domenica 10 gennaio 2016

La Galleria dei Giganti

Albo3: “Allora mi raccomando venite verso le 14:00 così tiriamo tutto il pomeriggio, due cinghiali sono assicurati fino a cena, poi se MD è tranquilla ci ordiniamo una pizza e tiriamo lunghi fino al mattino” ma qualche cosa è andato storto!

ORE 14:00
[da conversazioni uozzap]
Albo3:Dove @°§*!$%& siete??” la buona educazione in primis!
Kuldran: “Prima di una mezz’ora non ce la faccio… arrivo verso  le 15:00!” a Roma gli orari degli appuntamenti sono molto indicativi: Ci metto 10 minuti solitamente sono 30, sto li per leeeee.. aggiungici almeno veni minuti tra parcheggio e fumatina per stare tranquilli!
Albo3: “Ok allora setuppo Aquasphere così lo provi e ammortizziamo i tempi di apparecchiamento…. Però SBRIKETE CA**O! Non è che ci capita tutti i giorni di stare in ferie ad entrambi e con mia moglie che mi lascia il pomeriggio completo… Ho dovuto seguirla in shopping presaldi in due centri commerciali; poi ho grattato 1 spicchio di mela, 1 di pera e mezza babana per la piccola marmottina; ho rifatto tutti i letti di casa, pure quelli della signora ottantenne del pianerottolo… per sto nullaosta ho fatto lo zerbino così tanto che mi si legge ancora Welcome sul fondoschiena”.
Lui arriva alle 15:00 spaccate… ma all’appello manca il terzo…

Albo3: “Dimmi che Leonerd sta parcheggiando… ti prego dimmi che non siete venuti ognuno per conto proprio e che questo è tutto un incubo?”

Kuldran lo chiama… “Sto arivaaaaa!” risponde Leo e nella mia mente compare un 15:35 se sta a piedi… anche 15:45 se fa la cazzata di prendere l’autobus!!

ORE 15:35
Arriva anche Leonerd… mia moglie e mia figlia dormono, tra noi e il primo cinghiale da battaglia c’è solo  il piccolo LA che può rallentarci ma con lui ho stretto accordi mafiosi la mattina: “Ci facciamo due partite a Quantum e una a OttoMinutiPerUnImpero a patto che quando arrivano Kuldran e Leonerd ci lasci giocare in santa pace ok? No non facciamo giochi di miniature… No non si rollano i dadi… non si piazzano le tessere né si usano i dadi per piazzare le tessere o una combinazione delle suddette possibilità… però… visto che sono un duro ma sono giusto… puoi stare con noi buono buono, sgranocchiare pringles e fare come se giocassi con Kuldran… fare-come-se significa che lui prende tutte le decisioni ma tu puoi provare a fargli cambiare idea… affarefatto?” e cosi' è andata.

CINGHIALE SUBAQUEO
Dopo solo due settimane dalla prima prova su strada di Aquasphere   in modo molto inconsueto ecco che riesco a rigiocarlo. Con Cissinho e Steteo (qui) era stata una partita quasi introduttiva… nel senso che entrambi me l’hanno introdotto coi controcaxxi lasciandomi ad una bella distanza a fine gioco. Però il titolone di Feld mi aveva convito moltissimo, non solo per il continuo trip di dover prima pianificare e poi attuare delle mosse, ma per il continuo dover ridiscutere un proprio obiettivo in base alle mosse altrui e per la necessità di spostare una copertina piccinapiccò che non riesce mai a soddisfare completamente i tuoi desideri costringendoti sempre a pianificare il futuro come un meteorologo!

Dal quartier generale l’ingegnere impartisce ordini ai bot e li piazza sulle azioni disponibili. Queste però hanno un cono di accesso che si restringe con gli avanzamenti e fatta una prima scelta ci si preclude alcune mosse con quasi matematica certezza.
Sotto il pelo dell’acqua invece lo scienziato si sposta nei 6 settori della base di ricerca sottomarina e grazie ai robot programmati esegue le azioni cercando di recuperare cronometri tempo, di uccidere piovre, di estrarre cristalli, di parcheggiare sottomarini, di aggiungere estensioni al proprio laboratorio o di guadagnare carte per azioni bonus.

Il meccanismo programmo-eseguo aggiunto all’azione di ri-programazione di un bot aprono un ventaglio di mosse profonde quanto le ferite che si creano nei neuroni per valutarne la relativa convenienza. Saper dominare questo gioco non è semplice, consigliato il consumo in dosi moderate e solo ai non sensibili ad attacchi epilettici, pensatori cronici o nichilisti trascendentali.
Dopo una decina abbondati di minuti romani (leggi 15 minuti) partiamo ognuno con la sua plancetta piena di bot e uno già programmato.

Come sempre l’imbarazzo tra… “Eseguo o pianifico altro?”. A questo dilemma va data risposta di volta in volta ma il limite di due bot programmati contemporaneamente spesso ci solleva da questo dubbio amletico e ci obbliga ad una delle due azioni. Infine la possibilità una-per-turno di programmare un bot su una azione qualsiasi pagando tre clock aumenta le combinazioni matematiche che già sono tantissime vista la possibilità dello scienziato di muoversi cambiando il valore (in termini di risorse) dell’azione stessa.

PER UNO SPORCO OROLOGIO (15:48)
Inizia Kuldran che pensa 60 secondi e poi esegue l’azione del bot già programmato. LA inizia a capire che forse il gioco è troppo German per i suoi gusti e si avventa sulle Pringles come un GiantSquid sulla preda. Il generale parte però da un settore strano, con portellone di valore 2 su un lato e zero sull’altro: allettato da un’estensione di laboratorio ghiotta come miele per Yoghi decide di sacrificare due dei suoi TRE cronometri per cambiare settore e procedere con l’azione…. Inizia il mantra: “mh… forse mi sono sbagliato… mossa molto discutibile… forse dovevo andare dall’altra parte, costo zero, prevedere un avvicinamento verso Leonerd e Albo che sono dalla parte opposta dell’Aquasphere… forse mi conveniva programmare…. Forse era meglio temporeggiare”… questo gioco può dare questi effetti collaterali anche a chi non è affetto in modo cronico come il piccolo german-talebano-roscio!

A giro seguo io che invece setuppando ho avuto modo di farmi già un’idea di quale “strada” prendere e opto per uno spostamento dello scienziato  nel settore dove c’è Leonerd e mi prendo una carta bonus: è quella che permette al tuo scienziato di teletrasportarsi nel settore agli antipodi della base, senza pagare movimento. “La scorsa volta Cissinho ci ha vinto la partita… col cavolo che la lascio agli altri!” penso io bastardo come Brad Pitt senza gloria.
Leonerd invece pianifica e inizia a spostarsi nel quartier generale.

Nel primo dei 4 round la situazione sembra equilibrata ma Leonerd raggiunge la maggioranza di stazioni controllate e si prende 6 punti conoscenza di vantaggio su noi inseguitori…… il borbottio di Kuldran inizia a farsi ritmico e sonoro!
Il primo a passare sono io, segue Leo e poi Kuldran. Memore della batosta della volta scorsa e forte della mia carta teletrasporto, decido di investire sul laboratorio del quale mi servono tutte e sei le lettere per poter totalizzare 26 punti (21 per le lettere tutte diverse + 5 per averlo completato). “Cissinho l’altra volta ci ha vinto la partita, col cavolo che mi alzo se non ho completato sto laboratrietto!” dico nella mente.
Kuldran invece piazza un sottomarino sbloccandosi le entrate di fine fase.

Al secondo giro di boa Leonerd prende il largo approdando a 39 punti mentre Kuldran ed io siamo ancora nella prima metà del tracciato punti del quartier generale, lui a 24 io a 21.

Il terzo round è bello denso, le piovre spuntano dietro ogni angolo, i cristalli neri  che servono per poter avanzare nel punteggio intermedio vanno via come il pane dal fornaio.
Per garantirmi di raggiungere l’obiettivo del laboratorio acquisto una carta che si attiva ad ogni fine round e che mi fa piazzare un bot sull’azione verde. Poi dopo aver espanso ne prendo un’altra “pure questa l’aveva presa Cissinho… se non vinco stavolta…!!!” e d’ora in poi prendo punti per ogni bot che scaccio via dalle stazioni di carico.   Ma il mio vero problema è il tempo, sto sempre a ruspare il barile perché mi manca tempo, devo spostare il mio scienziato ma non ho tempo, voglio programmarmi un’azione extra ma non ho tempo, guardo l’orologio e mi accordo che siamo in ritardo per giocare l’altro cinghiale, penso che tra poco si sveglia la piccola MD e forse per cena dovremo smettere… tempo, tempo, tempo… cerco tempo e non ce ne sta ah! Ma non sono l’unico… anche il generale Kuldran ha qualche problema con le clessidre gialle e il suo borbottare a fine turno inizia ad essere peggio di un Harley 1200 Nightster.

Alla fine del terzo round abbiamo ricucito il gap con Leonerd: Kuldran gli toglie una maggioranza sui centri di controllo e mi sorpassa, io piazzo un paio di sommergibili e riesco ad aumentare le entrate intermedie e tengo botta passandolo di nuovo.

Nel quarto ed ultimo round ogni mossa dilata la sua dimensione come un allungamento del pene e tra il bollitore Kuldran e il pensatore Leo ci ritroviamo a giocare l’ultimo atto in quasi 55 minuti!!
Io completo il mio laboratorio assicurandomi un boost di 26 punti, Leonerd ha fatto qualche errore e si ritrova solo 5 lettere differenti totalizzandone 15 + i 5 per averlo comunque completato (rosicchio sei punti). Kuldran è in bilico tra muovere e rimanere paralizzato: gli manca sempre un orologio per arrivare a fare quello che vuole, ci pensa è li li per finire la sua mossa ma poi ci ripensa, borbotta, bestemmia, si gratta, si alza, si siede, si morde l’unghia del pollice poi passa al polpastrello è tutto un fermento, potessi calcolare il campo elettrico che produce il suo corpo saremmo ai livelli di Ken contro Roul… un esplosione di elettricità passa tra le sinapsi fino alla corteccia… prende l’ingegnere, poi lo posa… “EDDAICAXXXXXO!!!!” gli suggerisco di accelerare! Muove… Ma inizia a lamentarsi: “No, mossa debole, mossa obbligata, mossa forzata, Zugswang, mossa dubbia, movimento deprecabile, strategia puerile, approccio al gioco debosciato, toppato il primo turno completo, partita compromessa” il BIOS del suo codice ormai è li li per implodere sotto la pressione dell’acqua….

Vince Leonerd con OTTANTAQUATTRO punti seguito da me a 4 di distanza. Chiude il pool degli schizzati pomeridiani il buon KuldranMcPsycho con SETTANTASEI.

MORALE DELLA FAVOLA
Tre giocatori in 8 punti, un gioco spacca cranio adatto a chi adora farsi del male utilizzando non il 2% ma il 150% del proprio reggiorecchie. Decisamente un titolo peso per gli amanti dei cinghiali da Sumo. Equilibrato, bilanciato, sofisticato, semplice ma assassino, non ti puoi permettere una sbavatura perché punisce come un boia ma al contempo la probabilità che non entri una mossa agli altri è alta quindi puoi recuperare (anche se Kuldran dirà il contrario!! non fidatevi :D), attendere che l’avversario faccia il suo passo falso per azzannarlo al collo e infibulargli il gap. I giocatori si sentono schiacciati dentro un polmone d’acciaio, respirano a fatica, si alzano sulle gambe ma si siedono perché ce le hanno flaccide, piene di acido lattico e soluzione fisiologica cerebrale. Quando finisci un round ti asciughi il sudore, ringrazi l’ingegnere per la sua meticolosa capacità di muoversi nel quartiere, stringi la mano allo scienziato che ti ha messo una buona parola con i bot, stringi i bulloni dei piccoli BB8/R2D2 perché hanno menato duro le piovre, hanno succhiato cristalli come palline da golf su per un tubo per innaffiare, hanno macinato miglia marine senza lamentarsi dell’aria viziata.
Per me uno dei giochi più belli della mia modesta collezione di cinghiali!

LEONERD - voto 9,999999: un Katerpillar da brain trainer; Tosto, concentrato, affilato, accurato, meticoloso: in due minuti capisce un gioco, lo legge come la filigrana di una banconota falsa al conio; trova il pertugio, si infila come un dildo, penetra come l’olio, si attacca come lo scolo, ti svernicia come l’acquaragia!
“ho fatto qualche erroruccio ma ho iniziato con il piede giusto e vi ho tenuto a distanza. Giochino simpatico!” Come la marcia: FOLLE!

KULDRAN – voto 6,5: mesto, intristito, appannato, oltragiato; il condottiero di mille vittorie si trova sulla sua isola d’Elba in esilio dalle piazze più alte dei podi ludici. La sua rinomata capacità di interpretazione di un cinghiale è seconda solo al suo borbottio e al suo mantra stordente che gli regala un danno+4 contro avversari novizi. Non sempre però è domenica e questo il piccolo Hobbit roscio lo sta capendo, così si ridesta nel mondo reale dove basta un turno barzotto per farti perdere di vista la patata e tornare a casa tra le seghe.
“@#§*£$%&?! e aggiungerei anche un porcç°§”£$&/!!!! Ho cannato completamente il primo turno; abbiamo lasciato due volte la maggioranza a Leonerd che ha preso il largo con troppo slancio per poterlo recuperare… DODICIPUNTI di vantaggio sono troppi… Avrei dovuto muovermi sul lato dove lo scienziato si spostava aggratisse ma per gli dei questo gioco è POTENTE! Lo devo rigiocare con la consapevolezza acquisita in questo primo giro di … prova!”.  Come lo spezzatino… BOLLITO!

ALBO3 – voto 7+:  approccia la partita in modalità clone copiando a memoria le mosse di Cissinho della precente partita. Ma non gli riesce neanche metà del guizzo del compare e prende una paga di 4 punti che bruciano come il bacio alla lisciva di Tayler Durden sulla sua stessa mano! Concentrato, preparato, aggressivo, spregiudicato ma sempre a zonzo senza tempo né spazio.
“Cissinho Cissinho un ca***! Sto gioco non ha una strategia dominante, questo gioco non si cracca né lo gestisci ogni volta uguale, qui bisogna rimboccarsi le maniche e sudare come in un sacco all’obitorio! Ma aver passato sul finale l’abbacchiato Kuldran mi fa stare meglio!”. Decisamente meglio del condottiero. ATTONITO!


LA GALLERIA PORTOGHESE
Quando sono le 18:00 iniziamo a valutare di piazzare sul tavolo il mostro finale, un gioco dalla scatola grande come due scatole di caverna attaccate insieme con il nastro da pacchi…. Una bigbox che di profilo sembrano tre tele pronte per il trasloco…
Vista la mole allunghiamo il tavolo in modalità OTTO BOCCHE DA SFAMARE… ma i componenti e il tabellone sono talmente ginormici che ci rientriamo risicati come un maglione di lana lavato in lavatrice con il programma per lo sport e il DAS al posto dell’ammorbidente!

Tolte le plancette di cartoncino che potresti usarle per farci un tramezzo e sollevato il tabellone che “fate attenzione alla vostra ernia inguinale” ecco che viene alla luce un dispencer degno di nota: una cover in plastica trasparente assicura ogni pezzo nel suo alloggiamento, garantendo la massima confortevolezza a meeples e tessere che ringraziano e si accoppiano procreando tasselli aggiuntivi ad ogni wrapping.

Non ho parole per descrivere quanto siano CAZZFIGATA i materiali e vale la pena spenderci OTTANTACARTONI solo per dire di averlo defustellato un mostro del genere! Comunque (leggi con amore) quel porco maledetto di Kuldran grazie a tesse fedeltà e black Friday se lo accaparra per 47 puzzosi euri e l’invidia è tale che gli buco le gomme della metro con cui solitamente si sposta per lavoro!

Scopo del gioco è diventare il gallerista d’arte più ricco e famoso della città.
Con dei tatoccioni formato manona-di-bud-spencer i giocaotri al proprio turno selezioneranno 1 tra le 4 zone di piazzamento alla quale corrispondono sempre 2 azioni diverse e mutuamente esclusive. Sarà così possibile scoprire dei nuovi artisti (pittori, fotografi, scultori o hi-tech) o acquistarne le opere; si potranno sponsorizzare in TV gli artisti assoldati o si potranno reclutare nuovi collaboratori da piazzare in ufficio  per futuri impieghi; sarà possibile ingaggiare contratti con artisti o vendere opere già presenti nella propria galleria; infine si può giocare di mercato internazionale ricevendo bonus.

Il gioco è lineare e “semplice” nella sua mole e profondità. Può spaventare il primo colpo d’occhio che, seguendo un setup di circa 10-15 minuti può far pensare ad un mostro ingestibile. Invece la semplicità di un turno e la possibiltà di muovere anche quando tocca ad un avversario che ci scalza da una posizione-azione rende tutto molto rapido e veloce abbattendo a zero i tempi morti e permettendo sempre nuove vie per ottenere i propri obiettivi.

Dopo il setup e la spiegazione iniziamo che sono quasi le sette di sera, il tempo stringe e MD è decisamente poco stabile quindi capiamo già che finiremo per cena interrompendo la partita ma questo non rende comunque la sfida meno agguerrita e divertente.

La sorte chiama me a fare la prima mossa e mi prendo subito una firma del fotografo già scoperto.
Kuldran invece parte prendendo un contratto che vede nel display e capisce fare scopa con le sue due carte obiettivo ricevute ad inizio partita e secretate per tutte il match.

Leonerd scalcia me per scoprire un nuovo artista e dopo di lui, grazie a questo bel calcione nel didietro, vendo uno dei biglietti precedentemente acquistati e faccio entrare un visitatore nell’atrio della mia galleria.
Proseguiamo così per una decina di turni, tutti molto veloci, giusto il tempo di inquadrare la mossa migliore e via, piazzi il tatoccione gigante o metti un tatoccetto di assistente a coprirti le spalle con un investitore e hai fatto. Nel proprio turno anche due azioni facoltative (un classico di Vital Lacerda) come vendere biglietti per far entrare gente oppure piazzare un collaboratore su uno dei bonus ancora attivi dei contratti precedentemente piazzati in plancia.
Dopo un’oretta io ho già due artisti assoldati, entrambi fotografi: voglio vendere due quadri realizzati con i loro scatti e totalizzare 15 punti per il finale partita come da carta obiettivo.

Nella mia plancia ho le due opere d’arte già acquistate, ho i contratti, sto facendo crescere la fama dei miei artisti però per poter aumentare il prezzo di mercato delle loro opere e fare maggior markup sulle vendite!

Ogni tanto faccio un salto in TV, dico due cazzate sulla mia galleria, di come è piena di opere e di figa… all’ingresso i VIP, i compratori  e gli esperti d’arte si accalcano per  entrare a vedere e i biglietti filano via come lo zucchero filato al lunapark. C’è da dire che però ogni tanto mi capita di vendere qualche opera e qualcuno dei visitatori abituali se la prende a male e torna in plaza a farsi i cazzi suoi… così va la vita ragazzi, se vuoi diventare il numero uno devi comprare e poi rivendere al triplo! Ma tra il mercato internazionale e i like facebook ho sempre tempo per rifarmi di followers e il portafogli lievita come l’impasto del ciambellone della nonna.

CONCLUSIONI
Le 20:30 arrivano troppo presto… così dannatamente presto che ci spezzano le gambe come al portiere di Fuga per la vittoria di Stallone! The Gallerist è un gioco TOTALE, e con totale intendo un’esperienza che ti assorbe completamente, ti trasporta in un universo di colori, tele, cavallettini in legno con quadruzzi appesi da giocarsi all’asta e farsi il culo ai rialzi.

I 120 minuti sulla scatola che vanno tranquilli a 180/210 per la prima partita sono benedetti e benvenuti perché quando sei li che manipoli così tanta roba ma ti senti sempre a tuo agio vuol dire che ne sta valendo la pena ed è il caso che duri quanto deve durare!
The Gallerist quindi per me è in assoluto il tanto atteso capolavoro di Lacerda che da anni vado dicendo che è un fenomeno. Di Vinhos molti parlano male, CO2 non me lo toccate che è tra i miei preferiti; Forse Kan Ban poteva vivere glorie maggiori ma The Gallerist… ahhh questo ragazzi NON ME LO FACCIO SFUGGIRE!

Grazie al duo Kuldran e Leonerd per il fantastico pomeriggio ludico e lurido… troveremo la notte giusta per ricominciare e portare a termine come si deve questo MASTERPIECE!.


3 commenti:

  1. giovane apprendista Jedi, non è inusuale per me cannare una partita ad un cinghialone (l'ho fatto alla prima di russian, mentre ora prova a venirmi a spicciare casa; l'ho fatto alle prime due di Imperial e la situazione ora la conosci hehehe).....proprio per questo ti ho detto di rigiocarlo, sarei proprio curioso di vedere cosa accade ahahaha. Il "tuo" Leonerd ieri sera l'ho piallato a Dojo Kun e ci siamo sportellati a diversi giochi hehehee......i tempi bui per te devono ancora arrivare giovane apprendista ihihihhi

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  2. Grande Maestro Sith... tu sei sempre un riferimento per noantri allievi purciari... ma tieni a bada la lingua biforcuta perchè questo è l'anno di Albo3 :-P

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  3. Caro Albo, con i Feld raramente giocare le partite allo stesso modo paga... la parola chiave è "Adattamento" :)
    The Gallerist sembra molto fico, curioso di provarlo.
    Componentistica bellissima (l'ho vista dal vivo la serata in cui abbiamo giocato a Nations)

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