domenica 4 giugno 2017

Come un poliziesco [3 SEGRETI]

Uno dei ricordi più belli della mia infanzia sono le estati in campagna con i miei nonni.
Avrò avuto sei o sette anni, magro come un reperto fossile, le ginocchia sempre insanguinate per le cadute in bici con ValeQG: ahhh quella BMX blu con la sella completamente rigida adesso se l'avessi ancora sarebbe in una teca nella mia collezione a due ruote grasse! E invece crescendo, sposta qui, sistema di la... mi manca un po.
Mi tornano in mente ogni tanto i ricordi di quelle giornate passate sempre all'aria aperta, con quel caldo asfissiante, la pozzolana di casa ancora in costruzione, il verricello per tirare su le cose dal terrazzo, le reti dei letti senza materassi per tenere la frutta al sole ad essiccare.

I miei nonni: una coppia fantastica, con quel loro rito del riposino pomeridiano che proprio non mi andava giù di sonnecchiare quando potevo andare a caccia di lucertole, utilizzare trappole per bloccare formiche e cavallette.
Poi a forza di cadere, intrappolare, rovistare nella legna per stanare mini-tarantole, a furia di correre, scivolare nell'erba ricamando con sgommate verdi le chiappe dei calzoncini, finalmente arrivava la sera e il fresco, quel venticello rigenerante che dopo una doccia sgrassante (sempre contro voglia, chiaramente perché il nero della terra sui talloni era un prezioso ricordo della giornata pure lui) si univa all'attesa dell'inizio delle repliche del tenente Colombo e poi a seguire l'ispettore Derrick....
I miei nonni non se ne perdevano una puntata e durante la storia partivano ogni volta per la tangente con le loro congetture su chi fosse il criminale o sul perché, o sul come il tenente o l'ispettore li avrebbero incastrati. Io ero piccolo e ancora non ci stavo dentro con le storie "gialle", non capivo perché uno si dovesse inventare una super messa in scena per eliminare un altro.
Però la passione per quei personaggi così sfuggenti e a loro modo curiosi mi deve essere rimasta dentro quindi il film thriller con l'investigatore che insegue il cattivo alla Seven o la coppia di poliziotti che indaga sul Killer mi attira come il neon blu con le zanzare.

Sarà per tutto questo background che ho sempre amato i giochi da tavolo a sfondo poliziesco, gli Sherlok a caccia di Jack, i MisterX che si nascondo a Londra sfruttando la rete di trasporto pubblico.
Così quando ho saputo che Pierluca Zizzi, uno dei miei autori italiani preferiti, aveva messo su un duo con Martino Chiacchiera per pubblicare 3 Segreti per la DvGiochi (qui su Playbazar.it), è stato in quel momento che ho capito che non potevo farmi sfuggire la scatolina da 10 euro o poco più

3 SEGRETI
Si tratta di un gioco collaborativo per 2-5 giocatori della durata di circa 15minuti per ogni carta che rappresenta un caso da risolvere per i giocatori che vestono i panni di investigatori alle prese con un criminale da incastrare. Ogni carta ha una parte frontale su cui è rappresentata una scena in bianco e nero con dei personaggi. Questo lato è visibile alla squadra che analizza il disegno e si concentra su tre elementi evidenziati da uno stesso colore: i tre elementi sono i tre segreti che gli investigatori dovranno svelare per capire chi è il colpevole, cosa ha fatto o cosa sta per fare e altri elementi della storia. A rotazione, un solo giocatore della squadra può vedere la parte posteriore della carta (interpretando così l'agente sotto copertura) dove sono riportate le spiegazioni dei tre segreti e per ogni segreto c'è anche un indizio.

Il gioco prevede anche una simpatica, semplice e comoda app scaricabile dai market online: l'applicazione consente di scegliere il personaggio della carta che i giocatori vogliono indovinare e di far partire il tempo. Da standard sono previsti 5minuti per indovinare un singolo segreto. I giocatori decidono su quale segreto avviare le indagini e fanno domande al giocatore che ha letto il retro della carta. Quest'ultimo può rispondere solo con un SI, NO, NON ESATTAMENTE, IRRILEVANTE oppure, se gli altri proprio non riescono a centrare il bersaglio, al costo di perdere del tempo prezioso (utilizzando il tasto lente d'ingrandimento nella APP), il giocatore che conosce i dettagli può leggere l'indizio corrispondente al segreto in questione. Solitamente l'imbeccata permette di sbloccare il team e di indovinare il segreto per passare al successivo tra i rimanenti.

Se tutti e tre i segreti vengono svelati, i giocatori (tutti!) hanno vinto e l'incriminato è catturato. Altrimenti con due elementi scoperti l'epilogo è comunque la cattura ma dopo un lungo inseguimento. Con un solo elemento indovinato l'indagato la fa franca mente se non si indovina nessuno dei tre segreti, viene bruciata la copertura dell'agente infiltrato.

COME GIRA
Il gioco è semplicissimo da spiegare e fa un effetto diverso a seconda del gruppo a cui lo si propone: ci sono i parenti che apprezzano la velocità e l'immediatezza; l'ho provato con gli amici hard-gamer che storcono il naso per la collaborazione ma dopo un po, cimentandosi nelle prove più ardue, iniziano a sentire il ritmo del tempo che incalza e a farsi avviluppare come i tentacoli di un polpo.
L'ho provato sulla spiaggia, prima di pranzo, su un treno, in aeroporto, sul traghetto per l'isola D'Elba... è un gioco che ti porti in tasca e tiri fuori appena hai un attimo perché ti resta il dubbio: "ho vinto per culo o perché so il fatto mio? è stato gioco di squadra o il merito è stato di qualche domanda buttata li tipo sentinella?".
L'idea di impostare poi un codice di colori per predefinire la difficoltà è sempre apprezzato: cominci con proporre un personaggio livello-easy (verde) per spiegare le regole; si lo bruci perché su quello dai qualche aiuto prima dell'indizio, fai entrare nelle meccaniche, ma poi ne hai almeno altri cinque o sei. Quando senti che la lenza tira allora passi al codice giallo e poi sono gli altri che quando chiudi velocemente la scatola per rimetterla nello zaino di fanno: "Ehi oh! Che fai? Molla l'osso!! Non te ne vai se non proviamo almeno un personaggio rosso o uno blu!!!"

Quando ti senti nella serata giusta, con il gruppo giusto e i bambini dormono (alcune carte hanno tematiche particolarmente "forti" allora tiri fuori di nuovo il mazzetto-maledetto al quale piano piano stai diventando dipendete e inizia il conto alla rovescia.
Molti amici, soprattutto quelli neofiti hanno sgranato gli occhi vedendo la fusione perfetta tra un'app non invasiva e un gioco di carte orientato al mondo dei boardgame moderni: tante domande sui retroscena, sul come, sul chi, sul quanto... poi le domande di rito: "Ma facendo giochi da tavolo ci si campa?!" è quasi un mantra stile Gabbani.

CONCLUSIONI
Non avevo mai giocato a giochi di questo tipo, intendo giochi di carte ad ambientazione giallo/poliziesco, ma devo ammettere che la formula funziona bene. Sicuramente bisogna utilizzare il gioco in modo "centillinato" e con il gruppo giusto per non rischiare che qualche giocatore reticente rovini l'atmosfera.
In definitiva per qualche spiccio in più di un deca e per alleggerire le meningi dai soliti cinghiali pasteggiati  con vino corposo e ad alta gradazione, 3Segreti ci sta tutto come il cacio sui maccheroni.
Ovviamente è un gioco "Legacy" cioè una volta provate tutte le carte, anche se giocato con altri giocatori e facendo l'agente, poi si perde un po l'effetto WOW ma immagino ci saranno nuove avventure nei piani strategici di DvGiochi.



Per ammazzare la noia, trovate 3Segreti su Playbazar.it

7 commenti:

  1. Ciao Albo
    Ho avuto il piacere di provare questo gioco in treno proprio sabato. Mi piacciono gli investigativi e devo ammettere che questo gioco di carte stuzzica molto la fantasia, la sensazione però a giocarlo (ed era anche il dubbio che mi ha spinto a non comprarlo subito) è che 3 soli oggetti, all'interno di una raffigurazione ti diano costantemente la sensazione di brancolare nel buio. L'abbiamo avuta per le carte verdi (dove in qualche caso è stato necessario qualche aiutino verbale in più) non oso immaginare con difficoltà via via più crescenti.
    Insomma il mio dubbio è: non rischia di diventare un "provo a spararla a caso" ? Il senso di frustrazione è dietro l'angolo anche se ammetto che risolvere gli enigmi da una certa soddisfazione.

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    1. Ciao Stefano,
      guarda inizialmente la sensazione è quella, però poi capisci che devi iniziare ad utilizzare una sorta di pensiero laterale. L'idea alla base è cercare di interpretare tutta la raffigurazione, di farsi un quadro mentale di cosa possa celarsi dietro i personaggi. Poi con le domande inizia a fare un drill down verso le direzioni più probabili e dalle risposte capisci se stai sulla strada giusta.
      Paradossalmente sui livelli più avanzati ti esalti perchè provi ad entrare nella mente di chi ha realizzato la carta e cerchi di fare il "profiler" di capire cosa pensava chi ha commesso il fattaccio :D
      Comunque resta inteso che il gioco gira bene se la crew è spensierata e pronta a dare fonto alla fantasia.
      Vedi Mario per esempio: su Facebook si era alzato un polverone, ero pieno di aspettative e in effetti era bella tosta... poi ho chiesto un indizio, quello mi ha stimolato una soluzione estrema e alla fine era quella giusta. da quel momento ho capito che il gioco è teso, non ci sono limiti, spesso è crudo e direi anche vietato alle fasce dei più piccoli per contenuti molto estremi. in tal senso se non vai su ipotesi azzardate difficilmente acciuffi il malfattore.

      Vedrai che dall'arancione in poi ti sale la vera scimmia.
      io ho quasi finito il mazzo e non vedo l'ora esca qualche espansione.

      Fammi sapere come procede se lo rigiochi eh!?

      ciao bello (grazie per il commento)

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    2. *Errata corrige: non era Mario ma Carlo, lo Cheff :D

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    3. Ciao Albo e ciao a chi legge questa risposta.
      Intanto grazie dell'articolo, mi piace molto ed è ben fatto, wow.
      Rispondo soprattutto a Stefano... con un grande eeee nooo eee!!! (tre punti esclamativi sono davvero tanti vero?).
      Vi assicuro che ci sono tecniche di indagine verbale ben precise, intelligenti e mooolto rodate, altro che "caso".
      Sto sembrando serio vero? Male, cioè, bene, cioè... insomma non so cosa voglio dire ma ora vi spiego meglio (e si sto scherzando con il tono ma non con il merito del mio intervento).
      Volete che lo dimostri? Ecco i punti salienti per avere successo in giochi come 3 Segreti (o capolavori simili).
      - Iniziare con domande generiche, direi strategiche (ad es i personaggio si conoscevano? sono tutti vivi? sono parenti? ecc).
      - Mai porre domande che contengano la parola NON (se non avete capito non dovreste aver capito anche perchè non avete capito).
      - Mai fare domande che comprendano due o più risposte ambigue possibili (ad es sono assassini e mentono?).
      - Agganciata qualche verità indagare su quella per uno o due minuti e non divagare.
      - Fare domande che chiedano specificamente se qualcuno a fatto un tipo di azione riconoscibile, al contrario non ponete domande su dubbi che riguardano azioni o frasi mal definibili (in pratica SI: Ha commesso un reato secondo il nostro codice penale?. NO: Ha fatto qualcosa di sbagliato?).
      - Una volta indovinato il primo indizio chiedere sempre se un altro indizio o gli altri due hanno relazione con il primo.

      Scherzi a parte vi assicuro che funziona, parola di infognato di giochi di indagine verbale.
      Grazie a tutti voi e godetevi la futura espansione che sto scrivendo in questi giorni.
      Un abbraccio a tutti.
      PIERLUCA

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  2. Grazie per le delucidazioni. Ci farò senz'altro altre partite, mi è rimasta comunque la voglia di rigiocarlo il che è sempre un buon segno.

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  3. Grande Albo!
    L'ho preso dopo aver letto il tuo entusiasmo, ti saprò dire entro qualche settimana come andrà :)

    A presto!

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