LUNEDI IN MACCHINA: RIFLESSIONI
Non odio il lunedì perché si torna a lavoro, lo sbattimento, il capo e
tutto il resto… A me la
routine lavorativa piace, e pure tanto
Se proprio
devo trovare un difetto al lunedì però è che purtroppo per lui è attaccato alla
domenica che in assoluto è uno dei giorni di massimo relax e quindi la
discontinuità tra i due lascia sempre uno strano retrogusto e lui ne paga le conseguenze!
Come fare a
paragonare un ufficio con quattro mura in un palazzo di 17 piani nella città
più caotica e incasinata d’Italia rispetto ad un asciugamano, la spiaggia, gli
ombrelloni cinque o sei amici con rispettive mogli e figli e un mazzo di carte
di quelli come si deve? Chiaramente in queste condizioni il lunedì perde 10 a
zero!
Però l’estate
è arrivata e quindi nel weekend mare e il lunedì mattina quando ti alzi presto per andare a lavoro quasi mi piacciono quei trenta minuti di serena solitudine
nell’abitacolo una specie di strano relax che solo un genitore in
attesa del secondo figlio può apprezzare così bene.
DOMENICA: MULO DA SOMA
Dani: “Amò, lasciaci qui a me ed LA… poi parcheggia d’avanti l’altro
stabilimento così dopo per tornare è più FACILE”…. Mi dice mia moglie alle
due del pomeriggio mentre scende dal macchinodonte con il piccolo vichingo
biondo incremato con protezione 50 e carico tipo Blanka col powe-up.
Le stradine
sono un tetris tra Smart messe in orizzontale, scooter in verticale, SUV appollaiati
su mini-cars tipo BigFoot americani. Ci metto 20 minuti a trovare un posto e
sto così lontano che sarei potuto partire a piedi da Roma per fare prima.
Carico come
un mulo tra secchielli, braccioli di spiderman, biglie con Moser, Coppi, Pantani e
Cipollini, zaino con gli asciugamani, borsa termica e… il mio marsupio gonfio
che sono riuscito a far passare inosservato sotto i vigili raggiX di mamma-Dani:
“Perché ti porti anche quel coso? Non siamo
già troppo carichi” mi fa lei come
se il mulo non fossi solo io. “Non è che
ti sei portato qualche gioco dei tuoi e incroci della povera gente tutto il
pomeriggio?”… ha una certa conoscenza delle mie abitudini.
Albo3: “Naaaaa.. ti pare… giusto la custodia degli occhiali da sole, le chiavi
di riserva, una bomboletta di CO2 nel caso bucassi le ciabatte mentre scendo
dallo sgarupo, Bohnanza-e-le-caramelle per la gola, l’orologio che senno non mi
si abbronza il polso… TUTTO REGOLARE!” … fiuuuu forse non mi ha sentito.
Ma lei
sorride come fa con LA quando ne ha combinata una tipo: “non sporcarti con le
fragole che non si togl….” E lui ha già quella macchia sul petto della
maglietta nuova! Per lei sono scontato
come i cornetti della colazione dopo le 17:00.
SFIDA TRA
MASCHI BETA
Il
pomeriggio è un susseguirsi di bagni con il piccolo LA che si è messo in testa
di saper nuotare senza braccioli…. Ma il mare è un pizzico mosso quindi sorseggia
acqua salata ogni volta che un’ondina lo travolge.
LA: “papo
giochiamo con le biglie?” mi fa lui che ancora tremante per i 40 minuti di
bagno. E via di costruzione rampe paraboliche, buche-trabocchetto, bivi
scorciatoia per iniziare poi a sportellarci a suon di schiccere.
Tra un
gelato e due chiacchiere il sole inizia a calare e approfittando di una
distrazione di mia moglie e del gruppetto bimbi intenti a scavare la fossa
delle marianne sul bagnoasciuga, sistemo il telo sotto gli ombrelloni e recluto Super-Ruber e Marvellous-Daniel amici da un ventennio.
Con Ruber mi
ricordo ancora una partita a Pictionary nel ’97 finita a litigare con le nostre
rispettive compagne perché si giocava “uomini-contro-donne”
e loro non ci stavano che lui avesse indovinato in un pico-secondo la mia vignetta:
avevo rappresentato un tizio alticcio con un boccale mezzo vuoto (o mezzo
pieno), la bocca aperta e un tornado che ne vorticava fuori. “ROTTO!” indovina al volo Ruber! Ma le due
ragazze iniziano a tirarla lunga perché si dice rUtto e comunque dovevamo indovinare l’aggettivo (rotto come un vaso…)
non il sostantivo… bla bla bla… il resto è storia.
"Si cambia gioco" dico io coraggioso per la prima
volta dopo una vita di accanite partite a tresette
o al gioco locale “bigheb
be” (di cui ignoro le origini,
la pronuncia e come si scriva ma altro non è che un mix-up tra briscola e…
tresette tanto per cambiare!). Gli altri amici e i passanti iniziano a fare
capannello per capire cosa possa aver incrinato le ormai imperiture tradizioni:
dal marsupio estraggo la scatolina di Bonhanza che risplende tipo l’arca dell’alleanza
nel film con Harrison Ford.
Albo3: “Questo è il gioco di FACIOLI adatto a due cotiche come voi! Si tratta
di coltivare semi, scambiarli concludendo affari e venderli per diventare i più
ricchi alla fine del terzo mazzo”.
Tutti
rimangono basiti… forse si aspettavano qualche fumo di scena o esplosioni
colorate… roba più magica della serie: “aho
ci rompi sempre il cazzo con sti giochi da tavola e ti presenti con un mazzetto di facioli!”.
Chiaramente
non sanno quello che dicono: mai gioco di carte fu tanto utile per tirare
nel vortice di noi tossici un neofita-non-ancora-giocatore.
La prima
mano è di prova e Ruber ne approfitta per evaquare… forse l’effetto fagiolata
lo ha preso troppo sul serio. Si aggiungono anche il piccolo LA e FRA. The
Marvellous fa una quantità di soldi che la metà bastano per armare un paese del
terzo mondo… secondo LA che un pizzico rosica ma avendo acconsentito ad ogni
scambio con quella serpe di Daniel non può che ritenersi soddisfatto…
Alla partita
seria perdiamo LA che torna alla sua
buca e il buon FRA che con moglie e figlia, carico pure lui come un muletto CATERPILLAR si
risale le scalette verso la tanto anelata combo casa+doccia+cena+dormita!
SCONTRO TRA
PIRANHA
Mischio,
faccio alzare, distribuisco 5 carte a testa da tenere sempre nello stesso
ordine.
Ruber pianta
il primo seme (un SojaBohne), il secondo no. Pesca le due carte e inizia la
trattativa: uno è un Rote, uguale ai miei primi due… "solo con quelli faccio due
monete che è una passeggiata".
Gli propongo un Soja della mia mano per quel Rote
ma nell’affare arriva anche il terzo avvoltoio che sente puzza di bruciato e
spinge al rialzo: “Due Soja per quel Rote, pero nell’affare ti passo pure un
seme che poi mi ridai in regalo”… una specie di giro-conto!
Praticamente dopo neanche 20 minuti The
Marvellous, famoso pescecane delle negoziazioni, ha già capito come aggirare la
scocciatura delle carte in mano da
giocare in ordine… è scaltro come una Faina e cattivo come una Iena Ridens...
Per mia fortuna SuperRed ha ancora qualche scottatura della mano prova dovuta
ad intrallazzi con il losco compare quindi opta per la mia offerta e lo lascia
cuocere nel suo brodo lento. Chiude il turno pescando tre carte e aggiungendole
alla propria mano nell’ordine di pesca.
Tocca a Daniel
che ancora fuma dalle narici ma siamo solo agli inizi quindi resta calmo e
ingessa la punta dei suoi semi. Pianta un Rote (“LO SAPEVO! CANE!” penso io
amichevolmente) e anche lui non rischia e pesca i due semi da contrattare. Gli
dice male perché nessuno li vuole (con un po di cattiveria: a me uno poteva
pure servire ma non lo prendo). Pianta il primo, scarta uno e pianta anche il
secondo. Pesca tre carte e passa.
Tocca a me e…
SBABAM! Attacco i miei due primi semi al Rote che è già su un campo…. Loro mi additano
come “maledetto” ma faccio finta di non sentirli e senza guardarli rosicare
giro due carte… Un Blau ed un Soja… Il blau lo pianto… il soja lo scambio per
un altro blau da Ruber…. Il nostro asse-politico inizia a funzionare contro
quel coccodrillo di Daniel che mastica amaro e si prepara alla vendetta.
Il gioco
prende subito vita e le trattative sono la parte più divertente, specialmente
con tre bastardi-senza-scrupoli come
noi.
Ruber spinge forte con i Soja e io mi guardo dal calpestargli i piedi.
Daniel invece punta alla quantità e anche lui investe sul Blau e sul Freuer,
quelli più comuni ma che ti salvano da molti impasse e possono aprire ottime
linee di baratto con gli altri.
Io dopo aver fatto fruttare il Rote e aver
affiancato un Sau (meglio noto come CaccaBohne) inizio a rilassarmi ma vengo investito da una
serie di pesche sfigate che mi fanno saltare diversi raccolti. La regola vuole
che se in un campo c’è solo un seme e nell’altro più di uno, se sei costretto a
seminare devi vendere i semi di quest’ultimo raccolto…. Rovinandoti inevitabilmente
i piani. Però grazie a degli scambi molto aggressivi rimango a ruota.
All’esaurirsi
del primo mazzo il sole è già piuttosto basso, qualche nuvolone inizia a
sottolineare la necessità di chiudere in fretta per rincasare ed evitare liti
familiari ma ancora peggio l’interruzione prematura del contest tra amici-cannibali!
Super-Ruber
dopo un inizio fiacchetto mette le ridotte e risale la china rimpinguando in
modo clamoroso il suo gruzzolo.
Dalla folla che ormai ci osanna e ci acclama
esce sottecchi il piccolo LA che mi chiede: “Pà ma chi stà vincendo?”. Quando
gli dico che è Ruber ad essere in vantaggio, LA approfitta della confusione per
passargli dietro e spillargli tre quattro carte dal mucchietto dei soldi con l’obiettivo
di portarle sul mio mazzo….
Dopo le risate generali rassicuriamo il piccolo che
la sfida è tutta da giocare e che la sorte del ricciuto papà non è ancora
detta!
Albo3: “Se vinciamo dobbiamo farlo senza trucchi, seguendo le regole! Se
perdiamo, onore al primo!” questa è come la vedo io. Come vorrei che la
vivesse anche lui… ma con qualche risata in più rispetto a me, almeno spero.
Esauriamo
anche il secondo mazzo, tutto diventa più concitato, il sole è basso sull’orizzonte,
la luce non arriva più da sopra e gli ombrelloni non riescono a fermare i raggi
che riscaldano sempre meno e arrivano paralleli al mare.
Il mazzo di
Super-Ruber è sempre più cicciotto, il mio lo copro con le gambe che sono
incrociate e lo sento troppo sgonfio
per poter competere; Daniel sembra più indietro…
LA: “Dai
papo metticela tutta!” mi incita come gli dico io quando va sulla sua nuova bici rosso
fuoco.
Chiudiamo l’ultimo
mazzo in un paio di turni a testa… io speculo come un maledetto allibratore,
Ruber sente troppa pressione e va in TILT… chiude un paio di scambi non proprio
alla pari, torna a commerciare pure con the Marvellous che nel frattempo
recupera con una sfilza di Blau e FrauerBohne… le sue armi micidiali…
È FINITA! Si
vendono i raccolti che restano, mentre le carte ancora in mano si buttano nel
mucchio in un estremo gestro di stizza misto a stanchezza e gioia per aver
riportato la pellaccia a casa… vabbeh come se fosse una vera gara no!?.
ZAMPATA
FINALE
Vinco io con
24 punti staccando di soli tre punti Super-Ruber (21 punti) mentre The
Marvellous Daniel chiude da fanalino con 14!
Neanche il
tempo di esultare e darsi due pacche sulle spalle che ho LA a ciccicolla con zaino, marsupio, rete del
secchiello e borsa frigo appese qua e la…
Con Dani ci
facciamo il lungo mare con il sole all’orizzonte che irradia tanta felicità e
un pizzico di malinconia…
Risalgo alla macchina stanco come un Salmone prima di
deporre le uova…
Gioco l’ultima
combo:
CASA+DOCCIA+CENA+LETTO…
fine!
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