“Greed: excessive or overly strong desire (esp. for wealth, profit, or possessions); avarice.” (worldreference.com)
Un desiderio smisurato per qualche cosa di materiale, di
concreto! Ingordigia, avarizia; uno
dei sette vizi capitali che Dante nella sua Divina Commedia punisce all’inferno
nel settimo girone dove uomini dal volto irriconoscibile sono condannati a
spostare gigantesce sfere di pietra su un tragitto a semicerchio; gli avari si
scontrano con i prodighi, quelli che tendono ad accumulare senza spendere si
imbattono nei loro opposti quindi, gli incontinenti della ricchezza. Per
entrambi una fine beffarda a concentrarsi su cose inutili quali quelle per le
quali hanno trascorso la vita in terra!
Quando Steteo ci ha fatto vedere il suo Splotter Spellen
Greed avevamo sentito subito un certo brivido sulla schiena… Questa casa
produttrice fondata da due olandesi che in vita fanno i manager è avvolta da
qualche cosa di misterioso ed esoterico.
“Sembra che i loro
giochi siano talmente simulativi e precisi che non permettono nessuno sbaglio,
è vietato errare, non è umano né contemplabile. L’imperativo è fare i soldi a
tutti i costi con tutti i mezzi in tutti i settori, i secondi muoiono!”.
Mi era montato su un certo timore reverenziale così quando
dopo una partita a Bretagne siamo andati lunghi con i tempi e abbiamo dovuto
rimandare la botta a Greed, mi sono
sentito un minimo sollevato, quasi rasserenato.
Ma poi come ogni incubo che si rispetti, ci siamo presi una
pausa riflessiva, abbiamo caricato i condensatori e alla fine …. Abbiamo
ascoltato il richiamo della belva, quel bloodHound che chiamava il nostro
oscuro passeggero e faceva ribollire il sangue nelle nostre vene.