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lunedì 10 ottobre 2016

Morte al Re!


Penso: “Sono sempre in ritardo!” e giro verso il basso la manopola del gas.
Il nuovo scooter va che è una meraviglia con i suoi 300cc e quell’aspetto da robbottone giapponese.
Attenzione a chiamarlo MOTO però perché anche per uno che se l’è comprato ma che fino a qualche tempo fa era (e rimarrà per sempre) un ducatista desmodromico, l’associazione Scooterone con la parola MOTO suscita l’effetto di un Rottweiler ad un gatto siamese: pelo dritto sulla schiena  e salto di scatto verso l’altro con urlo e graffio assicurati!
Certo in un centro urbano come Roma anche i polsi vogliono la loro parte e ritrovarseli al posto loro dopo un rietro a casa non è male se confrontato con quando scendendo dalla sella della tua rossa fuoco ti sentivi un centauro ma pronto per i giochi paralimpici visto che non avevi più le braccia. Semi manubri di acciaio, sospensioni da gara e 2 centimetri scarsi di sella in neoprene riducevano la comodità ad un miraggio nel Sahara. Quindi ok, meno rombo, meno freno motore, meno spalla del pneumatico consumata ma molto più comfort e facitlità di riportare le vertebre a casa.

lunedì 19 settembre 2016

Somma nulla



Come diceva un mio vecchio amico “la vita è un gioco a somma nulla” e per quanto mi sia sempre rifiutato di accettare questo assioma mi ritrovo a farci i conti tutte le volte che tiro la coperta del tempo da una parte e mi si scopre il culo dall’altra!
Una volta andavo a dormire alle 2:00 per scrivere, leggere regolamenti, programmare, pedalare… Cercavo di recuperare secondi in una giornata dove i minuti volano e le settimane passano in un attimo. Con la nascita di MD ogni momento era prezioso per recuperare e tornare alle vecchie abitudini del sonno ormai perso, perché quando dormi poco è un conto ma quando non dormi per niente è nettamente peggio.
Così ho iniziato a svegliarmi alle 4:00… colazione, TG a raffica, leggere, pedalare, studiare. La sera alle 22:00 ero cotto come un inglese il primo giorno di sole d’estate. Poi il crollo e quella frase che mi rimbombava sempre nella testa “La vita è un gioco a somma nulla! Rassegnati Albo non puoi farcela!”. Ho creduto di impazzire.