Tra le cose belle che porta avere un blog è poter conoscere tante persone, venire a contatto con diverse realtà di vita che oltre ai confini regionali e nazionali spesso travalicano quelli del consueto vivere.
Capita così di imbattersi in astrofisici, in programmatori, in chimici di laboratorio, in giocatori seriali, in video addicted.... e perchè no in soldati!
Mai come in questi ultimi mesi la parola soldato rievoca situazioni di grande calamità, di grave disagio sociale e civile. Mai come nei giorni che viviamo il terrore di vedere un blindato per la città sta ritornando qualche cosa di concreto, di duro da accettare ma è una semplice conseguenza di azioni di controllo e potere che piegano la razza umana da millenni, si tratta solo di far finta di niente o sforzarsi di capire, di andare a fondo mettendosi in gioco per qualche cosa che abbia un valore etico, morale, una bandiera, un paese.
Personalmente sono sempre rimasto molto in bilico su certi argomenti, indeciso su come e dove schierarmi perchè a differenza dei film, dei fumetti, dei luoghi comuni a cui siamo abituati, non c'è un cattivo nè un buono, tutto è relativo e tutto cambia in funzione dei punti di vista, di chi la racconta e di chi la guarda....
Però se è vero che la storia insegna a non commettere gli stessi errori è pur vero che solo con un certo distacco è possibile analizzare in modo oggettivo certi atteggiamenti bellici, alcuni comportamenti di "conquista" o di "controllo" del territorio.
Col senno di poi sapranno dircelo i posteri dove era il giusto e dove no?
Nel presente però ci sono ragazzi come me che vivono di amore per la propria moglie, per i propri cari, per i propri hobby che si incontrano alle fiere ludiche o con cui si scambiano commenti sui forum e non si sa che per la restante parte della loro vita passano ore di tensione continua, sul fronte, in territorio "ostile" nel tentativo di dare un senso a tanti punti di domanda, personali, non parliamo del perchè esistiamo o del cosa ci stia a fare l'homo erectus su questa terra.... Si tratta di indossare anfibi, di caricare munizioni su per la canna di un fucile, di prendere la mira e aspettare ordini, ordini che non si sa se arriveranno, ordini che si vorrebbe non arrivassero mai, ordini che siano giusti o no non lo si capirà mai ma c'è gente che il Natale lo passa in Afghanistan a festeggiare con esplosioni che non sono proprio i petardi che conosciamo noi.... che all'esplosione di un raudo di rientro a casa fanno tutt'altro che sorridere ed esultare... perchè la guerra segna, la guerra che non sai a cosa serva ti lascia cicatrici anche se non prendi colpi, anche se resti in piedi e nella buona sorte torni a casa che ce l'hai fatta
Da tutte queste riflessioni nasce questa intervista ad uno dei lettori più appassionati di questo blog, un amico, un giocatore, un marito, un figlio, un soldato!
Ad accomunarci la cultura del gioco, anche se V. (non per vendetta) ne sa molto più di me, ne sa così tanto che ci siamo conosciuti quando ho chiesto aiuto per risolvere un enigma di un librogame questa estate... e da li l'amicizia è continuata, compatibilmente con gli impegni, i miei tra traffico e tastiera, i suoi tra blindati e mimetiche.. ma alla fine non c'è tanta differenza no?
Con questa intervista auguro un felice anno nuovo a tutti i ragazzi sul fronte, quelli che rischiano la pelle per "la causa" e vallo a capire che causa sia ma la pelle non ha colore e non ha prezzo quindi mi sento di star loro vicino senza retorica, senza falsi moralismi, senza filtri.... tenuti vicini dai giochi che spezzano la noia e la tensione ovunque si sia.
INTERVISTA SUL FRONTE LUDICO
1-Ciao V.,
da quanto tempo sei un amante dei bg? E da quanto sei in missione all'estero?
Ciao Alberto,sono diventato un geek dei giochi da tavolo
da ormai 5 anni , e sono in missione da ormai diversi mesi. Tra giochi ed
espansioni che ho comprato, provato, scambiato a mano o in Math Trade, ho
superato quota 350 titoli, mentre se volessi contare quelli che ho provato
anche solo una volta, perderei il conto.
2- Come
direbbero dalle tue parti: MIIIINKIIIAAA! ^^
Quanti di
questi trecentocinquanta giochi ti sei portato in missione? So che il bagaglio
deve essere contenuto?
Ho preparato un kit all'occorrenza per potermi divertire
anche fuori casa. Prima di partire sono andato nel mio negozio di fiducia e
sono andato a prendere 3 portamazzi belli robusti dove ho messo un bel po' di
titoli prevalentemente di carte.
In ordine sparso vi faccio la mia lista della spesa : 6…
Nimmt, Bang, Fantascatti, Coloretto, Carcassonne, Mammuz, Splendor, Time's Up
Family, Jaipur, Perudo, Citadels un mazzo di carte italiano e uno francese.
Poi, per non farmi mancare nulla, ho trovato spazio per Puerto Rico e 4 libro
game su Pirati e Cavalieri.
Tutte le scelte sono state molto ponderate prima della
partenza, volevo portare giochi scalabili con qualsiasi numero di partecipanti,
e che non avessero componentistica eccessivamente ingombrante (Puerto Rico fa
ovviamente eccezione).
3-Figata…
alcuni non li conosco proprio (6...Nimmt, Mammuz… quasi quasi per Natale!)
Sei il solo
appassionato di bg o c’erano già altri gamer tra i ranghi a parte quelli che
hai contagiato con la tua passione?
L'amore per i boardgame è nato dentro le mura della
caserma.
Nella mia camerata ho avuto la fortuna di trovare ragazzi
che amavano giocare online e un giorno siamo usciti insieme per svagarci un
po'. Gli chiesi se potevamo andare a fare una fermata nel negozio di fumetti
della zona perché volevo prendere l'ultimo numero di Berserk, e nell'occasione
anche loro entrarono per curiosare un pò. Uscimmo dopo 30 minuti con il mio
nuovo manga e una scatola di Village sotto mano. Da lì in poi l'escalation è
stata velocissima. Ogni sera in camera c'era “la partita prima di dormire”, e
di titoli ne abbiamo presi tanti. Adesso che poi sono diventato tremendamente
attento sui boardgames, non mi faccio scappare nessun dettaglio e neanche mezza
tessera promo sui miei giochi preferiti.
Sono passati tanti anni dalla prima partita, ma ho un
collega che gioca ancora a Race for The Galaxy online con la fidanzata, e un
altro che s'e presentato alla sua nuova compagna con una scatola di Takenoko
sotto braccio dopo il suo secondo appuntamento.
4-Mi immagino
la scena della tipa che si prende Takenoko e gli stampa un bacio… romanticone
:D
Ho visto che
nella tua numerosa collezione non ci sono wargame… come mai?
Per scelta. Il gioco per me è uno spazio
extradimensionale dove cerco di distaccarmi dalla realtà e cerco di vivere
insieme ai giocatori che mi circondano un'esperienza che nessun'altro hobby o
passione ti può dare. Passo molte ore dedicandomi al mio lavoro,e quando posso,
cerco di staccare e di far staccare la spina a chiunque si sieda con me.
5-Si un po
la storia del calzolaio e delle sue scarpe rotte no? Ahahaha
Come pensi
che i giochi da tavolo possano aiutare a vivere in condizioni estreme come la
guerra… o le missioni di pace?
E' molto logorante la tensione che cresce quando ti trovi
dentro la stessa base per giorni, settimane, mesi. Quando sì è lontani da casa,
il pensiero e il cuore ti ricordano incessantemente che hai una famiglia che ti
attende, una compagna, una casa e dei parenti che ti aspettano. Il gioco,
seppur per poco, ti aiuta a togliere questa voce dalla testa, questo tormento,e
sostituisci questi pensieri con battute spudorate, spiegazioni veloci, colleghi che per giorni si lamentano perché “quella carta decideva la partita”, e perché no,
ti dà un metodo alternativo per far scorrere le giornate durante i momenti di
pausa, e aiuta farle scorrere più velocemente.
6-Staccare
la spina quindi, ma quali sono i punti in comune che trovi tra il tuo lavoro
(l’ambiente militare) e i giochi di strategia?
Tanti. Un militare vive di regole, da quelle disciplinari
a quelle comportamentali.
La differenza tra l'essere civile e militare è che sei
soggetto a regole più rigide e più complesse, e per conoscerle bene serve tempo
e dedizione.
In un gioco da tavolo prendi dei pezzi di cartoncino
colorato, dei simboli, dei cubetti di legno, e con una semplice lettura del
regolamento, diventi padrone di una nuova realtà, quella che l'autore ti ha
chiuso dentro la scatola. Per noi ci sono molti regolamenti scritti e non,
dettati dall'esperienza e dalla storia, e siamo noi in questo caso gli elementi
che compongono questo sistema. La differenza però è che noi siamo umani, i
cubetti no, e il fattore umano vale più di tutte le regole citate sopra.
7-Ma
esistono i meeples ahahaha… sdrammatizzo, si fa per alleggerire.
Se potessi
tornare indietro a qualche anno fa… rifaresti le stesse scelte e
intraprenderesti la stessa carriera?
Sono contento della vita che sto facendo adesso. Rifarei
ogni passo che ho fatto finora. E' molto piena di sacrifici, ma mi permette di
apprezzarne ogni attimo.
8-Ottimo,
segno che hai fatto la mossa giusta quindi!
Ribaltando
la domanda di prima ai tuoi giochi… ce n’è qualcuno che non ricompreresti e se
si perché?
Uno in particolare che non mi è davvero piaciuto è stato
Talisman, gioco olderrimo, che lascia al giocatore la capacità di decidere se
muovere il suo eroe sulla plancia o in senso orario, o in senso antiorario.
FINE. Tutto il resto è caos puro, mazzate incluse, vincitore incluso. Ok che è
un american, ok che è vecchio, ma anche Busen Memo di fronte a questo titolo ha
più senso :P
9-Alzo le
mani, non li conosco entrambi… mi servono ripetizioni V., mi devi qualche
ripetizione appena passo da Catania (l’unica città sicula che non ho ancora
avuto il piacere di visitare).
Ho visto che ordini diversi giochi mentre sei
fuori per lavoro, quando poi torni a casa hai un sacco di scatole da scartare..
o mi sa che tua moglie ti frega sul tempo… mi spieghi cosa si prova a ritornare
a casa dopo un lungo periodo di “tensione” e quanto serve farsi una partita
leggera per riprendere la normalità?
In questi 4 mesi ho preso 20 nuovi giochi. Li ha aperti e
defustellati mia moglie, e mi girava le foto di questi momenti su Telegram,
facendomeli vivere insieme a lei.
Sono un uomo incredibilmente fortunato, perché mia moglie
ama i giochi da tavolo cosi come li amo io, e mi piace questa complicità che ci
siamo creati perché ci permette di togliere di mezzo parte della distanza. Non
per niente, è raro vedere sul mio scaffale un gioco da 3/X giocatori. O è un
party game, o se non lo è avrà un ottima variante per giocarlo in due.
10-Bello, un
modo interessante per abbattere le distanze e il senso di distacco.
Tornando al
lato militare (non ti nascondo che ne sono molto affascinato per i suoi aspetti
di “project management” e “Risk Analysis”), durante l’addestramento vi avranno
spiegato come gestire determinate situazioni, come collaborare, come
ottimizzare le risorse… mai pensato di suggerire agli addestratori di
utilizzare dei giochi da tavolo per migliorare questo tipo di esperienze?
Si, l'ho fatto. E vi dirò di più. Un mio superiore,
durante una lezione, ha utilizzato delle miniature di Warhammer 40K per
spiegare un movimento tattico di pattuglia. Non penso che vi devo dire altro.
11-Fantastico!
Quasi mi commuovo all’idea di uno space marine spostato su un tavolo per
spiegare le mosse di una missione vera… Nella azienda in cui lavoro vorrei fare
una proposta simile per il training delle risorse umane… ho visto che Christian
Zoli sta portando avanti diversi seminari sull’hard Fun e il Flow… non si sa
mai :D
Ma sto
divagando: nel tuo zaino hai i tuoi tre giochi preferiti… ma qualche cosa va
storto e sei costretto ad alleggerirti della zavorra… a quale dei tre non
potresti fare a meno e quale magari molleresti
per preferirgli una scatoletta di tonno al suo posto? :D
Nel mio zaino metterei i campioni scelti dai miei
colleghi:
6...Nimmt ( soprannominato a furor di popolo “Sei un
Cornuto”),
Mammuz (meglio conosciuto come “Mammuzza Bedda”, forse
uno dei giochi più osannato dalla nostra comitiva)
e Bang! ( detto anche “il gioco di Bud Spencer”).
Penso che se togliessi Bang dallo zaino scatenerei l'ira
della mia squadra, quindi togliamo al momento Mammuz… ma poi lo vado a
riprendere, giuro!
12-Bellissimi
i soprannomi che fanno molto “short-cut”! Anche noi nella cricca siamo soliti
“storpiare” qualche titolo ma uno dei pochi che posso scrivere qui è PORNOMAX
(invece di Panamax)… non so se hai capito il livello ahahahaha
Immagino che con il tuo lavoro avrai visto
tante cose brutte, ma parlami delle cose belle… riconoscimenti ricevuti ed
encomi riempiono l’anima e l’orgoglio ma salvare vite umane credo non abbia
prezzo… che mi dici?
Credo che niente è più importante della vita di ogni
singolo individuo. La nostra società di oggi ha “sterilizzato” questo concetto
con la frenesia e con la tecnologia, e in fondo chi è divulgatore del nostro hobby lo fa perché
cerca anche il lato umano dentro la scatola. Siamo pieni di cose da fare, ma è
diventato sempre più raro dare attenzioni alle persone che ci stanno accanto.
Il gioco da tavolo ho visto che crea una sorta di filtro contro i pregiudizi, e
stimola ogni partecipante ad accogliere nuove conoscenze e a fare nuove
amicizie, ed è meglio così perchè finché
riuscirà a rompere questa barriera sociale con così tanta facilità, il nostro
hobby continuerà a farsi strada.
13-Quali
sono i tuoi progetti per il futuro e quante missioni ancora hai di fronte?
Per il momento voglio completare quella che sto
svolgendo. Probabilmente il futuro me ne riserverà qualche altra ma al momento
non voglio pensarci. Il mio progetto per il futuro sono una casa tutta mia,
avere un figlio, e vivere più tempo con mia moglie, che mi manca molto.
14-Leggendo
Lilin e della sua esperienza in Cecenia spesso penso a quanto sia drammatica la
guerra. Ultimamente poi se ne sono viste veramente tante, anche in europa e
tutto per effetto di conflitti che hanno poco a che vedere con gli equilibri e
la pace ma che portano il segno degli interessi di stati potenti e usurpatori…
tu come riesci a concentrarti sul tuo lavoro sapendo che spesso non ci sono
guerre “giuste”?
Non esistono guerre giuste. Esistono culture diverse che
quando hanno un interesse comune arrivano a scontrarsi. L'italia affronta le
realtà estere con la consapevolezza di portare la pace a chi non la possiede
ancora, cerca di fare in modo che una persona come te che stai leggendo possa
avere una casa e una compagna, e magari un futuro migliore per sé e per chi stà
attorno a lui. Noi siamo all'estero per questo, per dare un futuro migliore a
chi ancora non lo possiede, e allo stesso tempo cerchiamo di preservare la
nostra nazione. In realtà l'italiano ci tiene alla propria terra più di quanto
non lo dimostri, e se un giorno lo iniziasse a fare, inizierebbero a cambiare
molte cose secondo me.
15-Meglio un
gioco di piazzamento lavoratori o di carte da portare in missione?
Dipende, sono un sommelier esigente, in base a chi mi
trovo davanti apparecchio un titolo piuttosto che un altro. Ma so fare sempre
“colpo” (almeno finora) :D
E poi ragà , che soddisfazione far sparecchiare Risiko
per Puerto Rico :P
16-Ah beh…
con me sfondi una porta aperta, Risiko lo odio (e ora perderò l’80% dei
lettori) aahahah
Quando sei a
casa mi sembra di capire che frequenti qualche associazione ludica… racconta.
Il Mercoludì è la mia squadra tattica preferita per il
dispiegamento dei boardgames durante le fiere e gli eventi, nonché l'associazione
culturale coi più alti numeri in Italia per affluenza serale (parliamo di 110 –
120 persone a sera con una media di 15- 20 giochi apparecchiati
contemporaneamente). Ogni sacrosanto Mercoledì, a Catania, questa magia rinasce
e cresce grazie al supporto di tutti i ragazzi che ne fanno parte, ed è un
orgoglio per me parlarne, perché è no-profit, ed è un piacere stare con loro.
Non ho visto ancora niente del genere da nessun'altra parte (ho attualmente
girato le associazioni di Sardegna, Lazio, Campania e Calabria), e spero di avere qualche bella visita da
qualche vlogger o blogger del tuo calibro per mostrare il nostro “calore” al
pubblico.
17-Come ti
dicevo, a Catania ci verrò sicuro quindi vedi di liberarti dagli “impegni”… ci
vediamo li tra DUE estati… questa la vedo difficile che la piccola MD è più
scatenata di me e Jake Lamotta.
Se potessi
esprimere tre desideri quali sarebbero?
Il primo: Tornare a casa e abbracciare mia moglie. Magari
di spalle, senza che lei se lo aspetti.
Il secondo: Poter avere il mio armadio pieno di giochi
teletrasportato nella mia camera.
Il terzo: Vedere mio figlio nascere, crescere in salute e
chiedermi come si gioca a “questo” o a “quello”.
18-Per tua
sfortuna non sono un genio…. Ma questo si era capito no? Ahahaha
Meglio senza
scarponi o senza cartucce?
Sarebbe meglio senza cartucce… per tutti. Odio lo
scontro, lo odiano tutti i miei colleghi, ma ci prepariamo per non farci
trovare impreparati. E' un paradosso, ma lo accettiamo, per il bene nostro e di
chi apprezza il lavoro che stiamo facendo.
19-Bella
risposta ma era la più logica… sai che vesciche scalzo nel deserto Afghano ;-)
Non so come
chiudere questa intervista… mi sembra di avere ancora cento domande ma mi
sembra di muovermi su un campo minato… chiudi tu… vai!
Neanche io so come chiuderla, anzi, invece lo so! Buone
Feste a Tutti, dedicatemi una partita se potete, e fatemi avere un pezzo di
panettone che qua costa caro! :D
Tanti Auguri ragazzi!
Auguri V. e che la Forza sia con te!!!
RispondiEliminaGrandi!
RispondiEliminagran bella intervista V. !! rappresenta proprio la bella persona che (per ora) ho avuto solo modo di conoscere telematicamente :)
RispondiEliminaun abbraccio, tanti auguri e spero di poterti conoscere prima o poi :)
bicok