venerdì 4 settembre 2015

Due chiacchiere con Luigi "Bigio" Cecchi

Chi di noi non ha mai letto un fumetto? Chi di noi non ha pensato almeno una volta: "chi sa cosa serve per vignettare una striscia? Come finzionera quel mondo?"

Per quelli come me cresciuti a Gentilini nel latte e Tex Willer sulle gambe sarà chiarissimo  cosa racchiuda in se la parola fumetti o più in generale "disegno" per questo quando sono stato nuovamente investito dalla passione per i boardgame ho subito puntato lo sguardo alla grafica, alle illustrazioni cercato nei giochi non solo il piacere delle meccaniche ma anche un aspetto estetico ed una "riconoscibilità" stiloza.

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in un post che recitava: "24ore Comics".  Assalito dalla curiosità mi sono immerso in un mondo che avevo tralasciato da troppo. Tra i partecipanti del "contest casalingo" si annoverava anche l'illustre creatore/autore di Drizzit, Luigi Cecchi aka Bigio.

Del gioco credo che tutti quanti noi sappiamo e abbiamo letto moltissimo visto il rapidissimo successo riscosso, così ho pensato di fare quattro chiacchiere con Bigio per capire i retroscena di una vita passata a disegnare e come sia cambiato oggi il mondo dei vignettisti/illustratori grazie all'avvento delle tavolette digitali e dei sw dedicati.

Pur essendo una persona molto riservata, Luigi mi ha dato subito il suo ok quindi se siete pronti per immergervi nel mondo del più schietto, sarcastico e stiloso striscettista social nei nostri tempi allora partiamo:

1-Ciao Bigio, come butta? Mi sembra che negli ultimi tempi la tua vita artistica sia esplosa in modo esponenziale… ti va di raccontarci chi sei, il tuo background e dove ti trovi (fisicamente e dal punto di vista professionale)?
Non mi piace molto parlare di me stesso. Non so se ci hai fatto caso, ma non ci sono molte notizie su di me, online. Vorrei che la gente parlasse dei miei lavori, e non di me. Il “divismo” sta diventando una modo un po' troppo dilagante, soprattutto grazie ai social, e quello che mi dispiacerebbe davvero è avere un seguito di gente che apprezza me anziché quello che faccio. So che sarebbe molto redditizio perché qualsiasi cagata producessi, qualcuno se la comprerebbe, ma lo troverei ingiusto. Dovrebbe essere quello che scrivo a rendermi popolare, e non il contrario, cioè che la mia popolarità renda importante quello che scrivo. Quindi di me non ti parlerò, mentre dal punto di vista professionale posso dirti che faccio il mio lavoro di autore tutti i giorni con gran soddisfazione.

2-Ottimo inizio! Si vede che sei un ragazzo senza peli sulla lingua, mi sembra di leggere una delle tue strisce al vetriolo in risposta a qualche critica! Scherzi a parte rispetto la tua riservatezza non è da tutti (me per primo :)).
Partiamo da quando eri piccolo: quali erano i fumetti che leggevi, quali gli autori da te più amati e dai quali avrai sicuramente iniziato “scopiazzando” il tratto, lo stile…?
Nessuno. Leggevo da bambino più che altro Topolino, da più grande Dylan Dog e Nathan Never e svariati manga (perlopiù seinen come Ghost in The Shell, Vagabond, Berserk o Battle Angel Alita) e adesso leggo quasi solo graphic novel. Immagino di aver preso qualcosa un po' da tutti e quindi -appunto- da nessuno.


3-Nel tempo, diventando un PRO del settore, hai cambiato gusti in termini di roba letta? Hai rinnegato il passato di Tex/Diabolick per passare agli americanissimi X-Men o cos’altro?
Sì, ti avevo già accennato alla risposta precedente. Negli ultimi dieci anni le mie letture si sono fatte decisamente più “adulte”, adesso mal sopporto le trame ridicole della maggior parte dei manga e dei fumetti di supereroi. Per dire, col recente reboot delle testate DC ho iniziato a comprare sei o sette serie tra Superman, Supergirl, Batman, Justice League... non leggevo un fumetto di supereroi da anni, e dopo due o tre numeri di ognuno ho smesso in blocco. Ho trovato le sceneggiature insulse. Stessa cosa mi capita ogni volta che apro un manga delle centinaia che affollano gli scaffali delle fumetterie: quando va bene mi annoiano, altrimenti mi infastidiscono proprio per la loro stupidità. Per fortuna ci sono eccellenti eccezioni in ogni campo del fumetto, quindi anche tra i manga e i fumetti americani, e quindi vado alla loro ricerca con il lanternino, come un esploratore nella giungla.

4-Se fossi un animale quale saresti?
Il pangolino.

5-Ahahaha figo questo, non lo avevo mai sentito. Io ti vedevo più come un furetto! Rapido, veloce, preciso... un bisturi con la coda!
Quando ero piccolo volevo diventare un fumettista… Ho perso più di qualche treno ma sono curioso di capire quali passi hai fatto tu per ritrovarti dove sei? Studiato in scuole specialistiche? Seguito qualche guru per capire come funzionava? Ti sei ritirato in una grotta e hai trovato il karma… come funziona? Dillo a tutti i giovani che si trovano su quella banchina e che quel treno possono ancora prenderlo… che devono fare?
Ho semplicemente deciso di farlo e l'ho fatto. Quindi lo dico anche ai non-giovani. Se vi va di fare qualcosa, fatela. Dovete essere testardi. Chi rinuncia a realizzare il proprio sogno rinuncia a vivere. Esistete per realizzarvi, altrimenti potevate anche non nascere.

6-Mi sembra un ottimo slogan "Chi rinuncia a realizzare il proprio sogno rinuncia a vivere", una bella spinta a fare!
Le porte chiuse in faccia si vedono in ogni settore… quanto hai dovuto puntare su un carattere “coriaceo” per poter sopravvivere?
Te l'ho detto, la testardaggine, chiamala se vuoi forza di volontà, caparbietà, costanza, perseveranza... è davvero la cosa che più conta. Chiaramente stiamo parlando di ragazzi e ragazze che avrebbero (per condizioni economiche, fisiche e sociali) la possibilità di realizzare i propri sogni ma non lo fanno, com'è il 90% della gente che incontro alle fiere e che mi chiede “che devo fare per diventare fumettista?” La mia risposta di solito è: prendi un foglio, una penna, e comincia a disegnare. Non si aspetta che il tuo futuro felice ti cada in braccio mentre cazzeggi. Se questi ragazzi volessero fare davvero il fumettista, o lo scrittore, o l'astronauta, o il ballerino potrebbero farlo e avrebbero bisogno solo e unicamente della loro voglia di farlo.

7-Concentriamoci sul web e sulla filosofia Shockdom di linee fumettistiche social. Quanto hanno cambiato la velocità di divulgazione di un disegnatore? Quanto hanno semplificato/complicato il lavoro di prima? Come si è evoluta la macchina produttiva che dalla mano di un artista arriva fino al lettore dietro lo schermo o sul divano con un fumetto o tablet?
Non parlerei di velocità. Parlerei di possibilità. Adesso è possibile promuovere te stesso e i tuoi lavori senza che qualcuno (una casa editrice) debba scommettere su di te a priori. Non è meno complicato né più facile, è un'opzione aggiuntiva. Vuoi fare fumetti? Puoi farlo. Comincia e pubblicali sul web. Vedi come va. Cresci, migliora, fatti conoscere. Quando il tuo lavoro sarà maturo (o quando avrai uno stuolo di gente che segue quello che fai) di sicuro qualche casa editrice si farà viva. Shockdom è stata pioniera in questa nuova visione dell'editoria.

8-Quindi massa critica di followers come boost, altro che Dominic Toretto :) !
Ho un’idea da sottoporre alla Shockdom… che mi suggerisci di fare? Non vorrei bruciarmi perché non so proprio come funzioni il rapporto “ideatore”-Editore, mi sai dare qualche dritta?
La metti online e vedi come va. Il miglior giudice è sempre il lettore.

9-Mai pensato di espatriare e lavorare all’estero? Ci sono maggiori opportunità oppure in questo l’Italia è ancora una terra promessa?
Ci sono stipendi e condizioni di lavoro migliori, questo è certo. Ma siccome riesco a tirare avanti facendo il fumettista anche qui, per il momento il mio progetto è fuggire dalla città e trasferirmi da qualche parte un po' più isolato e un po' più immerso nella natura, restando in Italia. In futuro, chissà.



10-Mi viene il titolo di un film: "Fuga dalla città, la vita, l'amore e..." i fumetti!.
Ma tornando al caos cittadino e alla galoppante tecnologia non posso non immaginare l’epocale passaggio dalla carta al pixel… tu sei uno che disegna ancora con la matita o sei 100% tavoletta e photoshop? Mi spieghi pro e contro dei due mondi?
Disegno tutto con la tavoletta grafica, e non uso Photoshop ma Manga Studio 5 (Photoshop lo uso per alcune colorazioni, effetti grafici e soprattutto per il lettering). Non so dirti la differenza perché da quando ho iniziato a fare il fumettista ho sempre usato la tavoletta grafica.

11-Ok fai gavetta, ti fai le ossa con qualche NO da editori e case produttrici… poi però senti di avere dentro una ulteriore vena creativa che non è solo polso e mina ma anche meccaniche e intuito nell’anticipare esigenze di mercato: ci racconti la nascita di Drizzit il gioco, i passaggi di stato dal fumetto al boardgame, le smussate con l’editore e tutto fino al prodotto finito?
Non ho fatto nessuna gavetta, non mi sono fatto le ossa e non ho ricevuto mai un “no” dagli editori. Come ti dicevo in una precedente domanda, io mi sono affermato sfruttando le nuove possibilità offerte dalla rete, quel modo di fare fumetto che fu intuito da Shockdom 10 anni fa e che oggi tutti stanno scoprendo. Ho iniziato a fare Drizzit che disegnavo come un bambino storpio (le prime strisce sono davanti agli occhi di tutti), ma ho continuato a disegnare e a pubblicare. Dopo 300 strisce (quindi un anno di pubblicazione) avevo 1000 fan sulla pagina di facebook. Ho proseguito. Arrivato a 600 strisce, dopo due anni, avevo 8000 fan e Shockdom mi ha contattato e mi ha chiesto di pubblicare il cartaceo. Man mano le cose sono andate migliorando sempre di più e sono arrivate le proposte per il Gioco di Carte. È stata un'idea dell'editore, non mia! Io avevo già lavorato come game-designer per alcuni manuali di giochi di ruolo, ma non pensavo di realizzare giochi di Drizzit. Ci ho pensato un pochino di più, e ho deciso di farlo. Quasi in contemporanea mi fu proposto anche di sviluppare il Gioco di Ruolo, quindi mi sono lanciato anche in quell'impresa.

12-L’appetito vien mangiando, ti ritrovo già con un altro fumetto sul curriculum, parlo di The Author. Immagino sentissi la necessità di cambiare un minimo il contesto no? Come ti è venuta in mente l’idea? Quanto ci è voluto per sviluppare lo storyboard e come sei messo adesso?
Mi era stato chiesto di realizzare un fumetto con cadenza settimanale per il collettivo Fumetti Crudi, che è un po' la palestra di Shockdom. Inizialmente The Author era il “domenicale” di Drizzit, con protagonista l'autore che ogni tanto compariva anche nelle strisce, ma poi si è evoluto in qualcosa di più.

13-Al momento hai altri progetti nel cassetto o sogni sui quali vorresti metterti a lavoro?
Sì, molti, ma non ho tempo per fare altro.

14-La cosa che mi piace di te è lo stile. Lo stile è quello che ho sempre cercato in tutti i fumetti che ho sempre letto… Per questi ho sempre evitato Topolino perché lo vedevo troppo POP… Degli american selezionavo solo quelli di uno specifico disegnatore.. .così Spiderman senza ToddMcFarlane per me non era la stessa cosa! Tu il tuo stile lo hai cercato per passaggi successivi o è proprio un dono di natura che hai solo buttato nero su bianco?
Strano perché il mio stile riprende molto da Topolino. I miei personaggi hanno l'espressività tipica dei fumetti Disney o di quella scuola, occhi grandi, bocca appena accennata (senza labbra), sopracciglia fluttuanti. Dovendo fare una striscia a fumetti, credo che in automatico io sia finito ad imitare certi stili, fondendoli con Watterson, Uderzo o Silver. Al contrario sono lontano anni luce dal tratto sporco, iperdeforme e grottesco di McFarlane. Non capisco proprio come ti possa piacere quello che disegno!!! -LOL

15-Ahahaha... Il tuo stile fonde ironia e sarcasmo al disegno "semplice", forse sei riuscito a farmi riapprezzare il tratto tipo Disney grazie a queste componenti che in topolino proprio non trovavo. Fantastico!
Se ti chiedono un disegno a cosa pensi per farti venire un’ispirazione istantanea?
A niente perché non sono un disegnatore, sono un autore. Disegno solo cose che mi va di fare. Raramente accetto commissioni, e se le accetto è sempre per disegnare i miei personaggi e senza troppe restrizioni.


16-Ti incontreremo a Romics ad ottobre e dopo a Lucca C&G? Mi aspetto almeno un autografo con dedica su una copia di Drizzit che dici me la merito?
Sarò sia a Romics che a Lucca ma sono entrambi posti sbagliatissimi per ottenere dediche o autografi. Se ci tieni ad avere un disegno davvero fico sul tuo albo di Drizzit, ti conviene beccarmi in qualche fumetteria o in fiere più piccole, così avrò il tempo e l'onore di lasciarti un ricordo come si deve.

17-Ok, calendario alla mano dal tuo account Facebook, vedrai il mio brutto muso nelle peggiori fumetterie di Caracas....emh del Lazio ^_^
Ultima domanda: tra pochi giorni io farò una 24h di MTB... Mi piacciono ste ammazate in puro stile full immersion. Vuoi spendere due parole sull'ultimo contest di 24ore Comics dal quale nasce un interessantissimo Secondo Natura?
È stata una bellissima iniziativa, sia io che Sio che Dado siamo molto contenti di come è andata, sia per quello che abbiamo prodotto noi stessi, sia per la partecipazione che c'è stata da parte degli altri autori e dei nostri lettori. Sicuramente è un'esperienza che ripeteremoripeteremo



Grazie ancora per la tua disponibilità e la schiettezza delle tue risposte che ho molto apprezzato! 

In bocca la lupo per tutto!




1 commento:

  1. Ottima intervista, complimenti ad entrambi. Sempre molto interessante conoscerne di più sul dietro le quinte di un gdt, specie nel campo grafico-visivo che conosco meno.
    Complimenti Bigio per il tuo lavoro!

    RispondiElimina