Qualche tempo fa l’oscuro giocatore che alberga in me ha preso il sopravvento…
come al solito.
Per chi come il sottoscritto è affetto da SDAC (sindrome da acquisto
compulsivo) sarà capitato spesso di fare giurin-giurello “questa è l’ultima volta… sto troppo a ruota, mi sto per indebitare anche
il vasetto di mia figlia appena nata (tanto ancora non lo usa!), le rotelle di
quello grande (tanto ormai pedala senza) e la dentiera di pora-nonna (a lei non serve più!)! Il
prossimo mese NON COMPRO NEANCHE UN GIOCO!”.
Poi quando arriva il 27 tiri al massimo un altro paio di
giorni, si e no arrivi ai primi del mese successivo ed ecco che ti casca l’occhio
sul carrello, su uno dei tre o quattro carrelli dei cinque o sei siti dove fai acquisti….
Il problema però è che per limare all’osso le spese di spedizione, per ottimizzare al meglio l’inscatolamento arrivo ad aggiungere giochi “bonus” magari rastrellati dal fondo del
barile e quindi gli importi e i titoli lievitano e mi ritrovo negli scaffali
scatole incellophanate per mesi/anni senza che ci sia la minima voglia di
swrapparli per capire se valga la pena occupare quello spazio nell’armadio.
Questa è stata la storia del mio Caylus Magna Carta, il fratello
brutto del fighissimo Caylus…. chi se ne frega di Doug se esiste Brad Pitt??
Non avete mai sentito parlare di Caylus??? NON CI CREDO!
Quando sei tra gli amici gamer e senti che sono troppo nerd
per te e ti stanno tagliando fuori dalla discussione, basta che butti li un “si ma Caylus? Ne vogliamo parlare?!” e
questo basta per provocare erezioni istantanee ai più sensibili, intorpidimento
degli arti superiori a quelli più “truzzi”
e secchezza delle fauci anche a chi sta al top del ranking tra gli spaccatori-di-culi
della cricca!
La verità è che a Caylus NON CI HO MAI GIOCATO NEANCHE IO!
Mi immagino già i fischi dalle tribune e le bucce di banana
tirate dalla galleria!
Che ci posso fare raga, nel gruppo ce l’ha solo Cissinho e
se lo tiene inguattato sotto la
biancheria intima del primo cassetto del comò come se fosse la scatola di
preservativi stimolanti o il numero di Playmate anniversario!
Sai gli sms a triturarci le meningi su quale cinghiale
mettere sul tavolo per una serata lurida? Ogni volta ce n’è sempre uno “appena appena cagato dalla casa editrice
so-la-più-figa-del-bigonzo!” e Caylus si accantona... troppo misico, troppo mitologico.
Ma poi a fine serata salta fuori immancabilmente uno che fa“oh
però prima o poi a Caylus ci dobbiamo ri-giocare assolutamente… è il top!”
Sta di fatto che in uno di quegli attacchi di SDAC vado a
ficcare nel carrello pure sto affittuario gobbo di Leonidas…
Gli anni passano, di giochi sotto il mio naso ne vedo scorrere un
fottio e tutto d’un tratto, tra un’estate bollente e le festività che separano
la crew ecco che inizio a sentire la mancanza di qualche cosa di nuovo... ma non proprio nuovo… di "ancora non provato".
Per quel che riguarda le "novità" infatti mai come in questi ultimi giorni ho assistito ad un così estremo bombardamento di new-etries tra Essen a
due passi, Lucca che incombe… sulla scena dei boardgames sembrano tutti
arrapatissimi come quando arriva la primavera e le tipe dal cappottino e calze
80-denari passano ad abitini in carta velina e perizomi di filo da strascico!
Insomma… tutti a sbomballare sugli ultimi zombie, gli ultimi Jedi, sugli
ultimi dei dell’iperuranio… tutti a raccontare di quanto i progetti kick-starter
siano la next generation dei giochi.
Ma la mia non è fame.... è piùùùùùùù...... tipo ci facciamo una "tedesca" col pallone di Italia90 mezzo sgonfio e consumato ma che solo farci due palleggi ti fa sentire Schillaci?!
CAYLUS MAGNA CARTA
Visto che non ho mai giocato a Caylus (me ne vergogno un po
ma prometto di rimediare) ho pensato che giocare questo mini-game non dovesse
essere comunque tempo perso.
Unboxo la scatola dopo la poppata di mezzanotte di MD.
La confezione è piccola, non ha niente dello scatolone del
grande Caylus che fino a qualche tempo fa si trovava a 100 sterle su Amazon, e
tutto in tetesco!
Un manualetto di istruzioni in inglese. Due rettangoli di
cartone da defustellare con segnalini tutti di stessa grandezza ad indicare
soldi e obiettivi-fortezza (segrete, mura, torri). Una ziplock piena di cubetti
(cibo, pietra, oro, legno) e segnalini cilindrici (lavoratori). Cinque
dischetti di legno colorati (4 segna turno per i giocatori + il famosissimo,
illustrissimo, santissimo PREVOSTO, forse antico parente di Savonarola di
Benigni/Troisi?!.
A chiudere la dotazione un mazzetto carte di diversi tipi: edifici
neutrali (rosa), palazzi standard/residenziali (1 mazzetto per ogni giocatore),
palazzi di prestigio (blu), la carta caylus, quella ponte e quella primo
giocatore. FINE!
Dai componenti non resto impressionato, ma per quello che l’ho
pagato…. Ci sto sempre guadagnando!
Le regole sono riassunte in quattro paginette che per
leggerle ci vuole meno che a fare i compitini delle elementari. Sono abbastanza chiare, ma talmente semplici che se fossero spiegate male sarebbe proprio la fine!
Simulo un paio di turni per capire come gira e dopo 15 minuti capisco che il gioco viaggia alla grande. Vivere nell’ombra di un capolavoro è sempre un bel casino ma alla
fine sotto il tappeto non trovi sempre e solo cenere!!
Caylus Magna Carta è un gioco “leggero”, più vicino al gateway che al
peso medio, però la sua meccanica ha un’eleganza che già quella basta a capire perché
esista una leggendaria aura di misticismo intorno al nome Caylus!
COME SI GIOCA
Al proprio turno, dopo le entrate, i giocatori si alternano in senso orario e selezionano azioni fino a passare. Già qui ritrovo il padre di tante meccaniche
dei modernissimi giochi “a uscire!”
quelli dove spesso trovi gente che pensa 10 minuti solo per capire se sia
meglio fare un’azione in più o passare e essere i primi per la fase successiva.
Dopo le azioni è la volta del Prevosto, il messo imperiale con un nome che potrebbe essere usato come password per un
bunga-bunga alla Stanley-Kubrick.
In ordine di “uscita” (segnalini sulla carta
ponte) i giocatori pagano fino a 3 soldi per muoverlo fino a un massimo di 3 carte cercando di abilitarsi il maggior numero
di azioni precedentemente selezionate ma al contempo ostacolando gli avversari…
un po della serie, piscio qui sul fiume tanto dopo si abbeverano gli altri. Le
uniche azioni attuabili saranno quelle che vanno dall’inizio della strada del
castello fino al prevosto, le altre dopo NO! NIET! NEIN! NISBA!
La fase riscossione
regala un’ulteriore perla: le carte selezionate durante la fase-azione
garantiscono un’azioni per chi l’ha occupata con il lavoratore + una azione per
il proprietario della carta, quindi è un bell’incastro a farsi gli affari
propri senza aiutare gli altri a fare i loro!
Sulle carte chiaramente azioni di produzione per rimpinguare le risorse (con cui si costruiranno
altri palazzi/carte) e azioni di trasformazione per scambiare risorse in
soldi o viceversa.
Per il punteggio
finale valgono i palazzi del proprio colore ma per le rendite durante il gioco è meglio che qualcuno di questi venga
trasformato in edifici residenziali dove nessun lavoratore potrà essere piazzato
ma che aumenteranno le entrate all’inizio di ogni turno. Stesso discorso per i palazzi prestigiosi.
Infine c’è la fase di costruzione del castello dove sempre
nell’ordine di uscita si possono investire risorse per contribuire alla costruzione
del castello del re e, scartando tre risorse diverse, si ottiene un tassello per i punti finali.
Il gioco termina quando tutti i tasselli sono stati assegnati e chi
totalizza il punteggio più alto (tasselli+carte+ palazzi residenziali +
prestigiosi) sarà il vincitore!
MEZZA PROVA LA DICE TUTTA
Con mia moglie e
la nipotina Lolla mi accingo ad una
partita di prova. Le due non sono proprio dell’avviso di passare più di 20
minuti incollate al tavolo quindi baratto un “arriviamo dove possiamo giusto
per capire…” e passo alla spiegazione.
Le regole sono talmente semplici che le racconto in 5 minuti
e le capiscono nell’arco di un turno, uno!
La partenza è lenta come una lumaca incrociata con una
tartaruga zoppa: si sente subito la penuria di risorse e se spendi soldi per
piazzare carte, gli altri ci ficcano il loro tatoccio e al tuo turno sei di
nuovo al palo.
Con 1 soldo aggiungo una carta dal mio mazzo per prendere
tempo e far fare una mossa alle avversarie. Loro finalmente piazzano una carta
a testa e io posso far sgranchire le braccia ad uno dei miei cilindretti di
legno!
Sono il primo ad uscire, aspetto che loro facciano
altrettanto dopo qualche turno di costruzione/pesca e poi passiamo al movimento
del prevosto. Qui le regolette banali sulla carta iniziano a farsi complesse nell'attuarle in pratica e guardando e riguardando l’ordine dei tasselli sul ponte + il numero di soldi rimasti, si fanno le
scelte. Più avanti nella partita queste scelte diventano decisive ma limitate
dallo stato patrimoniale di ognuno.
La fase riscossione
è quella più immediata, togli il tatoccio, prendi il dovuto, il proprietario si prende qualche benefit e
si passa alla carta dopo…. Fino al prevosto! Io guadagno pietra e legno, mentre
mia moglie trasforma soldi in cibo e pietra. Lolla fa soldi come se fosse la zecca di stato e si prepara per il turno successivo.
E' la volta della costruzione
del castello: se pianifichi bene ti trovi le risorse e compri tasselli,
avanzi virtualmente con i punti ma al turno dopo sei fermo perché hai
sperperato quelle risorse strappate agli avversari con denti e unghie… quindi
inizialmente meglio avviare il motore e pensare dopo a fare punti. Anche li
però, i punti delle segrete sono più
alti di quelli delle mura… dove sta il giusto compromesso? Non chiedetelo a me! Sperpero tutte le risorse appena acquistate per un tassello segreta
che vale 4 punti. Mia moglie fa lo stesso ma con due set di risorse prende due tasselli ed evita di farmi guadagnare un cubetto oro. Lolla passa. Il cubetto va a mia moglie che
se la ride e comincia ad ingranare come un pignone sulla catena.
Si riprendono i tasselli-ordine sul ponte, si passa la carta primo
giocatore e il gioco ricomincia.
Al secondo turno, dopo i due soldi di entrata ciascuno, mia
moglie scarta le tre carte in mano per pescarne altrettante dal suo mazzetto.
Il costo di questa azione è sempre un soldo ma il vantaggio è che tra le nuove
carte ottiene il notaio, l’unica
carta in grado di trasformare un palazzo standard in uno residenziale. Quest’ultimo tipo di palazzi aumenta di 1 soldo le
rendite iniziali e fa punti per il fine partita.
Lolla costruisce una miniera, io ci piazzo il mio lavoratore
per prendere dopo pietra, lei mi da un pizzico che sbatto tutte e due le
ginocchia sotto il tavolo, alla prossima carta eviterò di rubarle l’azione.
Al suo turno Dani, dopo aver piazzato un lavoratore sul notaio, trasforma un suo edificio in residenziale
al costo di un cibo.
La partita procede quasi fino al termine, poi per
sopraggiunti impegni di “allattamento” perdiamo Dani e nell’attesa siamo
costretti a smontare tutto..... ROSICO come una termite di madre castoro e padre Picchio!!!
CONCLUSIONI
Le prime impressioni sono veramente ottime, non oso
immaginare cosa sia il cinghialissimo Caylus.
Però senza infamia e senza lode questo Magna Carta si merita
la busta paga a fine mese e forse varrebbe la pena rivalutarlo per quello che
vale e non “svalutarlo” per una sconfitta a tavolino contro il fratellone.
Inizialmente si sente la necessità di acquisire risorse per
far partire il meccanismo produttivo ma questo è più che normale. Poi con l’aumentare dei soldi e delle
entrate il collo di bottiglia diventano i lavoratori che in tutto sono 4 e con
il crescere delle possibilità di piazzamento sembrano sempre troppo pochi.
Nonostante ogni giocatore disponga dello stesso set di
carte la creazione a terra di “sentieri” risulta varia di partita in
partita ma al contempo si percepisce anche la possibilità di sfruttare azioni “di
ripiego” qualora qualcuno si ciuli la
nostra preda preferita.
Le regole semplici e la meccanica snella lo rendono un
introduttivo perfetto per quei neofiti che abbiano già masticato Carcassonne e
Stone Age ma che vogliano qualche cosa in più di un Takenoko.
Promosso a pieni voti quindi e credo non rimarrà più impolverato
nell’inverno in arrivo.
Una volta tanto anche il fratello brutto del cingo nero fa la sua porca figura e non parliamo di anatra all'arancia!
Mi sembrava Caylus lo avessi provato!!! Dai in una delle prossime serate lo proviamo... è tanta roba ;)
RispondiEliminaSi si.. sempre le solite frasi di circostanza....
EliminaVoglio vedere la prossima volta eh...
Ma non lo vedi che sto alla canna del gassss.
Eddai un po di compassione per un povero Crosto :-)
Ahahahaha
Ciao, non posso che consigliarti di provare Caylus, è uno dei miei giochi preferiti, ma forse anche il meno giocato, tende ad intimorire i miei compagni di gioco (benché poi capiti di giocare a cose ben più complesse).
RispondiEliminaForse lo hai già visto, qui ti puoi fare un'idea delle differenze con Magna Charta, in circa 15 minuti il buon Alkyla fa un bel riassunto del regolamento!
https://www.youtube.com/watch?v=hQMA800Q2nU
Gabriele
Ciao Gabriele,
Eliminagrazie per la dritta: i video di Alkyla li conosco bene (anche se preferisco TeOoh e Sgananzium).
Appena il buon Cissinho si decide ad aprire le segrete della sua ludoteca mi ci faccio un po le ossa :))
A presto
Ciao Albo,
RispondiEliminaApprofitto di questo tuo post per dirti che ho avuto il piacere di provare ieri Caylus (l'ho comprato dopo aver letto e approfondito il regolamento) e devo ammettere che mi è piaciuto proprio tanto !
Non so se da questo tuo post ad oggi tu abbia avuto modo di provarlo ma te lo consiglio vivamente.
Inoltre ho recuperato con colpevolissimo ritardo Puerto Rico ! Che dirti, avevi ragione: capolavorissimo. Faccio fatica ad immaginare un gioco che stia in quei tempi, con una tale profondità strategica e al tempo stesso semplicità di meccaniche: un vero gioiello !
Ti seguo sempre con simpatia
Un abbraccio
Ciao Stefano!
EliminaA dire la verità nella mole di giochi nello scaffale ancora nel cellophane c'è anche il fratello maggiore Cylus!
Comprato scontatissimo perché so che è un un GIOCONE ma non l'ho ancora provato causa continui acquisti e novità (media partite/gioco =0,8).
Puertorico è un capolavoro ma ultimamente anche Lorenzo il Magnifico mi ha spiazzato per quanto è bello.
Grazie per leggere i miei sproloqui sgrammaticati. Se vai a Modena Play ci prendiamo una birra x due chiacchiere.
Mi riconosci dalle scatole che mi sommergono ciao ahahhaahhh
Nice bblog thanks for posting
RispondiElimina