringiamo il cerchio…. Il tempo stringe pure lui… tutto è stretto e l’aria si fa pesante… anche la festa dei giocatori LARP, che dalle 8 fanno un baccano incredibile, assume delle sfumature soffici e vellutate… i miei occhi pian piano si velano, li stropiccio poi li abbandono e si chiudono… dalla testa entrano vaghe parole, tentativi di non morire… ma è troppo tardi…. Sono il primo ad essere spinto sulla stanza di uscita ma dovremmo essere tutti li nell’ultimo turno, quello in cui i segnalini sono sull’ottava casella. E invece ci siamo in pochi e siamo tutti morti! Io di sonno sicuramente e tra mal di gola, mal di reni e mal di culo per la sonora batosta ricevuta da Kuldran saluto al ciurma e me ne rivado a nuotare nel laghetto sotto il pianale della macchina….

Che nottata!

Anche Room 25 (e la sua espansione ) sono disponibili su Playbazar.it qui

5 commenti:

  1. bel sound !!! io a Room 25 muoio sempre per primo, subendo la peggior uccisione possibile immaginabile. Me dice proprio male. Un saluto ai ragazzi del Victorian Monkey !!

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    1. Victorian Monkey è un posto top in uno dei quartieri più vivi di Roma... che spettacolo!
      E gli amici Marco Maru e soci rendono il tutto ancora più bello!
      BRAVI!

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  2. l'azione di sbalzare pesa nella misura in cui un giocatore ha punti influenza per effettuarla, ovvio che all'inizio pesi poco ma può iniziare a pesare già da metà partita, come abbiamo sperimentato con Marco durante la scorsa partita. Ovviamente bisogna anche avere un bel po' di assistenti. per sfruttarla. Il gioco richiede una estrema pianificazione strategica dato che i punti li fai tutti alla fine, ed è questo che mi eccita: vedere che i pezzi si incastrano alla fine per comporre il puzzle, fermo restando che se conosci il gioco riesci a vedere chi sta messo meglio o peggio.

    Gran gioco, da rigiocare assolutamente !!!!

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    1. Se Se... tu sei più culo che anima fratello... lo saprei io dove scalzarti con l'azione calcione nel deretano! :D

      alla prossima ti faccio barba e quello che resta dei pochi capelli ahahahahah

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    2. fanciullo, io ci vado a nozze quando mi dai dello sculato in un gioco in cui l'alea è prossima allo 0 ahahahahahahahahaha. Ricordi quando ti citavo "Challenge me!.......Doubt me...." ??? Bene, quel momento è arrivato, e ti è arrivato dritto sulle gengive ahahahahahha

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