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giovedì 8 dicembre 2016

Febbre da Cammelli [CAMEL UP]

“Piripicchio è figlio di Uragano e Apocalisse, e basta! O faccio sgombrare l'aula!” (Il Giudice)

Ci sono dei film che resteranno per sempre nell’immaginario collettivo per noi nati, cresciuti e invecchiati a Roma ci sono delle pietre miliari delle quali non si può fare a meno: Enrico Montesano e Gigi Proietti nel 1976 interpretarono in FEBBRE DA CAVALLO due tra i più formidabili personaggi del cinema italiano: Er Pomata e Mandrake!
Quando l’estate ripassano il film (e lo ripassano statene certi) non vederlo è un reato grave, vilipendio alla bandiera.  Resto li incantato ad osservare i dettagli di una Roma-sparita, dell’ippodromo di Capannelle così diverso adesso dove ci vai per i concerti degli IronMaiden invece che per le corse dei cavalli. In verità non sono mai stato un appassionato delle corse equine ma quel film… ragazzi quel film è il massimo, non si batte, se la gioca con alcuni top di Sordi e delle chicche di Totò… poi basta non ha paragoni.

“È un whisky maschio senza raschio!” (Mandrake)

venerdì 7 ottobre 2016

Stazione Termini doppio zero

IL KILLER
L’agente Astroboy è un omino piccolo e nerboruto, una vita passata a spezzare ossa con un’ascia nei quartieri reietti della Transnistria, il ghetto siberiano dei malavitosi. Cresciuto a pane e coltellate ha il corpo ricoperto di cicatrici e tatuaggi, sul petto una granata circondata da una corona di filo spinato. Sulla schiena due ali di colomba.
Cammina lento e composto, puntuale al secondo per i suoi appuntamenti in compagnia di sorella morte quella che dorme nel calcio della sua Makarov, una PB 6P9 semiautomatica ad azione doppia con camera d’espulsione modificata e silenziatore sempre inserito; la porta con se ovunque vada anche quando dorme, quando fa l’amore, quando viaggia, sempre!
Il luogo dell’appuntamento è l’affollatissima, sporca e losca stazione Termini, malfamato punto di ritrovo di criminali di ogni nazionalità e di trasandati treni strapieni di persone di ogni razza e colore.
Arriva al tavolo del bar sul balcone soprelevato per avere una visuale completa di tutte le entrate, per dominare la situazione da più angolazioni, per avere almeno tre punti di fuga (scala mobile, scala anti incendio, salto nel vuoto atterrando sull’edicola sottostante). Un Messaggero aperto fa da schermo per passare inosservato, tablet e cellulare di rinforzo per confermare le tendenze moderne, occhiali Persol a chiudere il cerchio di mode e status symbol da rivista patinata. Beve il suo caffè nero non zuccherato e aspetta… aspetta che arrivi il suo uomo. Ha una missione da compiere e lui non sa cosa significhi mancare un obiettivo.

giovedì 7 luglio 2016

Test & Furious: profumi prototipali

25/10/15 ORE 7:00 oppure 8:00?
Astroboy: “Sei sveglio?!”
Albo3: “Da mooooo! Io sono nato sveglio!”
Il giorno del cambio-ora crea sempre diversi scompensi… ma per me è la solita routine: all’una sono sveglio, controllo cellulare e orologio e tutto coincide. Alle due sono sveglio e i due fanno scopa come Tommy Lee e Pam! Alle tre uno sbadiglio, forse un colpo di palpebra di troppo e quando l’occhio torna sul display ecco che tra il cell e l’orologio c’è la differenza di un’ora esatta… sono in un limbo spazio-tempo come se la DMC di Marty e DOC avesse finito la benzina nel bel mezzo del viaggio attraverso il continuum!

Astroboy: “sicuro di farcela?”

Sterilizzatore, microonde, latte. La piccola è sveglia come la madre di un orologio. I minuti corrono, 8:05, l’appuntamento a Tivoli è per le 9:00.

La piccola finisce i suoi 100ml di latte, fa il rottino, borbotta un po poi chiude gli occhi e si rilassa… 8:15, la metto in culla saluto Dani ed esco.
Scooter, bat-caverna, macchinodonte e parto. Gli pneumatici strillano come gli agnellini del silenzio degli innocenti: adoro l’odore di copertone fritto la mattina… è il profumo dei boardgames!
Arrivo da Kuldran alle 8:30, contro ogni logica della fisica e dello spazio, lui scende puntuale, alle 9:00 siamo al rendez vous.

lunedì 28 settembre 2015

Essen o non Essen, questo è il problema!

Astroboy è sempre stato un cartone che mi piaceva, una storia lineare nel suo lungimirante futurismo. Un protagonista semplice e puro se pur dotato di superpoteri e tanto amore da sbaragliare anche i più cattivi nemici rappresentanti del male per antonomasia.
Quando tempo fa mi scrisse per la prima volta uno dei miei primi lettori, ancora non sapevo che il suo soprannome sarebbe stato proprio quello, Astroboy… per deformazione-professionale da quando sono piccolo “appiccico” un nomignolo a tutto e tutti, storpio cognomi, inverto le lettere, insomma mi prendo più di qualche licenza poetica e in molti casi alcuni compagni di classe non stavano proprio li a ridersela per questo mio “superpotere”. Col tempo ho cercato di trovare la via della forza e i nick erano un qualche cosa di evocativo che mi richiamasse alla mente la persona a cui lo davo, lineare, semplice, niente di cattivo o vendicativo.
I protagonisti di questa storia sono il mio amico Astroboy e sua moglie Galassia (che fantasia eh!?).