venerdì 17 luglio 2015

Con gli occhi di chi ci lavora

Da qualche tempo mi frullava nella testa di entrare in una azienda di boardgame e farmi un giro… ma non è che puoi entrare e fare il guardone come se niente fosse… non è così semplice! Vabbene che siamo in Italia e chiunque fa quel cxxxo che vuole però... a tutto c'è un limite no?

Allora considerando bene la situazione, la cosa più semplice da fare era farsi raccontare cosa ci fosse dentro una di quelle black-box (case editrici) direttamente da un membro del team, farsi un giro virtuale tra le scrivanie guardando con gli occhi di chi ci lavora ogni giorno, una specie di meta-tour alla Strange Days.

Così un po’ per caso e un po’ per la mia curiosità (leggi sfacciataggine) ecco nel blog l’intervista a Barbara Rol di DvGiochi (o Da Vinci Editrice S.r.L. per essere pignoli), la prima quota rosa a rompere il muro dei NERD.

1-Ciao Barbara, partiamo con un po di storia: come è iniziata la tua esperienza in Da Vinci Giochi? Giocatrice e frequentatrice di fiere sei entrata in contatto on-site oppure dopo gli studi hai combato il classico cv+colloquio+leFaremoSapere?
Ciao Albo. Cinque anni orsono, fresca di università, ho mandato un curriculum in risposta a un annuncio di lavoro sul web: tutto è partito da lì. Non ero una giocatrice (e ignoravo anche che esistesse la categoria dei “giocatori”!).

2-Alla faccia dei neolaureati che se ne stanno a casa! CONGRATULAZIONI! Vedi i BG aiutano la ripartenza economica del bel paese allora! Un messaggio che andrebbe passato per diffondere il verbo ludico.
Oltre ad essere una new- addicted  quindi, di cosa ti occupi nel gruppo e come si svolge la tua settimana? 
Mi occupo di marketing e di comunicazione. Fiere, tornei, promozioni, pubblicità… questo è il mio pane quotidiano. La mia “giornata tipo” è simile a quella di tanti impiegati: otto ore al giorno davanti allo schermo di un computer. E detto così, sembra una noia mortale. Niente di più falso! Essendo la nostra una casa editrice di piccole dimensioni, ci troviamo ogni giorno a svolgere incarichi diversi, spesso anche distanti dalla nostra mansione: da quando lavoro alla dV Giochi ho scoperto il vero significato del termine “problem solving” :D

3-Beh si risolvere i problemi credo sia fondamentale perché immagino che in una casa editrice che lavora nel settore dell’intrattenimento ludico il lavoro abbia  due anime: la gestione/sviluppo del catalogo e la promozione/vendita nelle fiere. Come cambiano gli impegni tra i periodi nel quartier-generale e quelli itineranti sul territorio?
Le fiere sono uno dei tanti aspetti che devono essere gestiti nella fase di post-produzione…. Sicuramente uno dei più piacevoli! Uscire dalle quattro mura dell’ufficio e partecipare alle fiere è illuminante: ti aiuta a prendere contatto con la realtà, a capire meglio “che vento tira”. E per mia fortuna io “mi illumino” spesso: molti weekend dell’anno li trascorro in fiera. La fregatura è che quando rientri in ufficio, oltre al lavoro quotidiano, ti ritrovi con un mucchio di arretrati. :)

4-Ci sono appuntamenti fissi che creano maggior attesa  o stress (Essen, Modena, Lucca…)? Qual è per te quello più tosto?!
L’evento più tosto è sempre Lucca Comics: tanto per intenderci, a metà luglio l’intero ufficio è già entrato in “clima Lucca”!  

5-Qual è la parte della tua giornata che ti piace di più? Quale invece l’aspetto che ti piace meno? Non dirmi che vai a lavoro ogni giorno felice che non ti crede nessuno in Italia :D
Eh, come per tutti ci sono giorni SI e giorni NO. I giorni NO sono in genere farciti da fogli Excel e calcolatrice, mentre i giorni SI sono carichi di comunicati stampa e di piani per l’organizzazione di eventi. Ma devo dire che anche le giornate più pesanti si digeriscono bene, quando hai dei colleghi come i miei. (Dopo questa stomachevole ruffianata, spero che almeno per una settimana mi facciano trovare il caffè pronto sulla scrivania!).

6-Fammi capire l’organizzazione in una multinazionale editrice come la DVGames: c’è un megadirettore con sedia in pelle, acquario di dipendenti, coppa Cobram, staff meeting con stato di avanzamento lavori, lavagne con trend di crescita e flessione del mercato oppure un clima più rilassato che metta a proprio agio le persone che spingono il business chiaramente senza trascurare mai professionalità e competenze?
E dopo aver letto questa domanda, mi sono affrettata a digitare “coppa Cobram” su Google… (uno dei maggiori problemi nel mio lavoro è che i geek adorano le citazioni e io, come si dice, cado dal pero! XD).
Il nostro ufficio è un openspace: il “megadirettore” lavora con noi spalla a spalla (ma una simil-lavagna con avanzamento dei lavori ce l’abbiamo).

7-Ok che sei giovane ma la coppa Cobram è un pezzo di storia nazionale, non puoi non saperne nulla! E poi non darmi del NERD… io sono un giocatore-quadratico-medio e un blogger improvvisato :D
Torniamo a noi, diciamo che voglio farmi assumere e fare la gavetta in un’azienda di boardgame… per esempio la tua (se mio figlio si chiama Leonardo non è un caso no!?)… che profilo dovrei avere per poter giocare nella vostra squadra?
a-Devi avere competenze specifiche per uno dei comparti aziendali (sviluppo editoriale,  produzione, grafica, logistica, marketing, commercio, amministrazione).
b-Non devi PER FORZA essere un giocatore (almeno per la maggior parte degli incarichi), ma devi essere predisposto al gioco. Nel nostro settore le competenze da sole non bastano: serve entusiasmo e curiosità. E comunque gli appassionati di giochi finiscono sempre in cima alla lista dei candidati.
c-Devi promettere di preparami il caffè ogni mattina! :D

8-Mi vedo bene in un sacco di comparti ma sicuramente con la moca sono un fenomeno: va bene arabica 100%? Ma non divaghiamo!!!
Il settore giochi è in forte crescita e in rapidissima evoluzione, non serve Gartner né il suo quadrante magico per capirlo: come sta cambiando la DVGiochi per rispondere alla domanda del mercato che vede app per fare miscugli alchemici, zombie che barcollano infreddoliti dall’inverno, go-cart stile MarioBros? C’è la volontà a ri-innovare la propria mission oppure il segmento party/family non risente ancora di questa trasformazione e produce ancora forti ricavi?
Crediamo che le due versioni di gioco, quella digitale e quella “da tavolo”, continueranno a coesistere. Siamo intenzionati a percorrere strade innovative, ma la nostra missione (molto ambiziosa, ne convengo) resta di rendere il GIOCO da TAVOLO un passatempo per tutti. La frase “non risente ANCORA” sembra far presupporre un imminente declino.  Non sono d’accordo e penso invece che la forte crescita proseguirà.

9-Cominciamo a togliere qualche nodo tra i capelli: gli “spiegatori”. Sono curioso di capire come avviene l’organizzazione in fiera e come vengono assegnati titoli nuovi o particolarmente caldi a chi li dovrà spiegare a nastro per uno/due giorni? Come si bilancia la fatica o la difficoltà di un regolamento con le caratteristiche dei ragazzi?
Ecco, questo è proprio il mio mestiere. J
L’equazione è: ci sono diverse tipologie di giochi - ERGO - ci sono diverse tipologie di dimostratori. I più estroversi ed espansivi vanno in zona party game, i più rassicuranti e pazienti si occupano dei giochi per bambini, i giochi di livello medio spettano a giocatori “light”, mentre i gamer vanno a spiegare i giochi strategici più “tosti”.

10-Ma quanti mestieri fai? Ahahaahh
I dimostratori sono tutti membri dello staff o ci sono anche degli occasionali che vengono eruditi all’ultimo per coprire quei due tre tavoli aggiunti all’ultimo?
Di solito nessuno dei dimostratori è membro dello staff (ma spesso lo staff aiuta i dimostratori quando il carico di lavoro è troppo pressante e si prende carico , a sua volta, di spiegare i giochi). Con molti di loro si instaurano però collaborazioni di lungo termine. Alcuni sono appassionati di giochi e conoscono molti dei nostri titoli, altri invece non sono giocatori (ma spesso dopo qualche giorno di lavoro con noi, lo diventano!). Salvo casi eccezionali, nessuno di loro viene erudito “all’ultimo”.

11-Una giornata storta capita a tutti ma immagino che dopo una fiera si tirino un po di somme e non sono solo quelle del contante che è fluito in cassa ma anche di come si è mossa la macchina organizzativa, dalla logistica alle hostess, dagli spiegatori agli addetti stampa. Passate del tempo a focalizzarvi sulle lesson learned e sui punti di debolezza da evitare per le prossime oppure avete altri modi per ascoltare eventuali rumors non sempre positivi?
A questo aspetto dedichiamo molto tempo. Non solo tra noi si discute su cosa sia andato bene e cosa sia da migliorare, ma al termine di ogni fiera stiliamo anche una lista di modifiche e di proposte per l’anno successivo: verba volant, scripta manent.

12-Giusto! Errare humanum est, perseverare autem diabolicum!!
Come è percepito il senso di appartenenza aziendale? Ci sono momenti di teamwork durante i quali venite motivati oppure già il settore in cui interagite e l’atmosfera delle fiere è sufficiente a creare questo forte legame tra dipendente e azienda?
Il nostro momento di teamwork è il gioco: tutti intorno al tavolo, carte alla mano, tabellone aperto, pedine pronte. Cosa chiedere di più? :)

13-Cosa darei per fare un brainstorming giocando un paio di mani a Dark Tales!!
dvGiochi nasce nel 2001 da un gruppo di autori/creativi; in meno di 10 anni il business decolla con collaborazioni internazionali e una rete di partner capillare sul mercato worldwide; nel 2009 un restyling e probabilmente una ridefinizione degli obiettivi strategici. Che aria si respira vivendo ogni giorno in questo ambiente stimolante e in continuo cambiamento?
In realtà la cosa che più mi ha colpito, fin dai primi giorni di lavoro alla dV Giochi, è il clima informale e rilassato che si respira: non mi fraintendere, si lavora sodo, ma si bada poco alla forma e molto alla sostanza. Come spesso avviene nelle aziende di piccole dimensioni, su qualsiasi tema il tuo contributo è sempre bene accetto e le iniziative personali sono molto apprezzate. Inutile dire quanto questo sia gratificante, sia sul piano professionale, sia su quello umano.

14-Veniamo al catalogo:

Bang! Game System: giochi di carte sulla meccanica dell’imperituro gioco del west che si rinnova in chiave Nippo con Samurai Sword.

Wolf Party Collection: dominata da Lupus in Tabula ma arricchita recentemente con uno stilosissimo Dark Tales + espansioni molto apprezzate

One & Fun: per tutta la famiglia con quizGame in chiave Trivial rimasterizzato e novità tipo SpyFall

Maestro: un “timido” approccio ai giocatori non occasionali e agli hardGamer con l’arrivo di Patchistory ma anche con mattatori come Bruges.



Quale di queste quattro categorie senti più nelle tue corde, quale rappresenta lo zoccolo-duro dell’azienda e su quale state puntando per il futuro?
Doverosa premessa: le linee editoriali stanno subendo proprio in questi giorni un re-styiling. Da settembre, sul nuovo sito dV Giochi, compariranno anche le nuove “categorie”. 
All’inizio dell’intervista ho spiegato di essere arrivata in azienda come “babbana”, ma non ho specificato che il “vizio” del gioco da tavolo ormai l’ho preso anch’io! Samurai Sword resta il mio prediletto. In generale sono una giocatrice light: regole da non più di tre pagine, bluff, un pizzico di strategia e magari un po’ di sana “caciara”, che non guasta mai. Quindi voto a pari merito BANG! Game System e One & Fun.
Una posizione di primo piano nel nostro catalogo continuano a rivestirla i giochi per famiglie e i party game. Ma non temere: nella linea Maestro non mancheranno le sorprese… Abbiamo già adocchiato qualche titolo che potrà tenere i gamer incollati al tavolo (e ora mi ricucio la bocca!).

15-NOVITA’ MAESTRO!!?? Benissimo non vedo l’ora. Samurai Sword non l'ho provato ma mi dicono sia un BANG rivisto e corretto, quindi sei anche una piccola ninja! Meglio starti alla larga! :D
Che possibilità ci sono lavorando in DV di fare un’esperienza all’estero per quei giovani che non si limitano ai confini del bel-paese?
L’80% del mercato di dV Giochi è all’estero. Le opportunità non mancano! Certo, la sede dei nostri uffici resta nella piccola Perugia, ma le trasferte sono frequenti e i contatti con l’estero sono mediamente molti più che quelli nazionali.

16-Fighissimo! Un po ci speravo... CV inoltrato!
Che differenze ci sono tra la realtà dei boardgame in Italia e quella oltre i nostri confini (Europa, US e altro?).
Semplificando, possiamo dividere il mercato mondiale dei boardgame in due realtà: quelle in cui i giochi da tavolo hanno trovato il loro spazio negli scaffali della grande distribuzione organizzata (USA, Francia, Germania), e quelle in cui la “linea maginot” del mass market non è stata oltrepassata. Questa distinzione può sembrare veniale ma da un’idea delle dimensioni e del grado di maturità raggiunto dal mercato. Quello che poi fa la differenza sono i giocatori. Gli stereotipi (spesso molto azzeccati) sono quelli classici: i tedeschi sono molto disciplinati e rispettosi, gli americani amano dadi e zombie, gli italiani sono più “chiassosi”: pizza, baffi e mandolino, insomma. :)

17-Tu vu fa l’ammericano!?
Col nuovo governo tutti hanno iniziato a spingere sulle pari opportunità: secondo te il settore in cui lavori è già a buon punto su questo tema o ci sono ancora margini di miglioramento per le quote rosa?
Ci sono GRANDI margini di miglioramento. Il settore dei giochi da tavolo è ancora maschio-centrico e noto anche un certo livello di pregiudizio nei confronti delle donne giocatrici, che spesso vengono trattate con sufficienza dagli “homo ludens” (le smentite sono più che benvenute eh).   

18-Si in effetti mi sembrava di vedere un sacco di brutti ceffi e poche donzelle! Quelle poche però si fanno rispettare tipo Fiona con Shrek!! L'hai visto il cartoon della DreamWork, almeno quello? ahahah
Sui ludo-blog mi sembra che la bilancia penda ancora molto su noi maschiacci: tra 20 commenti forse ne trovi uno del gentil-sesso. Come mai secondo te?
I ludo-blog sono lo specchio del mercato: maschi che parlano ad altri maschi di partite giocate da maschi. Credo ci sia un forte sbilanciamento a favore dei cromosomi XY. Il perché è presto detto: l’hobby dei giochi da tavolo si sviluppa principalmente nelle associazioni e nei negozi specializzati. Mettiti nei panni di una donna e immaginati di entrare nel locale o nel negozio affollato di giocatori: sarai squadrata come un’entità aliena. Ecco, fuggi a gambe levate!
(rileggendo: ho generalizzato e sono stata un po’ “estrema”. Le suffragette mi fanno un baffo!)

19-Eh beh… una piccola bambolina manga con gli occhi di giada non passa mai inosservata :D
I tuoi hobby fuori dal lavoro: sei come il calzolaio che cammina scalzo oppure anche tu a casa hai una stanza piena di scatole da hard-gamer, carte imbustate e sei maniaca della perfezione?
Piena di scatole! Giusto da poco ho comprato uno scaffale più grande per contenere la collezione. Ma niente bustine, i giochi mi piace maltrattarli. Ancora non ho raggiunto certi livelli di “geekitudine” :)

20-GEEKITUDINE?? E poi dici ai NERD!
Progetti per il futuro?
-Smetterla di coniare parole nuove, tipo la “geekitudine” comparsa qui sopra.   
-Bere meno caffè.
-Contribuire alla pubblicazione del gioco del secolo.


21-Ultima domanda dai che sei andata alla grande!
Che ne pensi di questa esplosione di blog e siti di divulgazione ludica? Tanta fuffa e niente arrosto oppure un’opportunità per promuovere questo mondo di intrattenimento?
Sana, utile e piacevole fuffa: e proprio per questo, una grande opportunità!

Menomale pensavo peggio…. Solitamente a questa domanda alzo la rete di ferro per non prendere la frutta in faccia (cfr. The Bluse Brothers)...  vabbhe questa te la spiego un’altra volta ahahahahah



Grazie per la tua grandissima disponibilità, sei forte zia, oltre che cool hai dei neuroni che frullano… ci rivediamo in fiera e carica bene il team, magari tra i dimostratori vengo a fare una prima esperienza per farmi un po la "scorza" hihihhi :D


8 commenti:

  1. bellissima intervista, aneddoti e dietro le quinte è ciò che ci mancava nel valutare una casa editrice ! Un salutone agli amici Al Bo e Barbara R.

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    1. Thx Leo!
      Lo sai che noi romani scaviamo a fondo... basta non si tratti di metropolitane però... li ci areniamo come il calcare!
      ahahahh

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  2. ho una vaga conoscenza di cosa voglia dire fare azienda e, ad oggi, la più grossa sfida con cui immagino si debba confrontare una realtà di business che opera in questo settore è che il gioco da tavolo è un passatempo che viene visto come "intelligente" o "impegnativo" e ci si deve ancora scontrare con molta gente che pensa "io quando passo il tempo libero devo farlo a cervello staccato" (nulla di male in sensi assoluto eh, per carità). E' però sotto gli occhi di molti il fatto però che questa realtà stia emergendo da una palude, basti vedere che fra le offerte del Prime Day c'era Dixit); dunque la domanda vera che più mi intriga è: come cavalcare l'onda ?

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  3. Contento ci sia piaciuta l'intervista.
    Barbara è davvero fantastica! La sua disponibilità è seconda solo alla sua energia in quello che fa per il mondo che noi amiamo.
    DvGiochi a mio avviso è un po la cartina tornasole di un business che anche se parte per la "nicchia",sta via via decollando x la massa.
    Sento sempre più amici che nelle serate a casa tirano fuori Bang! O altri partyGame tipo Vudù, Lupus, Dixit, rush and bash.
    Grandi e piccoli su un unico tavolo.
    Quello che possiamo fare noi a mio avviso è continuare a trasmettere passione come fa li'nstancabile Leonardo Caviola, come fa Barbara, Dado, MaxT, TeOoh, AndreaBianchin, Simone Mancuso e il gruppo di Pinco, tutta la cricca di Gioconomicon e tantissimi altri, noti o meno noti.
    La massa ormai è critica!! Cavalchiamo l'onda!

    PS.... E poi Kuldran tu lo sai che sono sempre in cerca di un impiego stimolante no?!
    Se unissi l'utile al dilettevole renderei il 70% in + del mio solito 120% ahhahahh

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  4. Bene, allora.........s'ha da gioca !!!!!!! ;)

    vorrà dire che alla prossima fiera forniremo alle varie case editrici feedback ben circostanziati sull'organizzazione dei vari stand...

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  5. Grazie a entrambi, una chiaccherata molto interessante

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  6. Bella intervista!!! Complimenti Albo ti stai specializzando ;-)
    Molto interessanti le parole di Barbara, raro sentire parlare o scrivere sui blog del dietro le quinte di una casa editrice nostrana, un grande applauso davvero! Si nota grande entusiasmo e voglia di cambiare in meglio il mercato e non esserne schiacciati! Brava Barbara e ben lieto dell'apprendere di una maggiore apertura verso noi hard gamer, sempre famelici di innovazione ;-)
    Spero di conoscerti in qualche fiera e di presentarti anche mia moglie, giocatrice e appassionata con i fiocchi, così rafforzerai ancora di più le tue idee sulle quota rosa ;-)

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