Il giovane Indiana Jones esce dallo stretto cunicolo nel
quale stava strisciando ormai da quasi venti minuti, era così stretto che per
un attimo ha creduto di poterci morire soffocato li dentro, poi finalmente facendosi
strada con il manico della sua frusta è riuscito a rompere la parete che
ostruiva il passaggio e finalmente è fuori, nella sala tombale. Di fronte a lui
nel buio rischiarato solo dalla sua torcia nuovamente accesa si intravede un sarcofago
e poco dietro un altare con sopra una lastra scura e dei geroglifici bianchi.
Il cuore gli pompa forte, un po perché ancora sotto stress per quel budello
claustrofobico in cui si è infilato come una tenia ma il battito accelerato per
lo più è dovuto all’eccitazione di aver trovato quello che cercava da anni….
Tutte quelle lezioni nell’aula magna dell’università, a spiegare ai suoi
studenti di archeologia che il mistero della stele di Rosetta poteva essere
risolto. Enigmi, chiavi segrete, cripte, cosche di contrabbandieri da
sgominare, fughe tra furgoni e mercati di paccottiglie, combattimenti corpo a
corpo, pistolettate da far piovere piombo a ciel sereno… Una vita estrema con
la bussola sempre puntata verso la misteriosa e mitica Stele, l’unica in grado
di decrittare il codice degli antichi Zerg.
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martedì 28 novembre 2017
lunedì 23 maggio 2016
NON POSSONO INVADERCI PER SEMPRE [STARCRAFT]

Una vita di schifo: ti svegli sfatto come un cane morto sull’A1
in pieno ferragosto; denti corrosi dal veleno che ti scorre dentro, occhi
strabuzzati iniettati da vene sclerotizzate che non ci provano neanche più ad
irrorare il bulbo. Guance scavate, cicatrici di sigarette un po ovunque: ti
addormenti dopo una dose di sei ore a Through The Ages… ti addormenti mentre
stai con una cicca in bocca ed una in mano, ti svegli quando la brace ti ha
scavato un intarzio nero nel petto e uno sul piede… se ti dice culo che non
cada la fiamma sullo scendiletto.
Ripeti a te stesso che devi smettere, poi ti ritrovi nella
solita ludoteca con il solito giro di amici: una birra, quattro chiacchiere e
quel via vai dal bancone. Scatole, scatole, scatole… inizia a formarsi una
strana acquolina sotto la lingua, senti quel sapore, l’istinto di muovere un
braccio. Resisti.
Poi a quel ciccione della associazione Ludo-Roma-Sudo-Aroma cade la scatola
di Puertorico Anniversario e si rovesciano a terra i cilindretti neri dei coloni, i dobloni in
metallo… mh…. Quel rumore rimbomba nella testa del povero Dennis come il gong
nei templi Shaolin: quel melodioso richiamo di sirena misto alla visione della
Tessera Capitano che gli dice di fare una bella imbarcata, di fottere lo spazio
stiva agli avversari… di nuovo quel formicolio lungo la nuca che si diffonde
sulla schiena e contemporaneamente al braccio…
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