lunedì 13 novembre 2017

Backlog: dove ci siamo lasciati?


E rieccomi di nuovo qui di fronte al monitor; ne è passata di acqua sotto ‘sti ponti.
Negli ultimi mesi c’è stato un blackout, si era sopita una scintilla, era venuto a mancare il tempo da dedicare sia al tavolo con i giochi che al pc per riportare nero su bianco tutte le emozioni che scorrono nelle vene quando si sta insieme con gli amici.
Tra impegni familiari e lavorativi, l’estate ha generato un blocco, una frattura difficile da ricucire e sistemare. Le serate gioco si sono ridotte a qualche partita con mio figlio LA tra un pannolino della piccola da cambiare e una nottata di conti al pc per la riunione del giorno dopo.
Poi finalmente è arrivato novembre e la sua meravigliosa pioggia tanto cara ai Guns & Roses. Con le foglie rosse e gialle che svolazzano verso terra ha fatto capolino il freddo e come per magia è tornata quella routine, quella che amo io e con lei sono tornate le partite.
Da quando ci siamo lasciati è trascorsa anche Lucca C&G dove per la prima volta dopo cinque anni di fila purtroppo non sono potuto andare e così vedere tutti i post dei giocatori, degli amici e dei compari blogger/vlogger a provare le ultime novità, a ridersela insieme e a godersi la fiera è stato un duro colpo…. Ma eccomi qui di nuovo, almeno per questa volta poi chi sa… vediamo passo passo intanto iniziamo con la carrellata di partite e giochi che non hanno fatto spegnere la fiamma.

PIZZERIA ITALIA
Novità 2017: si tratta della seconda edizione del famoso gioco RedGlove che con il design di Ilenia Nacci e il tratto fumettoso di Guido Favaro trasportano da 2 a 6 giocatori nei panni di ferventi “pizzaiuoli” weh weh!!! (qui su Playbazar.it)
In meno di 15 minuti si sviluppa una battaglia a colpi di ingredienti tra cipolla lacrimogena, peperoncini piccanti e mozzarella spam. Ogni giocatore parte con due carte e nel corso della prima fase del gioco a turno cercheranno di prendersi dal tavolo le carte che si incastrano meglio con quelle della propria mano per creare poi nella seconda fase del gioco la sequenza più lunga e con il maggior numero di ingredienti pregiati  rispetto agli altri. Chi fa più punti vince uno spicchietto di pizza e chi ne guadagna due è il vincitore.

Ottimo filler chiaramente di fascia Light&Fun per intrattenere i più piccoli in un pomeriggio di tè o per freddare le meningi degli amici gamer tra un cinghiale e un pachiderma.
Con i miei nipoti e mio figlio LA siamo già alla trentesima partita. Chi più pizza-hut più ne metta!

TRAMWAYS
Gioco dello scorso anno di Alban Viard (qui su Playbazar.it), dai componenti tipo Splotter Spellen che quando sborsi le 50 cucuzze richieste e apri la scatola ti chiedi se sei proprio tu ad essere scemo o è il mondo dei GDT ad aver preso una strana deriva. Poi però ti studi il regolamento zeppo di eccezioni, pensi di essere certo ormai che non ne sia valsa la pena, intavoli il gioco con un paio di amici gamer di quelli nerd-infoiati e ti ritrovi a godere come Moser e la Rodriguez nella casa del Porno-GF.
Da 1 a 5 giocatori si confrontano nella città di Small City dove ci sono centri residenziali, palazzi di lusso, centri commerciali, mari, monti ma mancano le infrastrutture di trasporto ferrotranviario per poter mandare a lavoro quei simpatici tatoccetti bianchi fermi tra un palazzo colorato e una fermata deserta.

L’obiettivo dei 5 turni è di crearsi il mazzetto di carte più intelligente, cercando di bilanciare i soldi da spendere nelle aste per non prendersi le famose “carte-barella” e investendo nell’edificazione di appezzamenti con nuovi edifici utili a prendere altre carte bonus/biglietto.
In tutto questo si intrecceranno le ferrovie che via via verranno avviate e poi completate nel tentativo di guadagnare punti felicità e soldi per i trasporti che si riuscirà a completare, distribuendo monete qua e la tra quelli che possiedono le tratte utilizzare per collegare la partenza con l’arrivo.

Intavoliamo il gioco una sera in tre con Cissinho e Steteo. Il gioco è di Cissinho che praticamente da quando c’è stata la candidatura al Goblin Magnifico l’ha comprato e non faceva che parlarne ogni 3 minuti.

Inizialmente le regole mi spiazzano un pochino per la particolare modalità di asta, le carte biglietto, appezzamento e che in generale possono essere utilizzate in più modi spendendo punti felicità. Poi iniziamo a darcele a suon di metallo urlante piazzando ferri a terra come se non esistessero le industrie siderurgiche e tutto prende un senso: gli intrecci che si possono fare, i ribaltoni per i binari da potenziare e i palazzi da upgradare, i tatoccetti bianchi da spostare qua e la ottimizzando tra quanto si vuole far entrare nelle proprie casse e quanto si è costretti a cedere agli avversari rendono di questo gioco una PERLA ASSOLUTA.
Gli equilibri sono precari, millimetri. Cissinho prende subito la distanza, Steteo ed io cerchiamo di non farci seminare come pollicino. Poi a metà partita inizio a capire bene che le possibilità sono molteplici, mi si intrecciano i neuroni e vedo strade tra palazzi in modalità 4D tipo Inception. Ostacolo un paio di bivi di Cissinho, poi costruisco un budello di rotaie che attraversa palazzi miei e loro, trasporto un passeggero e si rivela l’incantesimo, la magia. Questo gioco è una FORZA un mistero. Crudele, punitivo, aggressivo, senti il fiato degli altri sulla tua nuca, sembra di essere in una prigione cecena in 50 dentro lo stesso metro quadro e l’ordine è di tirarsi giù le mutande provando a non prenderlo nel… GIOCO TOTALE.

NELL'ANNO DEL DRAGONE
Ristampa per il decennale di uno dei più famosi giochi di Stefan-Kojak-Feld (qui su Playbazar.it).
La parola chiave è LUNGIMIRANZA. Non esiste vittoria senza strategia.
Tra le tessere piazzate inizialmente ci sono quelle di aiutanti giovani e quelle di aiutanti anziani… destinati a stirare le zampe in tempi brevi ma capaci con la loro esperienza di regalare bonus maggiori.
Nel tracciato al centro si susseguono gli eventi-sfiga dai quali i giocatori cercano di metterci una pezza come nella pubblicità Zucchetti di quello che tappa le perdite d'acqua su una parete crivellata di tubi che perdono.

Le regole sono poche e relativamente semplici ma riuscire a metterle in fila e a costruire una partita che non ti faccia prendere pernacchie è cosa ardua. Visto Steteo alla sua millesima partita nel giro di un mese e Cissinho arrapato per ITYOTD come una scimmia Bonobo in calore che si è calata una scatola ci Viagra con una bottiglia di Rum all’habanero mi sento sufficientemente in difficoltà.
Nel primo turno viste le mosse aggressive dei due compari parto ultimo e questa è la cosa che NON DEVE SUCCEDERE MAI come dire: "non ho messo benzina" proprio nel giorno in cui ti aprono le porte del Nurburgring e ti danno le chiave di una BMW M4  GTR“dai cazzo!”. Quindi cerco di fare il meno peggio che posso… in alcuni punti la mia lungimiranza arriva a due tessere ma servirebbe controllare il fattore tempo dall’inizio alla fine della partita.

Le tessere al centro che mi avanzano sono come scarti di un pranzo post Isola-dei-Famosi, sono pari alla derivata seconda di zero… una CIPPA!

Arrivo a fine partita abbastanza affranto, anzi più sfranto nei paesi bassi che infervorato per la voglia di sapere come andrà a  finire… e invece SBADADIM… forse Steteo e Cissinho contano male i punti ma dietro Steteo che vince, arriviamo a appaiati e a tre soli punti io e Cissinho. La domanda è: “ha giocato bene il mio subconscio? O il gioco permette rimonte assurde anche a chi fa partite da cani?”. Nel non saper dare una risposta torno a casa con dei punti interrogativi grossi così, Feld mi ha deluso? Sono io che non ho capito il suo capolavoro? O forse sono uno della massa che ha scoperto Feld per i suoi giochi più “mainstream” e ora che raschio il fondo delle origini le confondo con delle derive non sue? Ai posteri l’ardua sententia come sempre. Di sicuro è un gioco STRATEGICISSIMO, CATTIVISSIMO, e con TEMPI RIDOTTISSIMI ti dai delle coltellate micidiali quindi, col tempo mi piacerà sicuramente :D

CONCORDIA
Una sera ci ritroviamo a casa di Sniffolo, siamo quasi al completo: Kuldran, Cissinho e poi dopo le bistecche di brontosauro cucinate al barbecue arriva pure Steteo.

Il gioco della serata è quello del maestro Mac Gerdts, forse uno dei pochi suoi giochi senza rotella, ma nelle meccaniche è come se ci fosse… si gira che si rigira nelle azioni, ci si sposta nella mappa, si collezionano carte e alla fine la combinazione lineare della somma dei diversi simboli rispetto al loro valore permette di eleggere un vincitore (qui su Playbazar.it).

A me tocca la prima mossa, di due spostamenti uno lo azzecco e l’altro lo faccio un po moscio rispetto alle tessere di piazzamento messe nel set-up. Già questo mi deprime ma la cosa che mi preoccupa di più è staCavoloDiMappa, io proprio vado in panne quando mi cimento in un gioco dove ci si deve muovere, anticipare gli altri, accaparrarsi una zona… ho le stesse difficoltà su Orleans e così gioco di rimessa. Poi un paio di errori di spostamento individuati a posteriori mi fanno perdere ancora più terreno e mordente… finisco nel baratro della noia ma sento che il gioco non è poi di difficoltà estrema, dovrebbe piacermi sulla carta ma vabbeh serata NO!

Vince coso, piazzandosi prima di coso, che per pochi punti ridicolizza coso. Io prendo le mie cose e me ne vado a dormire abbastanza incazzoso.
Il giorno dopo ci ripenso, sono il solito cazzone, Concordia è figo, basta capire il principio base del calcolo finale del punteggio: alcune risorse valgono più di altre quindi bisogna muoversi sul tabellone con sufficiente paraculaggine per poter accaparrarsi le risorse giuste e quindi dal mercato delle carte prendere quelle che facciano match con i simboli giusti. Da rigiocare sicuramente perché meno impegnativo di Navegador o Imperial ma al contempo di durata notevolmente contenuta e potenzialmente accessibile anche ai meno ingarellati.

KEPLER 3040
Dopo tanto tempo ci rivediamo nuovamente da Sniffolo, intavoliamo la copia di Kepler di Kuldran. La mia ha sul coperchio il disegno-autografo di Alan D’Amico, perché? Perché sono uno suo fan, e perché amo la Placentia e il lavoro di Mario Sacchi e PostScriptum (qui su Playbazar.it). Da questa fucina tutta nostrana sono nati giochi bellissimi che non smetto mai di ammirare durante le partite. Dopo Florenza e Bretagne (non citando Ark & Noah perché di target meno assassin-gamer) ecco arrivare il gioco stellare di Simone Cerruti Sola che nel 2016 partorisce questo german a forte ambientazione di scoperte astronomiche.

I giocatori si infilano nelle loro tute spaziali e sfruttando le nove azioni di base più ulteriori 6 bonus si divorano i sedici turni che risulteranno strettissimi nel tentativo di scoprire nuovi corpi celesti della galassia, raggiungerli con le proprie navicelle, colonizzarli, sfruttarli per produrre risorse, terraformarli per incrementare la produzione e tentando la scalata alla leadership sia nel campo teconologico che in quello coloniale.

Nella partita commettiamo tutti parecchi errori, tra chi brucia troppe risorse nel pozzo di Clausyus a chi non sviluppa velocemente le tecnologie a chi raggiunge i pianeti dei propri obiettivi ma non riesce a terraformarli… Sniffolo, Cissino e Kuldran ce la mettono tutta per avere la meglio ma alla fine trionfo io come unico re delle stelle… certo il momento di gelo in cui mi ritrovo con SEI CARTE PIANETA per stanchezza, svista e qualche regola dimenticata qua e là fa presagire il mio solito crollo psicologico ma alla conta ho infilato talmente tanti semi nel mio orto che raccolgo ortaggi manco fossi Uwe Rosenberg.
A mio avviso uno dei giochi TOP10 per la mia personale classifica. Non riesco a trovarci un difetto e ogni partita è uno stimolo a sviluppare strategie e approcci differenti purché in sintonia con quanto accade nelle plance avversarie… SUPERBO!

BRETAGNE
Qualche settimana dopo la mia vittoria a Kepler, costata milioni di sbeffeggi nelle varie chat di gioco (anche perché succede così raramente per me vincere che se non ne approfitto è la fine) decidiamo di infilarci al Victorian Monkey per scartare Bretagne preso da Kuldran due Modene Play fa!
Come per Kepler, parliamo di un cinghialone targato AlanD’Amico-Placentia-PostScriptum (qui su Playbazar.it). La mano delle meccaniche è di Marco Pozzi e l’ambientazione (come sempre sentita nei giochi della casa piacentina) è di ingegneri alle prese con la costruzione di fari nel mar di Bretagna. Il gioco si sviluppa in cinque turni ognuno caratterizzato da una carta meteo che influenza il costo e la difficoltà di realizzazione dei tre diversi tipi di faro: inferno, purgatorio e paradiso. La meccanica base qui è una originalissima declinazione delle più note maggioranze oltre al piazzamento lavoratori e alla gestione delle risorse.

Dopo una fase di selezione delle chiatte su cui stipare le risorse del turno, si passa all’acquisto delle materie prima su due differenti mercati. A questo segue la parte centrale di azioni vere e proprie che consiste nella costruzione di un piano su un faro oppure nell’acquisto o scambio di risorse nei mercati. In questa fase ci si alterna finché si hanno lavoratori da spendere lasciandoli via via sui cantieri dei fari o nei mercati in cui li abbiamo inviati. No lavoratory, no party! Si passa e in base a come si esce avremo la precedenza nella fase iniziale del turno successivo per bilanciare tra posizione nel turno o entrate di un certo tipo.

Al tavolo, con illuminazione veramente da glaucoma galoppante, siamo Kuldran, Cissinho, Pietro ed io. I colori si distinguono a malapena ma non ci facciamo fermare. Alla minaccia del piccolo Hezbollah roscio di farsi detonare alla reception, arrivano prontissimi i rinforzi di nuove lampade a LED 3000W e visori ad infrarossi per tutti… la partita può cominciare.
Cissinho fa la sua solita partenza alla Nino Schurter, RAZZO! Pietro amministra benissimo le sue risorse e segue incollato dietro come un adesivo “bebè a bordo”. Kuldran ed io invece facciamo cappellate su cappellate, i primi due turni sono da premio “bimbiminkia dell’anno” ma fortunatamente dal terzo partiamo alla carica. Io costruisco piani su fari inferno come camminassi sulle acque e i miei ingegneri si rivettano alle assi per non perdere l’equilibrio durante i lavori. Cissinho ha occupato già un paio di posizioni nei porti chiave e questo gli permette rendite di risorse ottime per poter poi investire bene  tra mercati e materiali. Pietro è quello a cui tutto gira per il verso giusto, servono due ing, ne ha due esatti, servono tre legni, tié! Ne ha proprio tre o fa pochi scambi per ottenere il giusto.

Ogni turno segue la sua sequenza e il tempo vola visto che per chiudere la partita sforiamo le tre ore che pesano parecchio per un gioco se sembra presentarsi come un cinghialetto ma è un elefantino capo branco senza riserva.
Nel finale kuldran ed io recuperiamo parecchio ma sul tracciato Cissinho sta almeno a 20 punti da me e più di trenta dal roscio. Pietro invece è li a vista. Ma il rush finale è incredibile: passiamo 15 minuti a capire su quale degli ultimi due fari investire, Kuldran riflette se tagliare le gambe a Cissinho sperando nel mio supporto sull’altro faro oppure se investire con Cis dandogli una vittoria schiacciante. Rischia il tutto per tutto e io lo seguo nell’altro faro.

Mi rimpinguo la mano di carte obiettivo come avessi il braccio di HellBoy, poi costruisco in due fari differenti sfruttando tutti i miei lavoratori raccimolati di turno in turno grazie alle rendite e a scambi aggressivi di monete sul mercato. Ottengo la maggioranza pesante su due fari, al mio primo giro scateno una combinazione di carte pesantissima e anche se si tratta di purgatorio riesco comunque a sentire il coro di angeli che mi fa la standing ovation. Cissinho accusa, ha una mano di carte che farebbe schifo pure ad una indovina, Pietro è annichilito, Kuldran si arrovella le budella per non aver lasciato un lavoratore in più… ma certe scelte si fanno in costruzione e non si sa bene come andrà a finire. Sul secondo faro la faccio nuovamente da padrone e calo 4 carte che fanno schizzare sangue dal naso di Cissinho…

Alla conta finale sorpasso il nerd dalle mani unte Cissinho e vinco per quasi quindicipunti per un delta punti totale dal turno precedente di quasi trenta. Pietro e Kuldran arrivano appaiati quando le premiazioni e lo champagne sono già finiti.
Un gioco lungo, stancante, con componenti risicati forse pure oltre l’osso ma che regala delle soluzioni strategiche, degli approcci di semi cooperazione o semi persecuzione a livelli estremi. Maggioranze sempre in bilico tra quanti punti prendo subito e facili e quanti potrei prenderne dopo moltiplicati, ma arriva quello che ti piazza un segmento con più lavoratori e SBAM! GIOCONE!

CAYLUS
Una sera rimaniamo soli soletti Steteo ed io, è la sera di Hallooween, tutti nei palazzi fanno dolcetto-scherzetto. Noi aspettiamo che il piccolo padawan Ray abbia finito di rimpizzarsi di caramelle dai vicini e ci tumuliamo sul tappeto verde per intavolare IL GRANDE CAYLUS (qui su Playbazar.it)!
Si lo ammetto non lo avevo mai giocato prima, “eh ma come, hai un blog e non hai giocato Caylus?” si esatto… l’ho comprato circa tre anni fa ma visto il ritmo di novità che vanno e vengono mi sono ridotto a provarlo solo ora… HAI QUALCHE PROBLEMA? PARLI CON ME? EI DICI A ME? :D

Bando alle ciance… GIOCO INFINITO! Il padre putativo del worker placement.
Sul percorso che va dal castello di Caylus ai sobborghi ci sono edifici via via acquistati e piazzati che producono rendite ai giocatori che li attivano e bonus a quelli che li hanno costruiti. Ma il prevosto e il suo compare dal nome impossibile (tipo la garrota… ma chi se li inventa certi nomi!), il Balivo, se ne vanno su e giù creando scintille tra giocatori che li usano a proprio vantaggio per sportellarsi di santa ragione.
Steteo a Caylus è cintura nera nono Dan più livello SuperSyanGod conquistato sul campo, io ho la stessa speranza di salvarmi dal massacro di un surfer nudo con tatuato sulla schiena mi piace la zuppa di pinne mentre nuota in una vasca di squali bianchi. Ma il gioco è talmente un mito senza eguali e talmente la sua grafica asciutta e minimalista mi inviano good vibrations che non posso tirarmi indietro.
Dai primi piazzamenti capisco che ci vuole più di qualche partita per sincronizzare bene le mosse rispetto alla costruzione nel castello, le maggioranze di benefici etc etc. Comunque Steteo è buono e ogni tanto mi telegrafa mosse più efficaci di quelle che farei per mio conto.
In due il gioco vola via in un paio d’ore facendo intuire che con tre giocatori rodati almeno 2 ore e mezza, tre ci vogliono e che da quattro in poi ci sarebbero i morti da downtime. Ma uno contro uno il gioco è spettacolare, rivela tutte le sue chicche, ti allena a muovere il prevosto e a piazzare edifici in base alle tue monete e a quelle dei compari, fai sgambetti, obblighi l’altro a spendere soldi inutilmente per coprire un piazzamento, anticipi l’occupazione di un edificio per avere risorse e poi comprare.

Vince Steteo al quale lascio tutti gli edifici di pietra, come andare a parlare all’allenatore in panchina quando è palla a Messi in area e tu sei il portiere della squadra avversaria….
Gioco indiscutibilmente BELLISSIMO che supera l’età grazie ad un’eleganza sopra la media, dalla semplicità delle regole imbarazzante ma da bilanciare ad una profondità sia tattica che strategica da Oscar.

SEASONS
Con Steteo la sera di Caylus vogliamo tirare lunghi, ma senza morire di sonno il giorno dopo che si lavora quindi optiamo per un evergreen a cui passano primavere ma non cadono mai le foglie: Seasons (qui su Playbazar.it).
I maghetti del regno di Xidit si danno sfida a chi ha la bacchetta magica più lunga nell’arco di tre anni scadenzati da 4 stagioni ognuna caratterizzata dai suoi dadoni colorati.
Nella parte iniziale si draftano le carte per averne 9 da cui sceglierne tre con cui cominciare, altre tre per il secondo anno e le ultime nella fase finale. Qui si può decidere già buona parte della partita.

Steteo anche qui ha preso lezioni presso la palestra di Tana delle Tre-Tigri, nella scatola ci sono i mazzi di non so quante espansioni e le ossa di un numero di rivali che ci hanno provato. Dalla mia avrò quattro cinque partite per lo più con mia moglie e mio figlio quindi non dico che me la sento calda ma almeno conosco la materia e potrei impensierirlo.

Chiaramente vince lui dopo un paio di carte ditoarculesce che per togliermele dalla sottocoppa scrotalica ci metto più di qualche stagione. Le mie combo ci stanno tutte, prendono una bella piega tipo Origami ma esaurisco il boost nella prima stagione dell’ultimo anno, forse schizzando un po troppo in anticipo tipo nonnino con eiaculatio precox a letto con Sabrina Salerno.

Insomma gli arrivo a una quindicina di punti ma anche con i se e con i ma, rollbackando con la memoria fino a 5 o 6 mosse prima, niente, non ce l’avrei comunque fatta.
Seasons nonostante i dadoni che innescano le azioni e che possono far pensare ad un’alea determinante in realtà resta un gioco controllabile a patto di aver draftato bene e di saper far prevalere il mestiere sulla mala sorte.

IMPERIAL 2030
E infine arriviamo a martedì scorso. Era da così tanto tempo che non si giocava insieme che dovevamo calare l’asso, il giocone definitivo. Prima dovevamo essere in cinque poi finiamo in quattro nel sottoterra di Sniffolo. L’idea è iniziare alle 21 e finire per le 24 con l’innominato… meglio noto come GIOCODICRISTO (qui su Playbazar.it)!
Qui Mac Gerts si è superato, ha sdoganato la sua rotella delle azioni e a messo insieme un gioco economico punitivo, cattivissimo e solo per giocatori rodati con azione e interazione su mappa fatta di carrarmatini e navi… “Mi ricorda Risiko!”… SBAM MORTO! Se vedi carrarmatini non è che per forza ci deve essere una similitudine.

I giocatori partono con dei bond delle sei nazioni che controllano il mondo: RUSSIA, CINA, INDIA, BRASILE, STATI UNITI, EUROPA. Chi possiede il valore totale in $ per una nazione ne controlla il segnalino azione nella rotella. Quindi a giro si attiva una nazione per volta e chi la controlla decide cosa fare, eseguendo l’azione scelta sulla ruota e passando poi a fare lo stesso con il giocatore che controlla la nazione successiva.
Tra le azioni ci sono la produzione di nuove truppe di terra e mare, la costruzione di una nuova fabbrica, l'importazione di milizie per aggiungere fino a tre carrarmatini ma pagandoli, il movimento di truppe con conseguenze belliche e occupazionali, la tassazione che fa entrare liquidità nelle casse della nazione e premia chi la controlla in base al ranking di influenza mondiale e infine c’è la fase INVESTOR quella in cui gli azionisti si spartiscono gli utili.
Il gioco è LA STRATEGIA. Questo gioco è L’INTERAZIONE. Questo gioco è DELLAMADONNA! Non ci sono altre cose da aggiungere.

Sniffolo ed io ci prendiamo la Russia, Cissinho e Kuldran la Cina ma il roscio vuole fare il colpo gobbo così non prende maggioranze in termini di bond e si prende la banca svizzera. Con questa può obbligare i giocatori a gestire la fase investor quando sulla ruota si trovano a scavalcarla, li obbliga a dividere gli utili, ha un peso molto delicato. Lo scotto è non poter intervenire sui giochi di potere, sulle espansioni… ma quel sorcio di Kuldran ama fare la parte del gatto e attende. Peccato che noantri guerrafondai amiamo gli armamenti bellici e per iniziare ci copriamo di truppe e scateniamo il panico sul tabellone.

Cissinho si prende un bel po di bond, Sniffolo inizia a scalare sulla mia Russia e mi taglia fuori lasciandomi India e USA. Con l’India inizialmente mi espando ma poi temporeggio troppo e mi ritrovo chiuso dalla Cina e dall’Europa. Con gli Usa invece inizio bene espandendomi verso il Brasile ma Cissinho dopo un trattato di pace mi affonda un paio di navi e piscia sulla diplomazia… torno alle mie vecchie abitudini di assassino-caotico e cerco di seminare il panico. Ne fa le spese Sniffolo al quale abbatto carrarmati in modo così fastidioso come solo un dildo con punte arrugginite e insabbiate potrebbe.
Gli equilibri sulla mappa cambiano in modo continuo, chi prima investiva in una nazione poi si può trovare ad affossarla dopo averla spolpata fino all’osso lasciandola come un preservativo rotto a bordo strada.

Verso il finale di partita la Cina ha il vero potere globale, con il Brasile e l’Europa che potrebbero esplodere mentre la Russia affonda e gli Usa con l’India sono stati burattino.
Capisco che è il momento Grow or Go quindi sincronizzandomi con la tessera Investor faccio la scalata alla Cina, spendo 20milioni di $ e prendo la tessera ad interesse 8. In quel momento abbiamo tutti lo stesso livello di interesse sulla Cina e con una tassazione potrei triggerare la fine del match ma non è ancora tempo, ho il Brasile nel mirino perché promette benissimo.
Ma nel frattempo gli altri si sono già mossi, Kuldran si è preso l’Europa, Cissinho ha il Brasile sempre più potente ma gli serve maggior liquidità per tassarlo e poi dare la zampata finale.
Sniffolo brontola tipo l’amico di Biancaneve.

Finisce all’ultimo con Cissinho che dopo attenta analisi tassa il Brasile e raggiunge livello 25 che decreta il gran finale. Sul foglietto si parla di 128 punti contro 126 di Kuldran che rosica manco gli avessero detto che ha quoziente intellettivo DUE! Io chiudo a 98 contro Sniffolo a 91 che pure lui recrimina le mie mosse folli contro una Russia in cui avevo investito, ma alla mia follia non c’è verso di dare una veste razionale.
L’innominato è un gioco cazzutissimo da intavolare il più possibile perché ogni partita è una cosa a se, ogni sviluppo su mappa comporta scelte potenzialmente indipendenti a quelle economiche. Ci sono possibilità aggressive, possibilità pacifiste, possibilità di alleanze, tradimenti, dominanza, sudditanza. Un gioco così ne esce uno ogni 15 anni a mio avviso e questo lascia gli altri prima e i prossimi sempre ad una spanna dietro.
La mia classifica è presto fatta: IMPERIAL>PUERTO RICO>AGRICOLA e poi tutto il resto.


OK abbiamo azzerato il backlog ora spero dalle prossime partite di fare meno il ludo-bulimico e di scrivere volta per volta.

Tutti i giochi di questo post li potete trovare su Playbazar.it....
@Emanuele... si non sono morto eh quindi i fiori che portavi al cimitero mi sa che li mettevi sulla tomba di qualche altro Alberto :DDDD
stammi bene bro si ricomincia.


4 commenti:

  1. Bentornato Albo!
    “Annamoce piano però co’ ste pause” :-)

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    1. ahahah... Ciao bello!
      si si abbiamo ripreso il ritmo...
      Come direbbe Franco Califano: "non escludo che ritorno"
      ahahah

      E entro l'anno ci facciamo un Terra Mystica insieme. promesso!

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  2. Bentornato tra noi Albo3 :)

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    1. Grande Cissinho, a te e Kuldrna, Albo3.0 vi asfalterà le chiappette, PREPARATE LA VASELLA

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