Allora considerando bene la situazione, la cosa più semplice da
fare era farsi raccontare cosa ci fosse dentro una di quelle black-box (case editrici) direttamente da un membro del team, farsi un giro virtuale tra le
scrivanie guardando con gli occhi di chi ci lavora ogni giorno, una specie di meta-tour alla Strange Days.
Così un po’ per caso e un po’ per la mia curiosità (leggi
sfacciataggine) ecco nel blog l’intervista a Barbara Rol di DvGiochi (o Da Vinci Editrice S.r.L. per essere pignoli), la prima quota rosa a rompere il muro dei NERD.
1-Ciao Barbara, partiamo con un po di storia: come è iniziata la tua esperienza in Da Vinci Giochi? Giocatrice e frequentatrice di fiere sei entrata in contatto on-site oppure dopo gli studi hai combato il classico cv+colloquio+leFaremoSapere?
Ciao Albo. Cinque
anni orsono, fresca di università, ho mandato un curriculum in risposta a un
annuncio di lavoro sul web: tutto è partito da lì. Non ero una giocatrice (e
ignoravo anche che esistesse la categoria dei “giocatori”!).
2-Alla faccia dei
neolaureati che se ne stanno a casa! CONGRATULAZIONI! Vedi i BG aiutano la
ripartenza economica del bel paese allora! Un messaggio che andrebbe passato per diffondere il verbo ludico.
Oltre ad essere una new- addicted quindi, di cosa ti occupi nel gruppo e come si svolge la tua settimana?
Oltre ad essere una new- addicted quindi, di cosa ti occupi nel gruppo e come si svolge la tua settimana?
Mi occupo
di marketing e di comunicazione. Fiere, tornei, promozioni, pubblicità… questo
è il mio pane quotidiano. La mia “giornata tipo” è simile a quella di tanti impiegati:
otto ore al giorno davanti allo schermo di un computer. E detto così, sembra
una noia mortale. Niente di più falso! Essendo la nostra una casa editrice di
piccole dimensioni, ci troviamo ogni giorno a svolgere incarichi diversi,
spesso anche distanti dalla nostra mansione: da quando lavoro alla dV Giochi ho
scoperto il vero significato del termine “problem solving” :D
3-Beh si risolvere i
problemi credo sia fondamentale perché immagino che in una casa editrice che
lavora nel settore dell’intrattenimento ludico il lavoro abbia due anime: la gestione/sviluppo del catalogo e
la promozione/vendita nelle fiere. Come cambiano gli impegni tra i periodi nel
quartier-generale e quelli itineranti sul territorio?
Le fiere
sono uno dei tanti aspetti che devono essere gestiti nella fase di
post-produzione…. Sicuramente uno dei più piacevoli! Uscire dalle quattro mura
dell’ufficio e partecipare alle fiere è illuminante: ti aiuta a prendere
contatto con la realtà, a capire meglio “che vento tira”. E per mia fortuna io
“mi illumino” spesso: molti weekend dell’anno li trascorro in fiera. La
fregatura è che quando rientri in ufficio, oltre al lavoro quotidiano, ti ritrovi
con un mucchio di arretrati. :)
4-Ci sono appuntamenti fissi che creano maggior attesa o stress (Essen, Modena, Lucca…)? Qual è per
te quello più tosto?!
L’evento
più tosto è sempre Lucca Comics: tanto per intenderci, a metà luglio l’intero
ufficio è già entrato in “clima Lucca”!
5-Qual è la parte della tua giornata che ti piace di più?
Quale invece l’aspetto che ti piace meno? Non dirmi che vai a lavoro ogni
giorno felice che non ti crede nessuno in Italia :D
Eh, come
per tutti ci sono giorni SI e giorni NO. I giorni NO sono in genere farciti da
fogli Excel e calcolatrice, mentre i giorni SI sono carichi di comunicati
stampa e di piani per l’organizzazione di eventi. Ma devo dire che anche le
giornate più pesanti si digeriscono bene, quando hai dei colleghi come i miei.
(Dopo questa stomachevole ruffianata, spero che almeno per una settimana mi
facciano trovare il caffè pronto sulla scrivania!).
6-Fammi capire l’organizzazione in una multinazionale
editrice come la DVGames: c’è un megadirettore con sedia in pelle, acquario di
dipendenti, coppa Cobram, staff meeting con stato di avanzamento lavori,
lavagne con trend di crescita e flessione del mercato oppure un clima più
rilassato che metta a proprio agio le persone che spingono il business chiaramente
senza trascurare mai professionalità e competenze?
E dopo aver
letto questa domanda, mi sono affrettata a digitare “coppa Cobram” su Google…
(uno dei maggiori problemi nel mio lavoro è che i geek adorano le citazioni e
io, come si dice, cado dal pero! XD).
Il nostro
ufficio è un openspace: il “megadirettore” lavora con noi spalla a spalla (ma
una simil-lavagna con avanzamento dei lavori ce l’abbiamo).
7-Ok che sei
giovane ma la coppa Cobram è un pezzo di storia nazionale, non puoi non saperne
nulla! E poi non darmi del NERD… io sono un giocatore-quadratico-medio e un blogger improvvisato :D
Torniamo a noi, diciamo che voglio farmi assumere e fare la gavetta in un’azienda di boardgame… per esempio la tua (se mio figlio si chiama Leonardo non è un caso no!?)… che profilo dovrei avere per poter giocare nella vostra squadra?
Torniamo a noi, diciamo che voglio farmi assumere e fare la gavetta in un’azienda di boardgame… per esempio la tua (se mio figlio si chiama Leonardo non è un caso no!?)… che profilo dovrei avere per poter giocare nella vostra squadra?
a-Devi avere competenze specifiche per uno dei comparti
aziendali (sviluppo editoriale,
produzione, grafica, logistica, marketing, commercio, amministrazione).
b-Non devi PER FORZA essere un giocatore (almeno per la
maggior parte degli incarichi), ma devi essere predisposto al gioco. Nel nostro
settore le competenze da sole non bastano: serve entusiasmo e curiosità. E
comunque gli appassionati di giochi finiscono sempre in cima alla lista dei
candidati.
c-Devi promettere di preparami il caffè ogni mattina! :D
8-Mi vedo bene in un
sacco di comparti ma sicuramente con la moca sono un fenomeno: va bene arabica
100%? Ma non divaghiamo!!!
Il settore giochi è in forte crescita e in rapidissima evoluzione, non serve Gartner né il suo quadrante magico per capirlo: come sta cambiando la DVGiochi per rispondere alla domanda del mercato che vede app per fare miscugli alchemici, zombie che barcollano infreddoliti dall’inverno, go-cart stile MarioBros? C’è la volontà a ri-innovare la propria mission oppure il segmento party/family non risente ancora di questa trasformazione e produce ancora forti ricavi?
Il settore giochi è in forte crescita e in rapidissima evoluzione, non serve Gartner né il suo quadrante magico per capirlo: come sta cambiando la DVGiochi per rispondere alla domanda del mercato che vede app per fare miscugli alchemici, zombie che barcollano infreddoliti dall’inverno, go-cart stile MarioBros? C’è la volontà a ri-innovare la propria mission oppure il segmento party/family non risente ancora di questa trasformazione e produce ancora forti ricavi?
Crediamo
che le due versioni di gioco, quella digitale e quella “da tavolo”,
continueranno a coesistere. Siamo intenzionati a percorrere strade innovative,
ma la nostra missione (molto ambiziosa, ne convengo) resta di rendere il GIOCO
da TAVOLO un passatempo per tutti. La frase “non risente ANCORA” sembra far
presupporre un imminente declino. Non
sono d’accordo e penso invece che la forte crescita proseguirà.
9-Cominciamo a togliere qualche nodo tra i capelli: gli “spiegatori”. Sono curioso di capire come
avviene l’organizzazione in fiera e come vengono assegnati titoli nuovi o
particolarmente caldi a chi li dovrà spiegare a nastro per uno/due giorni? Come si bilancia la fatica o la
difficoltà di un regolamento con le caratteristiche dei ragazzi?
Ecco,
questo è proprio il mio mestiere. J
L’equazione
è: ci sono diverse tipologie di giochi - ERGO - ci sono diverse tipologie di
dimostratori. I più estroversi ed espansivi vanno in zona party game, i più
rassicuranti e pazienti si occupano dei giochi per bambini, i giochi di livello
medio spettano a giocatori “light”, mentre i gamer vanno a spiegare i giochi
strategici più “tosti”.
10-Ma quanti mestieri
fai? Ahahaahh
I dimostratori sono tutti membri dello staff o ci sono anche degli occasionali che vengono eruditi all’ultimo per coprire quei due tre tavoli aggiunti all’ultimo?
I dimostratori sono tutti membri dello staff o ci sono anche degli occasionali che vengono eruditi all’ultimo per coprire quei due tre tavoli aggiunti all’ultimo?
Di solito
nessuno dei dimostratori è membro dello staff (ma spesso lo staff aiuta i
dimostratori quando il carico di lavoro è troppo pressante e si prende carico ,
a sua volta, di spiegare i giochi). Con molti di loro si instaurano però
collaborazioni di lungo termine. Alcuni sono appassionati di giochi e conoscono
molti dei nostri titoli, altri invece non sono giocatori (ma spesso dopo
qualche giorno di lavoro con noi, lo diventano!). Salvo casi eccezionali,
nessuno di loro viene erudito “all’ultimo”.
11-Una giornata storta capita a tutti ma immagino che dopo
una fiera si tirino un po di somme e non sono solo quelle del contante che è
fluito in cassa ma anche di come si è mossa la macchina organizzativa, dalla
logistica alle hostess, dagli spiegatori agli addetti stampa. Passate del tempo
a focalizzarvi sulle lesson learned e
sui punti di debolezza da evitare per le prossime oppure avete altri modi per
ascoltare eventuali rumors non sempre positivi?
A questo
aspetto dedichiamo molto tempo. Non solo tra noi si discute su cosa sia andato
bene e cosa sia da migliorare, ma al termine di ogni fiera stiliamo anche una
lista di modifiche e di proposte per l’anno successivo: verba volant, scripta
manent.
12-Giusto! Errare humanum est, perseverare autem
diabolicum!!
Come è percepito il senso di appartenenza aziendale? Ci sono momenti di teamwork durante i quali venite motivati oppure già il settore in cui interagite e l’atmosfera delle fiere è sufficiente a creare questo forte legame tra dipendente e azienda?
Come è percepito il senso di appartenenza aziendale? Ci sono momenti di teamwork durante i quali venite motivati oppure già il settore in cui interagite e l’atmosfera delle fiere è sufficiente a creare questo forte legame tra dipendente e azienda?
Il nostro
momento di teamwork è il gioco: tutti intorno al tavolo, carte alla mano,
tabellone aperto, pedine pronte. Cosa chiedere di più? :)
13-Cosa darei per fare un brainstorming giocando un paio di
mani a Dark Tales!!
dvGiochi nasce nel 2001 da un gruppo di autori/creativi; in meno di 10 anni il business decolla con collaborazioni internazionali e una rete di partner capillare sul mercato worldwide; nel 2009 un restyling e probabilmente una ridefinizione degli obiettivi strategici. Che aria si respira vivendo ogni giorno in questo ambiente stimolante e in continuo cambiamento?
dvGiochi nasce nel 2001 da un gruppo di autori/creativi; in meno di 10 anni il business decolla con collaborazioni internazionali e una rete di partner capillare sul mercato worldwide; nel 2009 un restyling e probabilmente una ridefinizione degli obiettivi strategici. Che aria si respira vivendo ogni giorno in questo ambiente stimolante e in continuo cambiamento?
In realtà
la cosa che più mi ha colpito, fin dai primi giorni di lavoro alla dV Giochi, è
il clima informale e rilassato che si respira: non mi fraintendere, si lavora
sodo, ma si bada poco alla forma e molto alla sostanza. Come spesso avviene
nelle aziende di piccole dimensioni, su qualsiasi tema il tuo contributo è
sempre bene accetto e le iniziative personali sono molto apprezzate. Inutile
dire quanto questo sia gratificante, sia sul piano professionale, sia su quello
umano.
14-Veniamo
al catalogo:
Bang!
Game System: giochi di carte sulla meccanica dell’imperituro gioco del west
che si rinnova in chiave Nippo con Samurai Sword.
Wolf
Party Collection: dominata da Lupus in Tabula ma arricchita recentemente
con uno stilosissimo Dark Tales + espansioni molto apprezzate
One
& Fun: per tutta la famiglia con quizGame in chiave Trivial
rimasterizzato e novità tipo SpyFall
Maestro:
un “timido” approccio ai giocatori
non occasionali e agli hardGamer con l’arrivo di Patchistory ma anche con
mattatori come Bruges.
Quale di queste quattro categorie senti più nelle tue corde,
quale rappresenta lo zoccolo-duro dell’azienda e su quale state puntando per il
futuro?
Doverosa
premessa: le linee editoriali stanno subendo proprio in questi giorni un
re-styiling. Da settembre, sul nuovo sito dV Giochi, compariranno anche le
nuove “categorie”.
All’inizio
dell’intervista ho spiegato di essere arrivata in azienda come “babbana”, ma
non ho specificato che il “vizio” del gioco da tavolo ormai l’ho preso anch’io!
Samurai Sword resta il mio prediletto. In generale sono una giocatrice light:
regole da non più di tre pagine, bluff, un pizzico di strategia e magari un po’
di sana “caciara”, che non guasta mai. Quindi voto a pari merito BANG! Game
System e One & Fun.
Una
posizione di primo piano nel nostro catalogo continuano a rivestirla i giochi
per famiglie e i party game. Ma non temere: nella linea Maestro non mancheranno
le sorprese… Abbiamo già adocchiato qualche titolo che potrà tenere i gamer
incollati al tavolo (e ora mi ricucio la bocca!).
15-NOVITA’ MAESTRO!!?? Benissimo
non vedo l’ora. Samurai Sword non l'ho provato ma mi dicono sia un BANG rivisto e corretto, quindi sei anche una piccola ninja! Meglio starti alla larga! :D
Che possibilità ci sono lavorando in DV di fare un’esperienza all’estero per quei giovani che non si limitano ai confini del bel-paese?
Che possibilità ci sono lavorando in DV di fare un’esperienza all’estero per quei giovani che non si limitano ai confini del bel-paese?
L’80% del
mercato di dV Giochi è all’estero. Le opportunità non mancano! Certo, la sede
dei nostri uffici resta nella piccola Perugia, ma le trasferte sono frequenti e
i contatti con l’estero sono mediamente molti più che quelli nazionali.
16-Fighissimo! Un po ci speravo... CV inoltrato!
Che differenze ci sono tra la realtà dei boardgame in Italia e quella oltre i nostri confini (Europa, US e altro?).
Che differenze ci sono tra la realtà dei boardgame in Italia e quella oltre i nostri confini (Europa, US e altro?).
Semplificando,
possiamo dividere il mercato mondiale dei boardgame in due realtà: quelle in
cui i giochi da tavolo hanno trovato il loro spazio negli scaffali della grande
distribuzione organizzata (USA, Francia, Germania), e quelle in cui la “linea
maginot” del mass market non è stata oltrepassata. Questa distinzione può
sembrare veniale ma da un’idea delle dimensioni e del grado di maturità
raggiunto dal mercato. Quello che poi fa la differenza sono i giocatori. Gli
stereotipi (spesso molto azzeccati) sono quelli classici: i tedeschi sono molto
disciplinati e rispettosi, gli americani amano dadi e zombie, gli italiani sono
più “chiassosi”: pizza, baffi e mandolino, insomma. :)
17-Tu vu fa l’ammericano!?
Col nuovo governo tutti hanno iniziato a spingere sulle pari opportunità: secondo te il settore in cui lavori è già a buon punto su questo tema o ci sono ancora margini di miglioramento per le quote rosa?
Col nuovo governo tutti hanno iniziato a spingere sulle pari opportunità: secondo te il settore in cui lavori è già a buon punto su questo tema o ci sono ancora margini di miglioramento per le quote rosa?
Ci sono GRANDI
margini di miglioramento. Il settore dei giochi da tavolo è ancora
maschio-centrico e noto anche un certo livello di pregiudizio nei confronti
delle donne giocatrici, che spesso vengono trattate con sufficienza dagli “homo
ludens” (le smentite sono più che benvenute eh).
18-Si in effetti mi
sembrava di vedere un sacco di brutti ceffi e poche donzelle! Quelle poche però si fanno rispettare tipo
Fiona con Shrek!! L'hai visto il cartoon della DreamWork, almeno quello? ahahah
Sui ludo-blog mi sembra che la bilancia penda ancora molto su noi maschiacci: tra 20 commenti forse ne trovi uno del gentil-sesso. Come mai secondo te?
Sui ludo-blog mi sembra che la bilancia penda ancora molto su noi maschiacci: tra 20 commenti forse ne trovi uno del gentil-sesso. Come mai secondo te?
I ludo-blog
sono lo specchio del mercato: maschi che parlano ad altri maschi di partite
giocate da maschi. Credo ci sia un forte sbilanciamento a favore dei cromosomi
XY. Il perché è presto detto: l’hobby dei giochi da tavolo si sviluppa
principalmente nelle associazioni e nei negozi specializzati. Mettiti nei panni
di una donna e immaginati di entrare nel locale o nel negozio affollato di
giocatori: sarai squadrata come un’entità aliena. Ecco, fuggi a gambe levate!
(rileggendo:
ho generalizzato e sono stata un po’ “estrema”. Le suffragette mi fanno un
baffo!)
19-Eh beh… una piccola
bambolina manga con gli occhi di giada non passa mai inosservata :D
I tuoi hobby fuori dal lavoro: sei come il calzolaio che cammina scalzo oppure anche tu a casa hai una stanza piena di scatole da hard-gamer, carte imbustate e sei maniaca della perfezione?
I tuoi hobby fuori dal lavoro: sei come il calzolaio che cammina scalzo oppure anche tu a casa hai una stanza piena di scatole da hard-gamer, carte imbustate e sei maniaca della perfezione?
Piena di
scatole! Giusto da poco ho comprato uno scaffale più grande per contenere la
collezione. Ma niente bustine, i giochi mi piace maltrattarli. Ancora non ho
raggiunto certi livelli di “geekitudine” :)
20-GEEKITUDINE?? E poi dici ai NERD!
Progetti per il futuro?
-Smetterla
di coniare parole nuove, tipo la “geekitudine” comparsa qui sopra.
-Bere
meno caffè.
-Contribuire
alla pubblicazione del gioco del secolo.
Che ne pensi di questa esplosione di blog e
siti di divulgazione ludica? Tanta fuffa e niente arrosto oppure un’opportunità
per promuovere questo mondo di intrattenimento?
Sana, utile
e piacevole fuffa: e proprio per questo, una grande opportunità!
Menomale pensavo
peggio…. Solitamente a questa domanda alzo la rete di ferro per non prendere la
frutta in faccia (cfr. The Bluse Brothers)... vabbhe questa te la spiego un’altra volta ahahahahah
Grazie per la tua grandissima disponibilità, sei forte zia,
oltre che cool hai dei neuroni che frullano… ci rivediamo in fiera e carica bene il team, magari tra i dimostratori vengo a fare una prima esperienza per farmi un po la "scorza" hihihhi :D
bellissima intervista, aneddoti e dietro le quinte è ciò che ci mancava nel valutare una casa editrice ! Un salutone agli amici Al Bo e Barbara R.
RispondiEliminaThx Leo!
EliminaLo sai che noi romani scaviamo a fondo... basta non si tratti di metropolitane però... li ci areniamo come il calcare!
ahahahh
ho una vaga conoscenza di cosa voglia dire fare azienda e, ad oggi, la più grossa sfida con cui immagino si debba confrontare una realtà di business che opera in questo settore è che il gioco da tavolo è un passatempo che viene visto come "intelligente" o "impegnativo" e ci si deve ancora scontrare con molta gente che pensa "io quando passo il tempo libero devo farlo a cervello staccato" (nulla di male in sensi assoluto eh, per carità). E' però sotto gli occhi di molti il fatto però che questa realtà stia emergendo da una palude, basti vedere che fra le offerte del Prime Day c'era Dixit); dunque la domanda vera che più mi intriga è: come cavalcare l'onda ?
RispondiEliminaContento ci sia piaciuta l'intervista.
RispondiEliminaBarbara è davvero fantastica! La sua disponibilità è seconda solo alla sua energia in quello che fa per il mondo che noi amiamo.
DvGiochi a mio avviso è un po la cartina tornasole di un business che anche se parte per la "nicchia",sta via via decollando x la massa.
Sento sempre più amici che nelle serate a casa tirano fuori Bang! O altri partyGame tipo Vudù, Lupus, Dixit, rush and bash.
Grandi e piccoli su un unico tavolo.
Quello che possiamo fare noi a mio avviso è continuare a trasmettere passione come fa li'nstancabile Leonardo Caviola, come fa Barbara, Dado, MaxT, TeOoh, AndreaBianchin, Simone Mancuso e il gruppo di Pinco, tutta la cricca di Gioconomicon e tantissimi altri, noti o meno noti.
La massa ormai è critica!! Cavalchiamo l'onda!
PS.... E poi Kuldran tu lo sai che sono sempre in cerca di un impiego stimolante no?!
Se unissi l'utile al dilettevole renderei il 70% in + del mio solito 120% ahhahahh
Bene, allora.........s'ha da gioca !!!!!!! ;)
RispondiEliminavorrà dire che alla prossima fiera forniremo alle varie case editrici feedback ben circostanziati sull'organizzazione dei vari stand...
Grazie a entrambi, una chiaccherata molto interessante
RispondiEliminaWelcome Sulf!
Eliminagrazie mille :))
Bella intervista!!! Complimenti Albo ti stai specializzando ;-)
RispondiEliminaMolto interessanti le parole di Barbara, raro sentire parlare o scrivere sui blog del dietro le quinte di una casa editrice nostrana, un grande applauso davvero! Si nota grande entusiasmo e voglia di cambiare in meglio il mercato e non esserne schiacciati! Brava Barbara e ben lieto dell'apprendere di una maggiore apertura verso noi hard gamer, sempre famelici di innovazione ;-)
Spero di conoscerti in qualche fiera e di presentarti anche mia moglie, giocatrice e appassionata con i fiocchi, così rafforzerai ancora di più le tue idee sulle quota rosa ;-)