mercoledì 8 marzo 2017

Triplete Antistress per il Doppio Gioco Press


Era una vita che lo dicevamo, da quando avevamo giocato la sua “variante PRO di Marco Polo” (qui) ma poi tra gli impegni, il lavoro, i figli… le cavalletteeeee non eravamo mai riusciti a quagliare (altro che nonno nanni).
Forse è ripassata la cometa di Halley perché gli astri devono essersi messi d’accordo sugli inc-astri e alla fine ce l’abbiamo fatta.
Kuldran: “ragazzuoli allora non fate le sòle! Ci vediamo domani sera dal Principe Konrad 19:05 o’clock così ci spariamo un po’ di prototipi e in caso ci facciamo una partita a qualche classico”. A parole la fa semplice il piccolo roscio scorbutico ma se poi lui è il primo che a mezzanotte si trasforma in zucca e scappa via come un sorcio non è colpa nostra.
Le cose sono andate pressappoco così…

NEL VENTRE DEL NERD
In zona San Paolo da anni si aggira un leggendario hard-core-gamer. Le voci dicono che il suo appartamento sia un immensa stanza di 200metri quadri dove i tramezzi sono fatti di scatole da gioco, i pavimenti sono tabelloni sapientemente incollati sul massetto con fughe da 1 millimetro per non creare discontinuità strategiche. Sembra che nella doccia ci siano cubetti per fare lo scrub-corpo, il sapone è un monoblocco ricavato dalla fusione di un pandemic Legacy rosso e di uno blu. La cucina pare abbia fornelli ad induzione modellati con le forme del percorso di Caylus. Una volta ho sentito un tizio in una ludoteca che parlava del soffitto coibentato con due strati di carte di Agricola mentre nel cestello della lavatrice alcuni dicono di aver visto con certezza le sfere di Pozioni Esplosive, sembra migliorino il lavaggio.

Fino a ieri non credevo a certe storie sub-urbane come stento a credere a quelle sui lupi mannari, agli zombie o allo scambismo negli autogrill. Fino a ieri non pensavo che cosa fosse l’antro di un Nerd… poi ho conosciuto Konrad.
Arrivo all’appuntamento con 30 minuti di ritardo, non un bel biglietto di presentazione immagino.
Il tavolone 2metrix4 tipo cena medievale nel castello dei Lannister è già apparecchiato fino alle zampe di tabelloni, puzzilli, cubetti, carte e… RANE come se non esistesse il disboscamento della foresta nera.
Konrad è un tipo tranquillo, composto nei modi, gentile in tutto: sprecato per dei rozzi energumeni come Kuldran, Cissinho e il sottoscritto. Io sto in modalità rabbia: bava dalla bocca per tutte le serata saltate e con una fame di boardgame da saziare anche l’uomo elefante o Adam Richman!
I convenevoli sono rapidi come l’orgasmo di un ergastolano del braccio della morte il giorno di libertà per il suo famoso ultimo desiderio. Poi ci sediamo e iniziamo a giocare: sembra di stare in un porno anni 90, i preliminari sono assenti come la trama del film, si vede che il principe ci tiene a questa sua nuova avventura ed è un po nervoso. Così con la mia consueta voracità verbale inizio a tartassarlo di domande che neanche l’ispettore Colombo quando ha puntato il suo presunto assassino. Dopo una combo devastante che Tekken sembra Hello Kitty finalmente il Principe vuota il sacco.


DOPPIO GIOCO PRESS
Da tanti anni che è nel giro, Davide Malvestuto (Davide Marva su Facebook), al secolo il Principe Konrad, ha testato e ritestato giochi di ogni tipo e genere, dai prototipi di carte da 5 minuti di partita ai cinghiali da battaglia con zanne rinforzate di cotta di maglia e para grugno in placche di adamantio. Grazie al suo fiuto da lagotto-scova-tartufi col tempo è stato chiamato da diversi editori per fare da selezionatore e vista la vicinanza logistica con il negozio Doppio Gioco di San Paolo (Roma) ecco nascere  l’idea: creare una casa editrice indipendente che abbia per mission quella di rilanciare sul mercato giochi per tutte le fasce di giocatori con livelli di qualità e soluzioni modulari. Anche il giochino per famiglie deve avere un pizzico di strategia da offrire, per renderlo carino per i babbani ma curioso anche per chi mastica suino come tabacco i giocatori di baseball.
Così ecco prendere la luce la  Doppio Gioco Press (qui il sito web) una nuova realtà che già da qualche tempo muove i suoi passi e che, sfruttando una rete di contatti e competenze spinte alle radici di questo settore ha già selezionato prototipi in momenti topici come IdeaG ed è pronta a localizzare alcuni titoli che verranno presentati il prossimo 1 e 2 aprile 2017 presso la fiera numero uno di giochi da tavolo in Italia: Modena Play.
Mai come ora tutti parlano nelle novità delle grandi case editrici, forse a qualcuno potrà interessare sapere che c’è gente nata dall’asfalto e dai muletti carichi di scatole che ha tanta voglia di fare, di scovare, di inventare e perché no di organizzare e farsi strada tra le major. La DGP ha iniziato la sua avanzata e quale modo migliore per capire cosa bolle in pentola se non andare nel ventre della bestia a ravanare tra i prototipi in via di sviluppo? 
                                                                                                                     
FROG KISS
Quando arriva il pizza-boy stiamo tutti ingarellatissimi a schiccherare insetti di legno con delle rane di plastica schiacciando forte con le nostre falangi di carne e ossa.
Il prototipo di Martino Chiacchiera (Micromondo, Hall of Fame, 3 Secrets, Desckape Test Time) prevede al momento un tabellone dove vengono piazzate delle tessere foglia di ninfea  di forma circolare e dal diametro diverso uno dall’altra. Il piazzamento è fatto nel setup dai giocatori con il vincolo che ogni foglia ne deve toccare almeno altre due. Tutto intorno si piazzano dei puzzilli (i re degli insetti) e dei segnalini insetto (nel prototipo sono ancora pezzi di legno di varie forme, ma quello che conta alla fine è solo il colore).

I giocatori (da 2 a 5) si accordano su quale principessa scegliere dal mazzetto disponibile e l’obiettivo sarà completare la missione riportata sulla carta scelta per poter quindi baciare e potersi ritrasformare da orribilanti rospi a fantastici principi… Kuldran ci spera con tutto il cuore di potersi ritrasformare in rospo ma purtroppo il gioco lo costringe ad un sogno impossibile e rimane nel suo corpo di orribile mezz’uomo roscio. BLEAAAH!

Al proprio turno il giocatore deve eseguire due tra le quattro azioni disponibili: -saltare su una foglia adiacente; -rimbalzare su un rospo di una ninfea adiacente per atterrare su una foglia vuota successiva; -slinguazzare strizzando testa (o palle) del rospaccio nel tentativo di colpire uno dei cubetti/insetto o dei puzzilli piazzati sul pelo dell’acqua dello stagno (che tira più del ragno…. Era per la rima :D); - spostamento ninfea vuota.
Colpire un insetto con la lingua facendolo cadere significa prendere quell’insetto e metterlo nella propria riserva. Il primo che totalizza la combinazione esatta di insetti può tentare di far cadere la principessa con una mossa di lingua tipo quelle di Carlo Verdone nei due carabinieri. Questo assegna la vittoria.

Sulla carta principessa ci possono essere anche dei bonus di conversione (tipo dare via un insetto catturato per avere uno spostamento o un rimbalzo in più, etc): questi permettono di accelerare le mosse, aggiungere combinazioni e ottimizzare le azioni.
Nella versione “per esperti” prima di cominciare ogni giocatore sceglie una carta rospo che ha un potere specifico e che guida le azioni in base alle proprie caratteristiche  e a quelle che si creano sul tabellone.
Dopo due minuti dall’inizio siamo talmente ingarellati che le pizze si lessano nei cartoni: “non possiamo mollare poprio ora cazzo!” urlo io in preda al raptus della vena occlusa. Questi giochi per famiglie di abilità e perculamento che sfociano in risse verbale tra fratellini o dispetti tra moglie e marito, sono il mio pane quotidiano.
Neanche a dirlo vinco io che con l’ultima mossa di leccata catturo un insetto e richiamando la protuberanza appiccicosa slinguazzo pure la bella principessa stendendola con il mio charme da principe azzurro-alboino (ribattezzato al-burino!).
Simpaticissimo family/party game per 2-6 giocatori che scala perfettamente e che richiede una certa dose di mobilità delle falangi ma permette anche un pizzico di strategia nell’utilizzo sapiente dei propri bonus specifici di rospo con il posizionamento e spostamento delle foglie sullo stagno obbligando gli altri a perdere tempi, ottenendo la qualità dei materiali come negli scacchi…. Ok un po’ meno serioso del gioco di Kasparov ma in 4 la partita è stretta e divertente. Fare cilecca (come nel sesso) può creare delle situazioni imbarazzanti e la pratica in questo caso, come nell’altro, premia.
Materiali base al momento ma rane già spettacolari: manca poco alla produzione. Servono colori sgargianti e un packaging giusto! Ottima l’idea di rendere il gioco modulare grazie all’utilizzo o meno dei poteri delle rane per creare diversità di approccio o lasciare tutti allo stesso livello.

BARETTO SCHERZETTO
Archiviata la pratica delle linguacce e ingurgitate pizze e supplì passiamo al secondo piatto della serata: il menù prevede di indossare la parannanza dei bar americani in stile college e mettersi a servire ai tavoli caffè, cioccolata, muffin, frappè di fragola e di menta.
Campus Cafè è il gioco di Pasquale Facchini (Time Bomb) che porta da 2 a 5 giocatori a darsele a chi serve più colazioni agli studenti del college.
Ogni giocatore per cominciare sceglie una cameriera che utilizzerà per servire ai tavoli. Sulla propria scheda sono riportati i cinque spazi del vassoio (il sesto spazio è sbloccabile tramite azioni speciali) utili a trasportare le ordinazioni. Nella parte centrale della carta è riportato il potere specifico (conversione, costi, bonus, etc). In basso oltre al proprio colore c’è il nome  e l’immagine della sinuosa pin-up in abitino succinto che regala una vista mozzafiato della sua scollatura burrosa.

Sul tabellone al centro ci sono le cinque aree per i principali piatti (cilindretti di legno) da servire nei rispettivi colori nero, marrone, verde, rosa e rosso. Subito sotto ci sono nove zone di piazzamento dove verranno posizionati i due dadi lanciati dal giocatore ad inizio turno. I dadi da 6 facce riportano i tre colori rosso, blu e nero (i principali ingredienti) e permetteranno di caricare così sul vassoio i piatti corrispondenti alle aree di piazzamento. A completamento del turno, un giocatore può servire un solo tavolo se riesce a soddisfare la domanda degli studenti seduti. In questo modo si totalizza un ammontare di mancia in dollari e si avanza del corrispondente ammontare sul tracciato punti intorno al tabellone.
Ogni tavolo servito regala anche un bonus (ritirare un dado, poter scegliere un colore di un dado, aumentare i soldi incamerati per aver servito, etc) e questi sono la base per partire con combo potenti che ottimizzano i pochi spazi a disposizione sul vassoio, moltiplicando alcune risorse o calmierando l’effetto alea dei dadi.

In alto sul tabellone ci sono infine gli obiettivi di fine partita, quelli che daranno punti a chi ha il maggior numero di muffin serviti tra i tavoli su cui ha lavorato, oppure chi ha servito il maggior numero di studentesse, chi ha servito il maggior numero di tavoli da tre etc.
Inizialmente il gioco sembra semplice ma poi per dei pensatori incalliti parte l’embolo e ci si inizia ad arrovellare su quale tavolo sia meglio servire in base agli obiettivi di partita. Si guarda alle materie prime da caricare sul vassoio, si cerca a servire i tavoli con i bonus più ghiotti ma anche quelli che regalano più mance e denaro.
Vince il roscio maledetto che dopo aver fatto il maggior numero di muffin riesce a pareggiare con me sui tavoli da tre e a primeggiare anche sui tavoli di donne. Due obiettivi su tre ed un secondo posto gli danno un boost che lo fa schizzare tipo scena finale di Porky’s.
L’idea di fondo è buona, il gameplay è simpatico e snello. Ci sono ancora un po di carte da bilanciare, qualche soluzione da rivedere e la lunghezza da tarare bene in base al target di giocatori che si vuole raggiungere: per Davide l’obiettivo è un gioco leggero per giocatori entrylevel. Per come è ora il gioco ha la doppia faccia di simpatico filler (forse ancora un pizzico lunghetto) ma può cambiare in chinghialetto per pensatori cronici.

Le meccaniche di carico scarico merci per totalizzare punti non risultano innovative ma nel complesso l’utilizzo delle carte tavolo con i relativi bonus, la nuova carta tavolo da refillare che si può vedere e che permette di fare un minimo di pianificazione a medio termine danno quel pizzico di strategicità che solleticano il neurone più ostinato.
Ottima la rigiocabilità grazie ai premi impiegato del mese, alle super mosse specifiche e al mazzo di carte Ordine.
Al momento icone e immagini da rivedere per renderne la lettura più immediata, riducendone lo sforzo a colpo d’occhio.
Un prototipo promettente presto pronto al mercato per giocatori di tutte le fasce-esperienza ed età.
SYMPHONY
Poco prima delle 23 partiamo con il piatto forte della serata: sul tavolo è già apparecchiato il gioco di Angelo Tonin un vero esordiente con il talento del pro-designer!
Il gioco german per 2-6 giocatori è una di quelle rare perle dove l’ambientazione non solo si sente, si suona e ascolta a orecchie spalancate: i giocatori sono chiamati a gestire un’orchestra e dovranno selezionare un set di strumenti, piazzarli nel punto migliore dell’auditorium per farli rendere al meglio delle loro possibilità per poi passare alla realizzazione della sinfonia riportata sullo spartito cercando di concatenare al meglio le note per fare punti e primeggiare nella classifica dei bemolle e delle standing ovation!!
Il gioco è semplice nelle regole ma profondo e avvincente nelle meccaniche: in una prima fase i giocatori ricevono 6 carte strumento (in 5 giocatori) e le draftano per poi scartare l’ultima.

A turno, cominciando dal primo giocatore, ognuno piazza uno strumento nell’auditorium e copre i rispettivi spazi nota con i propri dischetti colorati. Se lo strumento viene piazzato in un posto a lui congeniale (minimo tre posti ideali a strumento, quattro in 4-5 giocatori) allora si attiva un bonus (possibilità di aggiungere una pedina addizionale, etc).
Quando tutti hanno piazzato le proprie carte si comincia la seconda fase: si analizza prima la colonna strumenti contrassegnata dalla A. Di questi strumenti il primo a suonare è sempre il Primo Violino (spazio azione sul tabellone in basso vicino il direttore d’orchestra) poi si sale con gli altri strumenti piazzati dai giocatori. In senso di turno orario, i giocatori che hanno pedine sul primo strumento prendono una pedina e la spostano sullo spartito seguendo le restrizioni di concatenazione, diesis, bemolle o simili. Al piazzamento, in base alla zona si prendono punti immediati e “virtualmente” si prenderanno punti a fine partita. Si procede così fino ad esaurire tutte le pedine della colonna A  e via per le rimanenti quattro colonne.
Una volta terminata questa seconda fase, si passa al conteggio delle maggioranze e alla scalata degli indicatori sulle scale punteggio in base a come ci si è piazzati sullo spartito.
 Quando iniziamo siamo già tutti convinti che il gioco abbia i numeri sulla carta per convincerci: mai vista un’idea tanto originale che fonda sapientemente il draft, il piazzamento e le maggioranze.
Vista l’ora subisco il mio consueto calo fisiologico ma sento Kuldran e Cissinho infoiati come poche volte capita di vederli. Nella fase di draft causa inesperienza andiamo un po ad intuito. Si cerca di collezionare strumenti differenti oppure di quelli che metteranno i bastoni tra le ruote agli altri perché più rari.
Nella successiva fase di piazzamento iniziano a girare le connessioni sinaptiche perché piazzare in basso nell’orchestra (vicino il maestro Beppe Vessicchio) permette di attivare prima i propri bonus ma spesso ci costringe a non ottimizzare il suono di uno strumento. Inoltre essere su tutte le colonne è il modo migliore per prendere più punti nella successiva fase dello spartito. Purtroppo però gli spazi sono limitati e basta una mossa doppia su una colonna da parte di un avversario che sei tagliato fuori da quella zona. La sensazione di coperta corta è tipo minigonna di Belen Rodriguez: più maxi cinta che mini-gonna.

Mettere uno strumento in un punto a lui idoneo generalmente permette di aggiungere pedine sulla carta e quindi nella fase successiva permetterà più mosse e quindi più punti se saremo in grado di ottimizzare i piazzamenti.
Quando la prima fase di piazzamento ha termine si comincia a lavorare sullo spartito dove le tre pagine doppia-faccia permettono di comporre sinfonie sempre nuove e diverse per prolungare la longevità del gioco e stimolare le soluzioni possibili per ottimizzare il punteggio finale.
La parte più divertente in questo ultimo stadio di gioco è la possibilità di scalzare la pedina di un nemico posizionandoci sopra la nostra. Al contempo si possono ottenere dei bonus note-nere per proteggere alcune posizioni ed evitare di fare combinazioni e vederle poi perdere.
Questo giusto mix di cattiveria, aggressività ma anche autodifesa e contenimento uniti alla miscela di composizione della mano di carte, del piazzamento in ottica spartito e della successiva armonizzazione crea una amalgama perfetta tra strategia e interazione, tra soluzioni combinatorie e determinismo che uniti ad un’ambientazione sentitissima permettono finalmente di godere di un titolo nuovo che incuriosisce e convince.

Durante la partita il Principe ci racconta l’aneddoto con cui Angelo Tonin ha partorito pochi mesi fa l’idea: tutto ha inizio quando Angelo si trova a saltare una serata in ludoteca per andare ad un concerto di Lorenzo Jovanotti. Tra lo stupore dei nerd nel sapere che uno di loro aveva anche altre passioni (ereticooooo!) scatta la scintilla nel capire che il tema musica non è molto inflazionato tra i giochi da tavolo e quindi parte al sfida: realizzare un gioco ambientato dove si senta il sapore degli strumenti e la loro specificità in base a dove vengono utilizzati. L’aggiunta dello spartito per concretizzarei l’esperienza preparatoria della prima fase è la ciliegina sulla torta. Tra le tante versioni di spartiti scaricati dal web ne compaiono un po’ con note accomunate da strisce colorate ed ecco quindi l’illuminazione di Angelo: fare in modo che la battaglia a chi prenda le note migliori sia guidata da combinazioni e concatenazioni per fare più punti.
La pozione che ne esce è qualche cosa di fantastico, che strega (come l’amaro)!!
Sul finale di partita vedo Cissinho concentratissimo e motivatissimo. Konrad non vuole mollare la vittoria ma Sabrina (la sua compagna) e Kuldran sono pure loro degli ossi duri. L’unico puzzillo che fa fatica sulla scala dei punti è il mio ma generalmente prima di diventare competitivo su un cinghiale mi servono sempre due o tre partite e questo richiede una consapevolezza che visto il mio stato di stanchezza ormai galoppante non riesco a raggiungere.
Finisce con Cissinho e il principe a pari merito ma allo spareggio vince Konrad e finiamo la serata a spiegarci il gioco e a decantarne la grande bellezza tipo Tony Servillo.
ARRIVEDERCI A MODENA PLAY
Quando a mezzanotte Kuldran se ne va a casa per la trasferta del giorno dopo, anche la dolce metà del Principe ci saluta e Konrad, Cissinho ed io rimaniamo fino alle due del mattino a giocare a Rokoko, un gioco bello ed elegante del quale parlerò in un altro post.
In definitiva la serata è stata un successone con tante risate e tre prototipi che ci convincono: Frog Kiss divertentissimo e sicuramente un family/party da inserire nel mio scaffale; Campus Cafè interessante e divertente in stile 2BrokeGirls, ideale per neofiti o esperti in cerca di leggerezza e con gli sviluppi ormai agli sgoccioli sarò uno dei primi a comprarne una copia; Symphony una rivelazione, un colpo di fulmine che con il suo infuso magico ammalia Cissinho, Kuldran e il sottoscritto lasciandoci la voglia di riprovarlo ancora e ancora.

Se queste sono le premesse allora staremo a vedere tra meno di un mese come sarà l’esordio della Doppio Gioco Press in quel di Modena Play.
In bocca al lupo amici.

4 commenti:

  1. Mi gusta assai. Mi piace se ti muovi,mi piace quel che muovi.

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    1. ma quello è il Re Julien ahahahah :D
      stai dando del Lemure a Davide ahahahahahaah

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  2. Gran bella serata ragazzi e un vero piacere conoscere il Principe Konrad ed entrare nel suo regno, autentico paese dei balocchi per gamer, specie se amate Twilight Imperium III :P

    I tre prototipi che abbiamo provato si rivolgono a target diversi ma hanno tutti in comune l'originalità e la rigiocabilità che la nuova casa editrice propone.

    Frog Kiss è un family game molto simpatico che unisce destrezza e un pizzico di strategia, gioco perfetto da proporre in fiera, con grafica simpatica e bei materiali, credo cha avrà sicuro successo, Albo3 ne comprerà un pallet :D

    Campus Cafè si propone come entry level (ma poi manco così tanto...) un po' alla Splendor, ma con molte più variabili da considerare e combo da scatenare. L'idea è molto simpatica e la combinazione tra obiettivi, bonus dei tavoli e abilità delle cameriere, garantisce una ottima rigiocabilità. Dei tre prototipi credo sia quello che necessiti di qualche ritocco in più anche per tararlo meglio in funzione del target che si vuole raggiungere: forse ridurre il numero della tipologia di "tizi" da servire aumenterebbe la possibilità di combo garantendo maggiore coinvolgimento e ho avuto l'impressione che gli obiettivi abbiano pesato un po' troppo... ma una partita è poco per giudicare questo aspetto e sicuramente il Malva sarà in grado di oliarlo per benino :D

    Symphony mi ha veramente colpito!!! :D
    Ambientazione fantastica per un german senza alea e mix molto originale di meccaniche. La fase di piazzamento degli strumenti ha già un paio di twist interessanti, come il fatto che uno strumenti suoni meglio in determinate posizioni (come nella realtà) attivando le sue abilità speciali e il bonus dato al giocatore, per colonna, che ha piazzato meno note, di modo da aiutarlo in quella sezione e che può essere utilizzato come arma tattica per futuri scopi...
    Completata l'orchestra si passa al piazzamenot delle note sullo spartito generando un gioco di maggiornaze in cui hanno un forte impatto le caratteristiche degli strumenti: bmolle e # possono essere suonati solo da alcuni strumenti, c'è la possibilità di sovrascrivere le note, di concatenarle per assicuranze aree di maggioranza, insomma una figata vera ma con il giusto grado di difficoltà, tanto che mi sono subito trovato a mio agio e sono riuscito a fare da subito una bella partita.
    In più ci sono anche delle opzioni (come il direttore d'orchestra variabile) che cambiano alcune regolette garantendo una bella rigiocabilità... insomma titolo TOP che spero (e credo) abbia successo!!!

    In bocca al lupo al principe Konrad e alla prossima!!! :D

    P.S. Anche Rokoko mi è piaciuto molto, peccato che negli ultimi due turni dormivo in piedi e ho un po' gettato al vento quanto costruito ;)

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  3. Aspettative superate. Sapevo Konrad un raffinato giocatore ma non avevo in mente di avere a che fare con un potenziale eccellente editore !!! E' uno che sa leggere gli schemi di un gioco a meraviglia ma saoprattutto sa MODELLARE. Il suo lavoro sulle regole PRO di marco polo è spettacolare.

    Frog Kiss è un gioco splendido per far avvicinare i bambini ai giochi da tavolo e altrettanto spettacolare come pausa relax fra hard-gamers che hanno voglia di insultarsi e provocarsi un po' heheh.

    Campus Cafe' ha le carte in regola per diventare uno di quei gateway da proporre nelle ludoteche, fermi restando gli aggiustamenti agli obiettivi: nella partita ho puntato a farne 2 e mi sono trovato tutti dietro di 30 punti chiudendo a 80. Troppo pesanti. Però fermo restando la parte cruciale della grafica il gioco promette.

    Dove si esagera e si sente profumo di caviale è su Symphony. Quasi mai ho visto un'ambientazione al contempo così inusuale e così magistralmente resa. Mai ho visto un gioco così configurabile, da giocare in modalità medio-light o cinghiale pesante aggiungendo via via elementi di complessità. E funziona, per gli dei se funziona. Altissima complessità e tempi di gioco gestibili; la composizione dell'orchestra subito dopo il draft è un fantastico esercizio di pianificazione.

    Il mio ringraziamento più sincero al caro Konrad per una serata così spettacolare, che non poteva prescindere dalla presenza della cricca-lercia-solita per essere tale. A Modena passerò sicuro allo stand a vedere come vanno le cose, in attesa di trovarmi con una copia di quel giocone-della-madonna per le mani ;)

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