Come diceva un mio vecchio amico “la vita è un gioco a somma nulla” e per quanto mi sia sempre
rifiutato di accettare questo assioma mi ritrovo a farci i conti tutte le volte
che tiro la coperta del tempo da una parte e mi si scopre il culo dall’altra!
Una volta andavo a dormire alle 2:00 per scrivere, leggere
regolamenti, programmare, pedalare… Cercavo di recuperare secondi in una
giornata dove i minuti volano e le settimane passano in un attimo. Con la
nascita di MD ogni momento era prezioso per recuperare e tornare alle vecchie
abitudini del sonno ormai perso, perché quando dormi poco è un conto ma quando
non dormi per niente è nettamente peggio.
Così ho iniziato a svegliarmi alle 4:00… colazione, TG a
raffica, leggere, pedalare, studiare. La sera alle 22:00 ero cotto come un inglese
il primo giorno di sole d’estate. Poi il crollo e quella frase che mi
rimbombava sempre nella testa “La vita è
un gioco a somma nulla! Rassegnati Albo non puoi farcela!”. Ho creduto di
impazzire.
Quest’estate ho giocato talmente poco che quando guardavo la
libreria la polvere mi chiedeva di togliergli di dosso le scatole rimaste li a
sedimentare. La cosa peggiore è che da bravo tossicomane da acquisto compulsivo
ero riuscito anche a perdermi bancomat e le carte di credito…. Una manna dal
cielo per chi solitamente fa prima a spingere 1Click che controllare la prima pagina di repubblica.
Sul browser i feed mi ricordavano che gli amici blogger
scrivevano post a valangate, giochi pesi, giochi light, fiere di settore,
anteprime per Essen, ipotesi per Lucca, strategie per Modena… io con la
sindrome dello scarafagio Kafkiano trasmigravo sottoterra proiettando la mia
immagine nei ricordi dei tempi andati, dei cinghiali cacciati e posseduti in
una sorta di incubo ad occhi aperti a metà tra le allucinazioni da space-cace e
i febbroni a 40 di quando eri piccolo.
Impossibilitato nel vedere amici e compari di gioco mi sono
scontrato con il mio oscuro-passeggero
in un corpo a corpo uno contro uno, dove il primo ero io e l’altro pure.
“La vita è un gioco a
somma nulla!” quindi Albo vs Albo e l’equazione torna sempre uguale a zero.
THE GAME
Collaborativo di carte per 1-5 giocatori della durata
massima di circa 30 minuti ma variabili a seconda di quanto il cervello dei
partecipanti vada in stallo contro i propri deliri mentali. Nella scatolina
tascabile trova comodamente spazio un mazzetto di carte telate e resistenti:
inutile imbustarle sono fatte della stessa materia del diavolo, sono fuoco e
fibra di carbonio… fidatevi ho provato a tagliarle con forbici, forbicine,
forbicette, coltelli da cucina… vana l’inchiodatura con ombrelli; ho provato a
dar loro fuoco con la mia cucina a Gasseee… volevo regalarle all’arrotino ma è
scappato via in volata con la sua bicicletta e volani di pietra abrasiva!
Su una faccia sono impressi a fuoco numeri che vanno da 2 a
99 in una sola copia. Poi 4 carte che fanno da guida per calare durante il gioco in particolare due carte UNO per gli scarti a crescere fino alla
99; due carte CENTO per gli scarti a
decrescere fino a 2; Infine carte espansione + spiegazioni in lingua. Chiude il
pacchetto un libretto delle istruzioni che starebbero in un pizzino o su una
bacca do coriandolo.
Le regole sono semplici: si deve battere il gioco o si
perde, tutti i partecipanti accomunati dalla stessa sorte, si collabora o si
muore!
Al proprio turno ogni giocatore deve scartare da un minimo di DUE carte ad un massimo di
tutte quelle che possiede. Poi ripesca fino ad avere in mano il numero di carte
base (che dipende dal numero di partecipanti) e passa al giocatore successivo.
Il gioco finisce quando si esaurisce il mazzo e tutte le carte sono state
piazzate correttamente (vittoria dei giocatori) oppure quando un giocatore non
è in grado di scartare almeno le sue due carte obbligatorie (il gioco vince e
ti sputtana su facebook con i suoi amici).
Fin qui tutto semplice, ma come si scarta? Ancora più
semplice: si può piazzare la carta su uno qualsiasi dei 4 mazzetti che vanno
costruiti di fianco le 4 carte-pilota (i due UNO e i due CENTO di cui sopra). Nei
mazzetti a decrescere bisogna mettere sempre carte di valore inferiore. Nei mazzetti
a crescere sempre carte di valore superiore a quelle scartate in precedenza.
Unica eccezione: la
regola dell’inversione. In un mazzetto a decrescere è consentito scartare
in ordine CRESCENTE solo se si aggiungono carte che abbiano un valore
esattamente di +10 rispetto allo scarto precedente. Nell’altro mazzo vale il
viceversa.
OBLIO
Quando ho sentito parlare per la prima volta di questo gioco
ho pensato che potesse piacermi, i fillerini
di carte per giunta giocabili in solitario sono tra i miei preferiti.
Così la sera che sono passato dagli amici Roberto ed
Eleonara al Dal Tenda Roma Appia (qui)
ho pensato potesse essere l’occasione
giusta e l’ho comprato. “Per dieci euri!”
e sono tornato a casa contento.
Qualche giorno dopo ho aperto quella infernale scatolina su
cui era sovrimpresso un teschio di morte… “Chi
sa per quale motivo avranno usato questo tema per un giochino di carte carino
carino piccino picciò!” mi sono detto… ancora non sapevo.
Ogni carta ha sul dorso quel teschio e solo dopo 20 partite
senza una vittoria ho capito perché! Credo che gli autori sappiano quanti
riferimenti al mondo dei defunti vengano evocati durante le partite… quelle
partite che stai per chiudere e che ti restano 4 carte strozzate in gola… che
ci provi a farle brillare con del C4 ma sono indistruttibili perché forgiate
nelle fucine dell’ADE!
Il gioco si prende gioco
di tutti noi, si fa beffe dei gamer più accaniti che dopo quattro o cinque
scottate ripongono la scatolina nel cassetto sbiascicando “si ma tanto è un gioco di pura fortuna, io ai german seri spacco culi
tipo katerpillar coi sassi!” ma quella scatola digrigna i denti dei tanti
teschi raffigurati sulle carte e continua farti rodere il fegato in modalità Prometeo-on!
Io sono uno che non molla così l’ho proposto a mia moglie,
al mio amico Super Ruber, tutti entusiasti di come un giochino di carte sappia
stimolare ragionamenti costanti e possa logorarti le meningi nonostante le due
(DUEEEEE) regolette in croce! Ti trovi il giorno dopo a pensare: “devo scartare ma non voglio lasciare troppi
buchi in giro… vabbeh prima o poi dovrò scartare e allora metto qui, tanto con
gli altri due mazzi a decrescere alla fine quella carta la piazzo!” e ti
senti un cappio stringere sempre più intorno al collo… sprofondi nelle sabbie
mobili del tuo immobilismo cognitivo… sei finito, il gioco ha già vinto!
Il dato di fatto è che ormai sto quasi a 30 partite, il 90%
da solitario e non sono mai riuscito a sconfiggere il MALE! Si perché questo
gioco è malefico, meglio non avvicinarsi, meglio non cascare nei soliti luoghi
comuni: “ma daiiii è un giochino di carte,
una cazzatella come le altre!” qui dovrebbero mettere quelle scritte nere
su rettangolo bianco che recitano “NUOCE
GRAVEMENTE ALLA SALUTE TUA E DI CHI IMPRECHERAI INCAZZATO NERO!” roba tipo “gioca responsabilmente perché questo The
Game può dare dipendenza patologica!”.
Da quanto ho capito la complessità sale inversamente al
numero di giocatori: in cinque facile, da solo impossibile! Se poi non ti basta
così puoi usare l’espansione on fire!
aka Denzel Washington (man) che ti obbliga a calare una carta nello stesso
mucchietto dove viene scartata una delle carte dell’espansione entro il turno
successivo! Roba da matti! E se sei proprio un mostro tipo Cerbero allora invece di scartare almeno DUE carte dalla mano ne
scarti almeno TRE! Vabbeh e Cicciolina è vergine!
EPILOGO
Dopo un anno di fatiche, dopo un’estate senza amici con cui
giocare, questo The Game mi ha tenuto al chiodo come gli scarpini di Maldini.
Mi ha stressato e rivitalizzato, mi ha fatto respirare quell’ansia da
prestazione-gamer che è tipica delle nottate che sverniciano le tre del mattino
e ti fanno atterrare sulla scrivania dell’ufficio senza sonno e con la breccia
al posto della cataratta!
Non so se consigliare questo gioco ai miei nemici o
sconsigliarlo agli amici, dico solo che una prova va fatta… non lamentatevi se
poi non riuscirete più ad uscire dal vortice perché la vita è un gioco a somma
nulla, io l’ho capito a mie spese, e dove metti poi sarai costretto a togliere,
lì o da un’altra parte ma la somma dovrà fare ZERO! (come le mie vittorie del resto!)
Trovate questo maledetto mazzo (che vi farà il mazzo) sempre
dall’amico Emanuele di Playbazar.it
toh guarda che è tornato nel mondo dei vivi :P. Daje ragazzotto, che qui il popolo ludico pretende, finirà che mi toccherà fare gli straordinari al botteghino per tenerli fermi ^^
RispondiEliminaAhaha. Grazie amico mio... È che se non ci scorniamo sul tavolo non trovo l'ispirazione.... Dovrò darti una ripassata prima o poi hanno hihi
Elimina