Finalmente una notte tranquilla, l’inchiostro di bite neri
sul file bianco scorre via come un gocart sulla pista.
Negli ultimi tempi serate mozzicate, strappate, rosicchiate
come tozzi di pane in una tana di ratti, scucite a giornate sempre più
ingessate nel solito tram tram, un susseguirsi di riunioni, di incastri tipo
tetris dove sembri sempre il pezzo a croce ma cadono solo paduli dritti tipo
siluri.
Ma gira che ti rigira in tre settimane mi sono trovato a
provare diversi giochi che era una vita che volevo provare, di quelli classici
che quando si vedono nello scaffale tutti dicono “ahhh quello si che è un giocone!”.
Ormai è consuetudine stare dietro al mercato, al push push
delle major, all’Hype dei kickstarter delle fiere di settore che si
sovrappongono una sull’altra tipo patchwork. Quindi uno come me, acquirente
compulsivo, giocatore recessivo non fa che comprare, provare, restare sulla
superficie come Eddie Aikau.