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martedì 12 novembre 2019

AL MIO SEGNALE SCATENATE IL KICKSTARTER!

Massimo fissa lo sguardo sui chiodi arrugginiti e ritorti che tengono le assi del cancello che porta al corridoio verso una delle tante uscite nell’Arena. In tutto quel trambusto, col cuore che gli pompa sangue e adrenalina ovunque dovrebbe essere elettrico e concentrato su quello che lo aspetta dentro quelle assi ma lui è insolitamente incuriosito da quei chiodi e non pensa ad altro. I suoi sensi rallentano, a malapena riesce a sentire le grida dei gregari che se la fanno sotto dalla paura e che vengono rimproverati e picchiati dal Veteranus di turno. Gli occhi di Massimo non ce la fanno più di spostarsi epilettici sullo scintillio delle lame che imperterrite tentano di fenderlo da mesi, quegli occhi sono stanchi di chiudersi per difendersi da rapidi zampilli di sangue, sono stanchi di riaprirsi veloci per capire quale debba essere il prossimo obiettivo da colpire, il tendine da recidere, l’arteria da troncare, la vita da spezzare. Per un attimo quegli occhi scuri come la terra gronda di sangue vogliono la loro parte di libertà e l’obiettivo migliore su cui sollazzarsi sono quei maledettissimi chiodi piegati, fissati su assi che bloccano la via tra la vita e la morte, a comporre un cancello pesante come un toro, unico baluardo difensivo prima di trovarsi nudi di fronte a migliaia di bocche spalancate urlanti che gridano per vedere lo spettacolo che attendono da giorni. 

mercoledì 20 aprile 2016

Giochi di Qualità - Sir Chester Cobblepot [Modena Play parte 3]


Scocca la mezzanotte, mentre gli altri vanno a letto io è come se mi riattivassi stile ghost ‘n goblins dopo insert coin!
Ho un pensiero che mi ronza in testa da quando sono tornato da Play, un chiodo fisso tipo viacrucis.

QUALCHE SETTIMANA FA A MODENA PLAY…
Mi aggiro tra i tavoli Goblin quando incontro  Alan D’Amico che mi fa “Albo dopo ci becchiamo da Chester Cobblepot eh?!”.  Sulle prime faccio come per aver capito ma poi raccolgo le idee come le briciole sul tavolo dopo la colazione, con la mano mentale faccio un mucchietto di ricordi, connessioni sinaptiche che trasmettono malfunzionamenti e scampoli di righe lette di qua e di la sui blog ma questo nome niente, proprio non mi fa scattare la scintilla tipo Zippo. La sensazione è di qualcosa che mi sfugge, RoadRunner BE-BEEP, qualcosa che c’è, è li ma non l’ho mai messa a fuoco tipo piromane, “se ne parla poco forse?!” mi chiedo spaesato come un cellulare senza googleMaps.

lunedì 23 marzo 2015

Dottor Jack e Mister X

A Roma di posti dove poter giocare ce ne sono molti ma non sono tutti come la Torre del Minotauro.

Puoi trovare ludoteche con tanti tavoli, pareti piene di scatole e giochi di ogni tipo ma la sensazione può essere quella di smarrimento, isolamento tra la folla un paradosso. Quello che trovi qui invece è amicizia, è passione sulla pelle come sudore dopo una pedalata bella dura! Pochi tavoli, un ambiette raccolto in un fazzoletto di metri quadrati, giochi e vetrine si, ma quello che lì conta sono le persone. Non entri in un grande magazzino, né in un pub con decine di persone che si fanno i fatti loro, questo è un ritrovo di amici e quando entri dopo mezzora sei parte di loro, ti fanno sentire a casa.
Si tratta di una “fucina” dove potersi incontrare per dipingere miniature in santa pace o dove chiacchierare con gli amici di tutto, dai giochi più cazzuti a quelli per bambini, da Magic a Hick Hack a Splendor fino a qualche videogame e perché no di fumetti e miniature…