Domenica ce ne sono di cose da fare, ma se sei dalle parti della Torre del Minotauro e Marco Piola Caselli fa testare il suo Desertika non puoi tirarti indietro, dico io!
Cosi’ convinco LA
della serie: “Ti va di farti una partita a qualche gioco da tavolo in
una ludote….” Non mi fa finire di parlare che ha già urlato il suo “SI SI DOVE,
QUANDO, ADESSO? ANDIAMO, ANDIAMO, ANDIAMOOOO”.
Prima di passare metto in macchina la sua piccola bici rossa
fiammante. Di strada c’è il parco degli acquedotti dove tra 7 giorni girerà con
gli altri bambini per 24minuti imitando i grandi che se le daranno per 1 giorno
intero!
Con la bici LA non lo ferma nessuno… a mala pena arriva a
toccare con le punte ma una volta ricevuta la prima imbeccata dal papà, ecco
che si trasforma in un biker agile come un ninja alato e veloce come un
ghepardo col NOS! Radici, gradini, non teme le cadute… la sua giovane
pellaccia porta già i segni di tanti atterramenti e colleziona cicatrici che neanche
Renè Russo con Mel Gibson Arma Letale 3!
Quando ci rimettiamo sul macchinodonte destinazione Torre il
piccolo marmocchio supersyan non accenna alla minima stanchezza: “QUANDO
ARRIVIAMO, DOVE PASSIAMO, CHE STRADA FACCIAMO, QUANTO CI METTIAMO, PARTI PARTI
PARTI PARTI PARTIIIIIII”.
La domenica pomeriggio Roma sembra una nuvola di zucchero
avvola in un batuffolo d’ovatta: tutto silenzio, le prime serrande si
sollevano al fischio di inizio delle partiteverso le 15:00.
Entriamo nella ludoteca e ad accoglierci quell’infaticabile
intrattenitore di Valerio De Paolis.
Dopo i saluti di rito capiamo che siamo i primi e con LA ci
mettiamo a sbirciare le vetrine in cerca di qualche titolo nuovo da provare…
nuovo per noi non certo per il mercato: i bambini non guardano allo spiel Des
Jahres o al gioco dell’anno, ultime tirature o nuove ristampe… per loro conta
solo “giocato, non giocato!” basta!
Gioco di carte interattivo a base bluff e traditore.
I giocatori vestono i panni sporchi di nani minatori che si
intrufolano nella roccia a colpi di piccozza cercando di arrivare a scoprire
una delle tre carte piazzate coperte per sperare di trovare un tesoro e non una manciata di pietre.
Da una mano di 6 carte, il giocatore di turno ne sceglie una da giocare. Le carte possono 1-aggiungere un tratto tunnel, continuando uno di quelli già
esistenti; 2-disturbare gli avversari facendo franare delle gallerie, rompendo le lanterne o via così! 3-per sbloccarsi dai sabotaggi degli altri.
La carta-tunnel deve posizionarsi coerentemente con le altre senza creare delle “discontinuità”. Piazzando orizzontalmente 7 carte a partire dall'ingresso del dungeon si arriva a quella centrale delle tre tesoro. Però non sempre tra le carte della propria mano ce n'è una che coincide con quella che vorresti piazzare e si è spesso costretti a giarare e rigirare prima di prendere la strada giusta.
La carta-tunnel deve posizionarsi coerentemente con le altre senza creare delle “discontinuità”. Piazzando orizzontalmente 7 carte a partire dall'ingresso del dungeon si arriva a quella centrale delle tre tesoro. Però non sempre tra le carte della propria mano ce n'è una che coincide con quella che vorresti piazzare e si è spesso costretti a giarare e rigirare prima di prendere la strada giusta.
Se un nano raggiunge una carta senza trovare il tesoro,
allora vince il sabotatore, altrimenti vince il nano.
Il gioco è veramente facile tanto che mio figlio di 5 anni
lo capisce dopo un paio di mani. Nessuno di noi è il sabotatore ma lo capiremo solo alla fine e anche se io
raggiungo per primo la carta centrale, rimango con un pungo di carbone sporco e
niente più.
Siamo intenti a staccare roccia dalle pareti
sotterranee quando ecco che fa la sua comparsa Marco Piola Caselli, l’ideatore di
Autori In Gioco (AIG) nonché autore di Desertika il gioco-principale del pomeriggio di play test.
Mentre io gioco una lanterna o una
frana, Marco si apparecchia la miriade di pezzettini del suo titolone e ci facciamo
due chiacchiere sulla scorsa edizione di AIG che il 12 e 13 marzo 2016 farà il BIS!
Divaghiamo dagli autori conosciuti l’anno prima
e che ora auto producono i loro giochi su piattaforme di Crowdfunding, alle
case produttrici sempre molto esigenti con gli autori, ai giocatori
costantemente ossessionati dall’acquisto compulsivo, alle mode del momento
in fatto di giochi e meccaniche.
Quando Marco finisce di piazzare gli ultimi token mi accorgo
che LA ha già sbirciato tutte le carte di Sabotour e che forse è il momento di
cambiare gioco.
Approfittando della curiosità di Caselli per Hick Hack (mai
giocato) ci facciamo dare il gioco da Valerio ed LA lo spiega per una partita
rapida.
Il titolo della Zock è uno di quelli più consumati a casa
nostra: qualche piccola carta in mano raffigurante una gallina o una volpe.
Sul tavolo si piazzano 6 tessere pollaio e si aggiungono cubetti-cerelae. Al proprio turno si gioca una carta (due se si è in 2/3 giocatori) e si cerca di mangiare cereali utilizzando le galline o di catturare con le volpi le pollastre avversarie che siano andate nello stesso pollaio. Vince chi totalizza il numero maggiore di punti vittoria ottenuti sommando al valore dei diversi tipi di cerelali raccolti anche il valore delle carte gallina mangiate con le volpi.
Sul tavolo si piazzano 6 tessere pollaio e si aggiungono cubetti-cerelae. Al proprio turno si gioca una carta (due se si è in 2/3 giocatori) e si cerca di mangiare cereali utilizzando le galline o di catturare con le volpi le pollastre avversarie che siano andate nello stesso pollaio. Vince chi totalizza il numero maggiore di punti vittoria ottenuti sommando al valore dei diversi tipi di cerelali raccolti anche il valore delle carte gallina mangiate con le volpi.
La partita scorre veloce e anche se do una bella paga a
Macro ed LA concludiamo con un “PATTA” tra me e mio figlio :D
A questo punto si uniscono anche due “local” della tana +
uno degli autori della scorsa edizione di AIG e inizia la spiegazione di Desertika!
Il gioco scala da 2 a 5 ma Marco lo setta per 4 players. La spiegazione parte dai componenti e in particolare dalla plancia quella dove ci sono le azioni
comuni da selezionare con il piazzamento lavoratori.
Un po nello stile di CAVERNA, dopo aver piazzato sul
tabellone centrale, si eseguono le azioni acquisendo risorse (acqua, argilla,
pietra, cibo) da stipare nella propria plancia: quest’ultima rappresenta un
deserto, diviso in piccoli quadrati ognuno con un numeri. Su questi si possono piazzare le tessere per
la trasformazione delle dune in oasi, le uniche che produrranno acqua e ci
permetteranno di avviare un motore produttivo per assoldare più lavoratori da
piazzare negli appositi spazi di produzione o trasporto e sviluppare nuove costruzioni (piramidi, capanne, ...).
In apposite appendici al tabellone centrale ci sono i
livelli di sviluppo relativi alla trasformazione dell’acqua e alla conoscenza.
Questi permettono di ridurre i costi di trasformazione dell’acqua in materie
derivate e/o di attivare delle piccole combo su varie specialità.
Per essere un prototipo la grafica è già ad un livello
decisamente avanzato: semplice ma curata con immagini intuitive che richiamano
facilmente i principali materiali o le azioni più comuni.
La spiegazione dura un bel po anche a causa delle nostre
continue domande, ma Marco si vede che è uno navigato e senza perdere il
bandolo della matassa riesce a districarsi nella mole di informazioni senza le
quali sarebbe durissimo iniziare la partita.
Il gioco gira tutto intorno l’acqua, una risorsa
fondamentale ma scarsa che bisogna produrre grazie al piazamento di più oasi
ma che bisogna centellinare e gestire bene per riuscire sia a sviluppare la
propria plancia con altri palazzi, sia “dissetare” tutti i lavoratori
assoldati che si mettono a lavorare nei vari settori.
Il paragone con CAVERNA può sembrare avventato sulle prime
ma in effetti per mole di pezzetti e “consequenzialità” delle azioni il
parallelismo non è poi tanto distante, anzi: si percepisce subito un senso di
“immersione” nel torrido deserto sabbioso e sembra di percepire la sensazione
di rallentamento e appannamento della vista causa calore dal sottosuolo..
Purtroppo allo scadere della spiega il piccolo LA è
consumato tra la fatica del giro in bici e la giornata che comunque volge verso
la cena.
Mio malgrado dobbiamo scappare ma non prima di aver salutato
Marco e Valerio!
Grazie per lo splendido pomeriggio che ci avete regalata.
È stato indimenticabile.
La prossima volta mi impegno a testare il gioco e dare i miei folli feedback da giocatore medio :))
è un po' che gira questo proto... lo vedremo ancora in concorso al prossimo Premio Archimede?
RispondiEliminaCiao Remo.... io lo spero ma solo Marco può svelarci l'Arcano ;-))
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