lunedì 19 settembre 2016

Somma nulla



Come diceva un mio vecchio amico “la vita è un gioco a somma nulla” e per quanto mi sia sempre rifiutato di accettare questo assioma mi ritrovo a farci i conti tutte le volte che tiro la coperta del tempo da una parte e mi si scopre il culo dall’altra!
Una volta andavo a dormire alle 2:00 per scrivere, leggere regolamenti, programmare, pedalare… Cercavo di recuperare secondi in una giornata dove i minuti volano e le settimane passano in un attimo. Con la nascita di MD ogni momento era prezioso per recuperare e tornare alle vecchie abitudini del sonno ormai perso, perché quando dormi poco è un conto ma quando non dormi per niente è nettamente peggio.
Così ho iniziato a svegliarmi alle 4:00… colazione, TG a raffica, leggere, pedalare, studiare. La sera alle 22:00 ero cotto come un inglese il primo giorno di sole d’estate. Poi il crollo e quella frase che mi rimbombava sempre nella testa “La vita è un gioco a somma nulla! Rassegnati Albo non puoi farcela!”. Ho creduto di impazzire.

Quest’estate ho giocato talmente poco che quando guardavo la libreria la polvere mi chiedeva di togliergli di dosso le scatole rimaste li a sedimentare. La cosa peggiore è che da bravo tossicomane da acquisto compulsivo ero riuscito anche a perdermi bancomat e le carte di credito…. Una manna dal cielo per chi solitamente fa prima a spingere 1Click che controllare la prima pagina di repubblica.
Sul browser i feed mi ricordavano che gli amici blogger scrivevano post a valangate, giochi pesi, giochi light, fiere di settore, anteprime per Essen, ipotesi per Lucca, strategie per Modena… io con la sindrome dello scarafagio Kafkiano trasmigravo sottoterra proiettando la mia immagine nei ricordi dei tempi andati, dei cinghiali cacciati e posseduti in una sorta di incubo ad occhi aperti a metà tra le allucinazioni da space-cace e i febbroni a 40 di quando eri piccolo.
Impossibilitato nel vedere amici e compari di gioco mi sono scontrato con il mio oscuro-passeggero in un corpo a corpo uno contro uno, dove il primo ero io e l’altro pure.
La vita è un gioco a somma nulla!” quindi Albo vs Albo e l’equazione torna sempre uguale a zero.

THE GAME
Collaborativo di carte per 1-5 giocatori della durata massima di circa 30 minuti ma variabili a seconda di quanto il cervello dei partecipanti vada in stallo contro i propri deliri mentali. Nella scatolina tascabile trova comodamente spazio un mazzetto di carte telate e resistenti: inutile imbustarle sono fatte della stessa materia del diavolo, sono fuoco e fibra di carbonio… fidatevi ho provato a tagliarle con forbici, forbicine, forbicette, coltelli da cucina… vana l’inchiodatura con ombrelli; ho provato a dar loro fuoco con la mia cucina a Gasseee… volevo regalarle all’arrotino ma è scappato via in volata con la sua bicicletta e volani di pietra abrasiva!
Su una faccia sono impressi a fuoco numeri che vanno da 2 a 99 in una sola copia. Poi 4 carte che fanno da guida per calare durante il gioco in particolare due carte UNO per gli scarti a crescere fino alla 99; due carte CENTO per gli scarti a decrescere fino a 2; Infine carte espansione + spiegazioni in lingua. Chiude il pacchetto un libretto delle istruzioni che starebbero in un pizzino o su una bacca do coriandolo.
Le regole sono semplici: si deve battere il gioco o si perde, tutti i partecipanti accomunati dalla stessa sorte, si collabora o si muore!
Al proprio turno ogni giocatore deve scartare da un minimo di DUE carte ad un massimo di tutte quelle che possiede. Poi ripesca fino ad avere in mano il numero di carte base (che dipende dal numero di partecipanti) e passa al giocatore successivo. Il gioco finisce quando si esaurisce il mazzo e tutte le carte sono state piazzate correttamente (vittoria dei giocatori) oppure quando un giocatore non è in grado di scartare almeno le sue due carte obbligatorie (il gioco vince e ti sputtana su facebook con i suoi amici).
Fin qui tutto semplice, ma come si scarta? Ancora più semplice: si può piazzare la carta su uno qualsiasi dei 4 mazzetti che vanno costruiti di fianco le 4 carte-pilota (i due UNO e i due CENTO di cui sopra). Nei mazzetti a decrescere bisogna mettere sempre carte di valore inferiore. Nei mazzetti a crescere sempre carte di valore superiore a quelle scartate in precedenza.
Unica eccezione: la regola dell’inversione. In un mazzetto a decrescere è consentito scartare in ordine CRESCENTE solo se si aggiungono carte che abbiano un valore esattamente di +10 rispetto allo scarto precedente. Nell’altro mazzo vale il viceversa.

OBLIO
Quando ho sentito parlare per la prima volta di questo gioco ho pensato che potesse piacermi, i fillerini di carte per giunta giocabili in solitario sono tra i miei preferiti.
Così la sera che sono passato dagli amici Roberto ed Eleonara al Dal Tenda Roma Appia (qui) ho pensato  potesse essere l’occasione giusta e l’ho comprato. “Per dieci euri!” e sono tornato a casa contento.
Qualche giorno dopo ho aperto quella infernale scatolina su cui era sovrimpresso un teschio di morte… “Chi sa per quale motivo avranno usato questo tema per un giochino di carte carino carino piccino picciò!” mi sono detto… ancora non sapevo.
Ogni carta ha sul dorso quel teschio e solo dopo 20 partite senza una vittoria ho capito perché! Credo che gli autori sappiano quanti riferimenti al mondo dei defunti vengano evocati durante le partite… quelle partite che stai per chiudere e che ti restano 4 carte strozzate in gola… che ci provi a farle brillare con del C4 ma sono indistruttibili perché forgiate nelle fucine dell’ADE!
Il gioco si prende gioco di tutti noi, si fa beffe dei gamer più accaniti che dopo quattro o cinque scottate ripongono la scatolina nel cassetto sbiascicando “si ma tanto è un gioco di pura fortuna, io ai german seri spacco culi tipo katerpillar coi sassi!” ma quella scatola digrigna i denti dei tanti teschi raffigurati sulle carte e continua farti rodere il fegato in modalità Prometeo-on!

Io sono uno che non molla così l’ho proposto a mia moglie, al mio amico Super Ruber, tutti entusiasti di come un giochino di carte sappia stimolare ragionamenti costanti e possa logorarti le meningi nonostante le due (DUEEEEE) regolette in croce! Ti trovi il giorno dopo a pensare: “devo scartare ma non voglio lasciare troppi buchi in giro… vabbeh prima o poi dovrò scartare e allora metto qui, tanto con gli altri due mazzi a decrescere alla fine quella carta la piazzo!” e ti senti un cappio stringere sempre più intorno al collo… sprofondi nelle sabbie mobili del tuo immobilismo cognitivo… sei finito, il gioco ha già vinto!
Il dato di fatto è che ormai sto quasi a 30 partite, il 90% da solitario e non sono mai riuscito a sconfiggere il MALE! Si perché questo gioco è malefico, meglio non avvicinarsi, meglio non cascare nei soliti luoghi comuni: “ma daiiii è un giochino di carte, una cazzatella come le altre!” qui dovrebbero mettere quelle scritte nere su rettangolo bianco che recitano “NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE TUA E DI CHI IMPRECHERAI INCAZZATO NERO!” roba tipo “gioca responsabilmente perché questo The Game può dare dipendenza patologica!”.
Da quanto ho capito la complessità sale inversamente al numero di giocatori: in cinque facile, da solo impossibile! Se poi non ti basta così puoi usare l’espansione on fire! aka Denzel Washington (man) che ti obbliga a calare una carta nello stesso mucchietto dove viene scartata una delle carte dell’espansione entro il turno successivo! Roba da matti! E se sei proprio un mostro tipo Cerbero allora invece di scartare almeno DUE carte dalla mano ne scarti almeno TRE! Vabbeh e Cicciolina è vergine!

EPILOGO
Dopo un anno di fatiche, dopo un’estate senza amici con cui giocare, questo The Game mi ha tenuto al chiodo come gli scarpini di Maldini. Mi ha stressato e rivitalizzato, mi ha fatto respirare quell’ansia da prestazione-gamer che è tipica delle nottate che sverniciano le tre del mattino e ti fanno atterrare sulla scrivania dell’ufficio senza sonno e con la breccia al posto della cataratta!
Non so se consigliare questo gioco ai miei nemici o sconsigliarlo agli amici, dico solo che una prova va fatta… non lamentatevi se poi non riuscirete più ad uscire dal vortice perché la vita è un gioco a somma nulla, io l’ho capito a mie spese, e dove metti poi sarai costretto a togliere, lì o da un’altra parte ma la somma dovrà fare ZERO! (come le mie vittorie del resto!)

Trovate questo maledetto mazzo (che vi farà il mazzo) sempre dall’amico Emanuele di Playbazar.it


2 commenti:

  1. toh guarda che è tornato nel mondo dei vivi :P. Daje ragazzotto, che qui il popolo ludico pretende, finirà che mi toccherà fare gli straordinari al botteghino per tenerli fermi ^^

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    1. Ahaha. Grazie amico mio... È che se non ci scorniamo sul tavolo non trovo l'ispirazione.... Dovrò darti una ripassata prima o poi hanno hihi

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