sabato 12 novembre 2016

Vivo sempre insieme ai miei Capelli


Io senza capelli
sono una pagina senza quadretti 
un profuno senza bottiglia
una porta chiusa senza la maniglia
biglia senza pista
un pescatore sprovvisto della sua migliore esca
Don Giovanni senza una tresca
io senza te uno scettro senza re.
Qualche giorno fa ho letto un post Facebook di TeOoh… il vlogger dalla parlata più veloce d’Italia non ha un buon rapporto con il parrucchiere sembra, in questo siamo uguali! Lui si siede e si fa “sfoltire” tipo prima scena di Full Metal Jacket. Poi ripassa dopo 8 mesi quando la criniera è ricresciuta rigogliosa.
Io di contro con i capelli corti non ci so stare… per me criniera da leone quando avevo 14 anni, poi crescendo, con i primi lavori, la madre cacacazzi… ho applicato un taglio che non è lungo ma non è neanche corto. Il problema è che se sei riccio come me e con i capelli tipo rasta o giri con la boccia oppure avrai sempre un pandoro Bauli sulla testa.
Negli anni mi sono fatto due conti e per più di 25/30 giorni non ce la faccio a stare lontano dal parrucchiere così per cambiare ho iniziato a frequentare ogni tipo di esercizio, da quelli VIP che quando ti tagliano una ciocca sembra stiano applicando un triplo bypass aortico, a quelli che forbici o accetta non fa differenza, tenendomi alla larga da chi mi cercava di vendere stiramenti o permanenti :D.


BARBA O CAPELLI?
Non voglio più chiedere scusa
se sulla testa porto
questa specie di medusa o foresta
non è soltanto un segno di protesta 
ma un rifugio per gli insetti
un nido per gli uccelli
che si amano tranquilli
tra i miei pensieri e il cielo
sono la parte di me
che mi assomiglia di più
Sembra che il problema dei capelli abbia raggiunto anche i boardgames, non credevo fosse un tema a così ampio respiro eppure Leo Colovini aka il papà di Incognito, Atlantis, Cartagena, Carolus Magnus deve averci visto lungo quando ha pensato di ambientarci uno dei suoi giochi. Si tratta del nuovo gioco pubblicato con DVGiochi per 2-5 esploratori felini e tricotici che collaborano per permettere al loro amico Leo di passare nella foresta e arrivare in orario dall’amico Bobo un primate con il pollice opponibile non troppo verde ma in grado di tenere in mano forbici affilate per sistemare le chiome sparse del re della savana.

Il problema è che quando sei come Simba e passeggi per il tuo reame canticchiando “CHI è LU RE?!” ogni animale che incontri ti attacca una storia e dopo averti detto “sei tu lo re di noi spappari!” inizia a chiederti di risolvere i problemi della loro quotidianità: c’è il picchio che si lamenta della giraffa che ogni mattina si lava i denti con i ramoscelli del suo nido; la zebra che non ce la fa più di andare al lago per bere e trova la tavoletta abbassata dal coccodrillo; l’ippopotamo sguazza e schizza la gru che si è fatta fare le unghie dell’estetista… insomma, per il povero LEO non è una passeggiata e spesso arriva dal primate che la saracinesca è chiusa.
A turno i giocatori giocano una delle carte che ricevono ad inizio partita (1 a giocatore fino ad esaurire il mazzo).
Sulle carte c’è raffigurato Leo, c’è un numero ed un colore di sfondo. Il numero corrisponde ai passi che il leone dovrà avanzare sul percorso costituito da tessere foresta posizionate random sul tavolo al setup per congiungere il letto di LEO al negozio di Bobo. Sotto ogni tessera foresta c’è raffigurato un animale, un colore di sfondo e un numero a forma di sveglia: la tessera rappresenta l’animale che Leo incontra. Se il colore della tessera corrisponde a quella della carta calata dal giocatore, Leo non perde tempo, in caso contrario Leo si ferma a chiacchierare per un numero di ore pari a quelle riportate sulla tessera. Questa informazione comporta l’avanzamento della lancetta sull’orologio/sveglia di Leo: si parte dalle 8 del mattino ma se entro le 8 della sera Leo non ha ancora raggiunto il suo amico allora sarà costretto a ritornare a casa con la chioma sempre più lunga perché la scimmia ha chiuso. Si aggiunge un tassello chioma sulla tessera del leone e si ricomincia.

In tutto si possono giocare 5 round (5 pezzi chioma per il leone) dopo di che se i giocatori sono riusciti a far incontrare felino e primate allora avranno vinto altrimenti, missione NON compiuta!
Ogni volta che finisce un round le carte vengono rimescolate e riassegnate e le tessere percorso capovolte (mantenendone la stessa posizione). Questo comporta che al proprio turno il giocatore dovrà cercare di far andare Leo sulle tessere precedentemente scoperte e con il colore giusto per evitare di far scorrere il tempo. 

NIPOTI E FIGLIO ALL’ARREMBAGGIO

Non sono venuto in motocicletta
non mi sono pettinato con le bombe a mano
non ho messo le dita dentro la spina
non mi sono lavato con la candeggina
sono uno di quelli
che porta i suoi lunghi capelli per scelta
e non usa trucchi e voi
levatevi la parrucca

Nello scorso fine settimana ci siamo incontrati con la famiglia al gran completo nella casa in campagna dei miei nonni, obiettivo del weekend è stata la raccolta delle olive per realizzare l’oro verde… una delle cose più preziose di casa mia. Il tempo però non è stato dei migliori, pioggia e vento a caraffate così l’idea di portarmi tutti i giochi acquistati a Lucca ha dato la svolta alle nostre ore passate d’avanti al cammino, tra il gatto, il cane, le salsicce, le bruschette e i fiumi di vino della scorsa vendemmia. Avere un padre che distilla grappa poi non è proprio il toccasana per chi è debole all’alcool e si lascia andare a tarallucci e corallina!

Mio figlio LA, Mattilax e il piccolo Alessio hanno pensato bene di sequestrarmi lo zaino… tra i tanti giochi quello che ha vinto il premio weekend dell’anno è stato proprio Leo va dal Barbiere!
Sistemato il letto di Leo, piazzate le tessere foresta e chiuso il percorso con il negozio di Bobo ci smazziamo la mano di carte che sono di spesso materiale, rigide come un dito rotto steccato male. Tutto è veramente resistente nella scatola, a prova di bambini e per la precisione il target è 6+ e per la prima volta mi trovo perfettamente d’accordo: anche se le regole sono poche pochissime, con meno di 6 anni forse non si riesce facilmente a spiegare il perché giocare una carta movimento piuttosto di un’altra.
Parte LA che ha già giocato con me qualche partita a Lucca: le prime mosse sono molto “a fortuna” perché se scarti la carta giusta e atterri sulla tessera del colore corrispondente stai un bel pezzo avanti eh!

Mattilax ingrana ma scarta un 3-rosso arrivando però a scoprire una leonessa rosa da 5 avanzamenti tempo: si sa che il re della foresta se la intende con le leonesse, sta li a menarla per le lunghe che lui è il più figo, il più macho, che ha gli attributi mentre gli altri galli del pollaio sono moscetti… “di questo passo non te li tagli mai i capelli Leo.. datti una mossa!”. Al suo turno Alessio aka Brontolo scarta una carta e scopre una tessera cartello di quelle che non ti fanno avanzare il tempo. MITICO!
Andiamo avanti un altro paio di carte ma tra un coccodrillo viola e una zebra rosa finiamo per tardare e ricominciamo.
Al secondo round facciamo tesoro delle tessere scoperte in precedenza ma tra il vino, la grappa barricata di mio padre e il grasso animale che mi scorre nelle vene non riesco a dare un buon contributo e verso metà percorso scarto un paio di svarioni che fanno fare un testacoda alla lancetta e ripartiamo dal via senza i 200monopodollari e con i capelli sempre più impazziti.
Mattilax memorizza tutte le posizioni dei viola, LA pensa ai rossi, Brontolo è in fissa per i gialli, mio cognato PG è certo che nella quarta casella ci sia un blu ma canna come Bob Marley, io me la rido sonoramente ma al mio turno accuso di capitare su un rosso scontato ma è un giallo da 5… di nuovo rimandati agli orali di recupero.
Vinciamo per il rotto della cuffia all’ultima carta e con la lancetta che sta ad un’ora dalla chiusura!

A ME ME PIACE!
Ok Leo va dal barbiere non è certo il german che ti spreme le meningi ma è l’arma definitiva per una combriccola di mocciosi e di valorosi padri che vogliono stemperare le fatiche di una settimana di scrivania e videoterminali. Rimetti in circolo qualche connessione sinaptica, allenamento per il fosforo che dovrebbe fissare i ricordi… lo dicevano le nonne che il pesce fa bene no? E poi la grafica di Michael-StoneAge-Menzel non è che se la guadagnano tutti… A ME ME PIACE come direbbe Proietti, il maestro!
E ora vado che le bruschette sono calde, l’olio è verde, aspro, va gustato ora che è nuovo.
SALUTE!

Ma quando perdo il senso e non mi sento niente
io chiedo ai miei capelli
di darmi la conferma che esisto 
e rappresento qualcosa per gli altri
di unico, vivo,
vero e sincero
malgrado questa 
pietosa impennata di orgoglio io tento
ogni giorno che vivo
di essere un uomo
e non un cespuglio
(cit. Nicolò Fabi)

Trovate Leo va dal Barbiere su Playbazar.it

2 commenti:

  1. per te da che età si può cominciare a giocarlo?

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    1. Ciao Remo,
      mio nipote di 5 anni e mezzo l'ha giocato con mio figlio (LA 6 anni) e l'altro nipote (Mattilax 8).
      ho visto che i più grandi capivano perfettamente cosa fare, anche senza l'aiuto dal pubblico, il più piccolo (Brontolo) ogni tanto faceva un po di confusione.
      Secondo me dai 6 anni è l'età giusta ma dipende quanto un bambino è avvezzo a questo tipo di giochi;
      mio figlio non fa molto testo perchè da quando ne ha 3 mi sta sulle ginocchia nelle serate di gioco maschio e armeggia con Drako e altre cose simili.

      il mio riferimento era al fatto che spesso sulle scatole di questo tipo vedo 10+ quando invece il livello del gioco è tale per cui i bambin di quell'età perdono subito mordente perchè cercano stimoli superiori.

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