Il nuovo scooter va che è una meraviglia con i suoi 300cc e
quell’aspetto da robbottone giapponese.
Attenzione a chiamarlo MOTO però perché anche per uno che se
l’è comprato ma che fino a qualche tempo fa era (e rimarrà per sempre) un
ducatista desmodromico, l’associazione Scooterone con la parola MOTO suscita l’effetto
di un Rottweiler ad un gatto siamese: pelo dritto sulla schiena e salto di scatto verso l’altro con urlo e
graffio assicurati!
Certo in un centro urbano come Roma anche i polsi vogliono la
loro parte e ritrovarseli al posto loro dopo un rietro a casa non è male se
confrontato con quando scendendo dalla sella della tua rossa fuoco ti sentivi
un centauro ma pronto per i giochi paralimpici visto che non avevi più le braccia.
Semi manubri di acciaio, sospensioni da gara e 2 centimetri scarsi di sella in
neoprene riducevano la comodità ad un miraggio nel Sahara. Quindi ok, meno
rombo, meno freno motore, meno spalla del pneumatico consumata ma molto più
comfort e facitlità di riportare le vertebre a casa.