venerdì 20 febbraio 2015

Dura lex sed lex


“Generale: Abbiamo vinto di nuovo. Questo è bene. Ma qual è il meglio della vita? Guerriero: La steppa immensa, un veloce cavallo, falchi sul tuo polso e il vento che ti stordisce. Generale: No! ... Conan, qual è il meglio della vita? Conan: Schiacciare i nemici, inseguirli mentre fuggono e ascoltare i lamenti delle femmine. Generale: Questo è bene.”




Quando lo vidi la prima volta ero piccolo, forse troppo… Credo fosse su italia1 o TVR-Voxon o simili… ma stavano già ai titoli di coda.
La tele non era quella di adesso: in cucina era in bianco e nero, in camera dei miei quella “grande” a colori… Non parliamo di mille anni , dei cavernicoli, ma di trenta anni fa circa.
Crescendo abbiamo provveduto a qualche sostituzione e per Natale mi sono fatto regalare da Babbo (…Natale) un video registratore per le VHS (preistoria adesso!).
Con il mio amico Bob detto ErPianca facevamo la spola per il noleggio a quartieri di distanza perché non c’era blockbuster, non c’era internet, non c’era lo streaming, c’erano lunghissime passeggiate per i quartieri vicini, fino ad un blocco di edifici popolari dentro al quale avevano aperto questo buco di videoteca. Appena entravi subito il reparto HOT, non c’era tutela verso i minori, non c’erano i separè, non c’era youporn… Ma noi eravamo così in preda per i film, per quella nuova materia da studiare, che neanche le consideravamo “le femmine”… A scuola venivi insultato se ti avvicinavi a qualche bimba o se iniziavi a capire quanto di meglio poteva dare la vita con loro. La vera figata era spararsi un filmone horror, un trillerone, uno sparammazza, uno splatter, un film di ninja e maestri barbuti sempre incazzati, … e poi… e poi un giorno trovammo quel film… CONAN!
In tele non lo potevi vedere perché vietato ai minori di 18 (credo.. poi vietato ai minori di 14… oggi vedi di peggio al TG delle 20:00!). La tele in camera non c’era, dai tuoi dopo una certa dovevi sloggiare e poi, a dirla tutta, non ce la facevi a tirare dritto fino alla mezza, ti si chiudevano gli occhi perché di giorno avevi menato mazzate con gli amici al parco, avevi fatto 5 km per prendere e riportare Profondo Rosso. Ti eri fatto quasi due ore di sport ed eri un pedalino dopo il calciotto su terrarossa d’inverno!
Quella videocassetta era potente, non era come le altre, si capiva già dalla copertina. Conobbi il film senza aver letto il fumetto, non siamo tutti perfetti a questo mondo, ma quell’attore mi stuprò l’immaginario di bambino: biondo, alto, fiero, tutti muscoli, capelli lunghi, sempre nudo e con la spade di fuori (cit.). Il colpo fu così duro che fino ai 14 dentro di me avrei voluto essere un Austriaco non un Italiano. Disegnavo la bandiera rossa con la striscia bianca al centro. A scuola studiavo l’austria e il regno austro ungarico… “lo vedi che sono dei fighi sti crucchi-tirolesi” dicevo tra di me e pensavo sempre a Schwarzy! Un mito per un bambino come me, un vero barbaro lui, un bambino piccolo e gracile io!
Quegli anni erano chiusi dentro di me come in uno scrigno dentro la stiva di un galeone di pirati in fondo agli abissi. Conservavo quei ricordi con cupidigia e crescendo ho incontrato sempre meno persone affezionate a quei miti. Poi l'alea mi ha messo sul cammino del generale Kuldran, un condottiero dei tempi moderni, un amante dell’arte della Spada e delle mischie!


Senza saperlo le nostre vite si erano intrecciate e toccate chi sa quante volte: lo stesso quartiere, lo stesso liceo, sezioni vicine. Un nano-roscio non passa inosservato quindi quando lo incrociai all’università devo averlo riconosciuto, ma le nostre vite continuarono a sfiorarsi. Poi dopo tanti anni mi trovai ad un colloquio e lo vidi di nuovo, era sempre lui, non mi sbagliavo. Sui volti non mi sbaglio mai: “ha una memoria visiva impressionante” dicevano a mia madre le maestre. E nel tempo sono diventato quasi patologico: se mi dici come ti chiami lo 

dimentico dopo un pico-secondo ma sta sicuro che ti riconoscerò tra vent’anni nonostante i segni implacabili del tempo, i capelli caduti, la pancia sblusata, le occhiaie e tutto il resto. Così anche con Kuldran non ho fatto diversamente, senza troppa fatica visti i colori: “ciao tu stavi all’università, sbaglio? Ma che ti ho visto anche al liceo?”. Senza saperlo muovevamo i nostri primi passi da amici/rivali, parliamo di dieci anni fa… ma è come se ci conoscessimo da sempre io e lui. Stesso maledetto segno zodiacale, con l’indole della competizione e del controllo. Nati a due manciate di dadi di distanza temporale. Stesso amore per lo sport, come lo intendiamo noi, quello di fatica dura, ma dura come la roccia, quella che ti forma, nel caso suo ti de-forma, nel caso mio ti s-colpisce (alla testa). Insomma due facce della stesso token se non fosse che lui è basso io no, lui è roscio io no, lui è intelligente io no e ai giochi da tavolo lui spacca me!!
“Forse abbiamo giocato a D&D insieme?” mi disse lui la prima volta “Non credo, mi ricorderei la tua brutta faccia!” risposi io come una lama ridendo “Beh questa brutta faccia sarà l’ultima cosa che vedrai se non la smetti”… Di lui potrei parlare per giorni e scrivere per anni tanti sono gli aneddoti e le battute ma di sicuro la prima cosa che mi ricordò (con la dovuta immaginazione) fu il mio mito da bambino…


SERATA LURIDA (DI GIOCO!)
Dopo una settimana di perculamenti e preparazione del terreno riesco a tirare nella rete il piccolo gremblin roscio creando un clima teso e competitivo nel quale il generale rende il meglio. Kuldran ha molta più flessibilità di tempo di me, o almeno sembra, così quando gli chiedo di spostare la serata lurida da mercoledì a giovedì non ci mette un secondo per dirmi “Eh sia! Facciamo giovedì” lui risponde sempre come se fosse Massimo Decio Meridio al cospetto del suo esercito di fronte la foresta nera!
Gli altri della cricca fuorilegge tutti fuori stavolta, non si unisce nessuno. In programma lo sverginamento di Burgundy, un titolo che mette soggezione tanto ne ho sentito parlare. Solitamente il gran parlare di qualche cosa mi pone sempre in una posizione più critica, parto leggermente prevenuto quasi per dovere, per il principio di Bastian Contrario che mi appartiene molto. “Sai che figata scoprire che sto gioco è una merda! Che c’è un bug e da anni tutti vanno dicendo che è insuperabile!” e invece come al solito mi devo ricredere perché Voce di popolo voce di Dio è un assioma che si appoggia a dati empirici, a generazioni di teste-di-tufo come me che si ostinano a fare gli splendidi e a prendere paga. 

[Da Whatsapp]
K. “Albo guarda che ho sentito Leo, siamo in tre stasera!”
A. “Ok bro, porta la vasella che mi sento in formissima, ti piego come un campo di grano quando passa Mel Gibson.” Risate e animoticon osceni!
K. “Ridi ora che puoi ragazzo…”
….profusione di insulti e offese agli altri del gruppo che hanno dato buca…

Alle 20:35 arriva Kuldran: “in questo quartiere ci sono più macchine che cristiani, è fastidioso come un riccio nelle mutande!” adoro i suoi cavalli di battaglia.
Al posto della pizza un bel piatto di trofiette al pesto e pachino, tutto fumante e cosparso di feta grattata… La ricetta è chiaramente di Dani ma la mano è mia, infatti lascio tanta acqua di cottura che quando la vede mia moglie mi fa: “non pensavo intendessi minestra di trofie!” ha il mio stesso senso dell’umorismo e per non assistere ai casini che combino ai fornelli si imbusta nel letto con il piccolo come una lettera nella cassetta delle poste.

Finiamo di cenare su un tavolo e apparecchiamo sull’altro, dove la prolunga è già montata, il panno verde copre i segni delle batterie esplose sul legno, patatine, pistacchi birra e fanta!

 Sul tavolo un ambizioso progetto: “Doppietta Feld: dopo averti rotto nella Loira ti do una bella rosolata in belgio a Bruges.. che dici?” ma lui deve filare a nanna presto che pompa business il giorno dopo…

Mentre kitto tutto mi racconta che Cissinho gli ha parlato benissimo di questo gioco.
Io qualche ora prima ho preso la metro con Sniffolo (aka Amigos) e anche lui giù di complimenti per Burgundy: “ma quale Bruges dopo, ci metterete più di due ore se siete in tre e alle prime armi!"


THE CASLES OF BURGUNDY
Titolo da due a quattro giocatori, della durata media di un’ora e mezza che diventano facilmente due se siete alla prima partita ma anche due e mezza se c’è qualche brucia neuroni al tavolo.
Feld come al solito se ne fotte dell’attinenza al contesto e quindi ci fa interpretare dei ricchi principi del quindicesimo secolo ma potrebbe benissimo ambientare tutto nell’italia post bellica o altro, non cambierebbe la sostanza. E di sostanza ce n’è molta anche se i materiali sono essenziali e minimalisti se paragonati a gli ultimi ritrovati della tecnica che ci fanno aprire scatole pesanti tre chili e piene zeppe di tessere spesse un dito! Ma questi sono solo dettagli.

Al centro del tavolo il tabellone dove corre tutto intorno il  conta punti di 100 caselle. C’è un’area per i tasselli segna turno per capire chi è il primo e poi sei spazi (Magazzini) contrassegnati dal simbolo del dado con ciascuno un numero da uno a sei. Ogni magazzino ha i rispettivi spazi per le tessere proprietà e per le merci. A queste risorse si accederà nel proprio turno attraverso i due dadi in dotazione a ciascun giocatore. Si perché il cuore dei giochi di Feld (lo sto imparando in questi ultimi mesi ma me la vendo come se la sapessi da sempre) sono proprio questi dadini simpatici, da molti odiati perché introducono aleatorietà, da altri (mi ci metto con tutti i ricci) amati se sapientemente “dosati”. E Stefan in questo è un maestro, sembra aver trovato l’elisir di lungo-dado quello che ti mette nei guai in alcuni casi, che te la prendi con il fato e la mala sorte ma che in altri casi dona quel tocco di zucchero a velo sul tuo pandoro di combo! E qui le combo ci sono, non lo capisci dal regolamento fino in fondo se non ci giochi: hai solo due azioni a turno e puoi scegliere solo tra le 4 disponibili (più una bonus) ma tra prendere dal tabellone le tessere e piazzarle sulla tua plancetta podere ci passa un mondo di possibilità, strategia e combinazioni incredibili.
Le tessere sono di sei tipi, ognuna con i suoi benefici e così i punti piovono che è un piacere. Per un giocatore-normo-pippa come me è infatti molto frustrante vedere sempre gli altri scomparire alla prima curva e rivederli sotto le docce. Qui ogni cosa che fai, purché con un minimo di ragionamento, ti fa avanzare il tassellino e ti senti uno del gruppo, l’amico di quelli con il ciao e gli anfibi con le siga sull’orecchio e le ragazze intorno!

LA LEGGE DI K.
A. “Dai a te l’onore di scegliere il primo” e passo a Kuldran i tre segna punti colorati.
K. “Stoppa tutto amico, mettete un dito qua!” e ci invita a toccare lo schermo nero del suo smartphone che tiene sul palmo della mano.
A. “soliti barbatrucchi per vincere la leadership?” gli chiedo io ma lui se la ride sotto la barba e intorno ai nostri polpastrelli si accendono dei cerchietti alieni di tre colori diversi, girano, brillano poi si spengono tutti tranne quello di Leonerd! Gli ufo scelgono lui come primo giocatore… resto senza prole e partono gli applausi e qualche battuta sconcia.
K. “si l’ho visto all’ultimo torneo di Puerto Rico a cui sono stato!”… io sbianco e capisco che c’è un lato oscuro della vita di Kuldran che non conosco, sta approfondendo le sue arti da negromante, mi sa che ho fatto male a percularlo di brutto!

Leo parte forte, sto ragazzo è un fenomeno, gli spieghi il gioco e lo fa suo già dal primo turno, merito della giovane età e della barba incolta, penso io! Io faccio copia e incolla delle stesse mosse, quasi prendo le stesse tessere dagli stessi magazzini a tal punto che mi faccio un po schifo e prometto a me stesso di non farlo più. Il generale resta ultimo di turno e arranca entrando subito in modalità “alfa” contro Leo che è l’unico al tavolo che può tenergli testa.
Per ogni fase cinque turni e qui subito il mio errore da regolamento: refill di tessere ad ogni ROUND invece che a fine fase (come è giusto che sia) e questo crea molte più opportunità e velocità nel gioco. Quando vedo le scorte ridursi a colpo d’occhio capisco di aver letto male e dalla seconda fase rientriamo nei canoni dell’autore abbandonando licenze poetiche. Non manca qualche offesa accettata per forza di cose!

Dalla seconda fase mi metto in testa di turno e capisco subito che la cosa rende bene: la mia strategia è fottere le migliori risorse per poi impiantarle sulla plancia ma i dadi mi odiano e l’unica cosa che riesco è vendermi alla grande un gruzzolo di merci che mi fa da fionda sul contapunti.
Leonerd però è un fiuta combo e appena inizia a capire quale è il modo più veloce per triplicare le mosse lo fa istallando castelli, piazzando tessere città per poi ripiazzare castelli e sverniciarmi di sesta piena!
Kuldran mastica amaro e snocciola il suo solito mantra sottovoce: “Mh… mi sono mosso male al primo turno, avrei dovuto chiudere meglio quella parte, ora ho una mossa obbligata” per quest’ultima l’ho ribattezzato Zugzwang anche se a scacchi non l’ho mai visto muovere un pedone!
A metà partita Leo chiude un paio di città e prende bonus come se piovessero, grazie alla prima posizione di turno pesca tessere moltiplicandole come nelle parabole bibliche. Il suo cilindro blu gira la curva dei 45 punti che sto ancora a 12.

Solo una barba rossa può sconfiggerne altre due!
Kuldran non si arrende e tra un “mossa debbbole” e un “dannazione!” inizia a dare il meglio di se: capisce che nessuno sta puntando sul bestiame e inizia a far razzolare una mandria di porci sul suo podere. Ogni volta questi gli rendono nuovi punti più quelli di prima… è come quando tua madre ti da uno schiaffo e poi “ora falla finita o ti do il resto!”… lui prendere resto scontrino e transazione eseguita e recupera il piccolo nerd arricciandomi l’asfalto sotto le gomme mentre mi passa a due millimetri con il dito alzato!
Sono chiuso tra sti due molossi e sento puzza di palle bruciate tanto sto sudando sulla maledetta sedia: copioincollo l’atteggiamento di Kuldran e dopo aver dato uno sguardo alle plance avversarie capisco che nessuno sta spingendo sulle tessere conoscenza quelle che poi fruttano le macedonie di punti a giochi chiusi. Ne compro quante posso e le piazzo a chiudere tutta la plancia. Prendo le tessere bonus e ricucio un po’ il gap ma quando anche il mio tassello 100 è sullo zero e riesco a rivedere il loro stop lampeggiante ecco che la quinta fase si chiuse e tutti a casa.
Kuldran il Rosso, Leonerd il DUE, Albo...3!

Alla conta finale Leonerd sfiamma dallo scarico arivando a 176 ma il gigi-la-trottola-roscio gli ha tirato un tiro mancino (visto che lo è tra le altre cose!): ha visto che gli mancava una tessera animale per chiudere tutto e gliela ruba pur avendo finito gli spazi per piazzarla sul suo reame… un vero board-game-motherfucker

Io sto all’ultima mossa che piango perchè all’appello mi manca l’ultima tessa lavoratore per correggere un dado-sbagliato quando Leo si collega e in tre secondi mi suggerisce una combo: "vendi le merci, perndi pepita, compri dal centro, piazzi l’edificio, sfrutti il bonus e piazzi la miniera!" O_O resto a mandibola spalancata e mi dico “ah ma allora è così che questi pensano mentre giocano e io mi gratto faticando come un fachiro che ingoia un’elefante?” stanotte ci ho ripensato a quella combo ma ancora non l'ho capita: "se funziona allora ok, andata!"
Kuldran quasi vomita! “Bleah! NO non devi aiutarlo! Deve imparare da solo!” mi fa sentire una femmina.
Finisce in testa re Kuldran incontrastato signore dei poderi della Loira, protetto del suo amato dio barbaro…

IL DOPO GARA
Giornalista: “in una precedenza intervista non aveva negato di sentirsi sicuro, come fosse protetto dagli dei. Cosa ha da dire dopo questa vittoria?”
K. “Crom è diverso. Lui è forte; se muoio andrò al suo cospetto. Mi chiederà: qual è il segreto dell’acciaio?, e se non lo saprò mi scaccerà dal Valhalla e riderà di me. Questo è Crom, il gran dio dei monti!”
La giornalista impallidisce!
Giornaista: “lei invece è arrivato DUE, come si sente ad aver preso paga dal suo amico e maestro di spada Kuldran?”
L. “Ma no, è stata solo fortuna, ha visto che volevo chiudere il pascolo e mi ha bloccato togliendomi 22 punti che sono stati utili a tenermi dietro e non superarlo”.
Giornalista: “e lei invece? La vedo deluso, spossato, stanco, quasi provato direi?”
A. “si questa volta mi sentivo proprio bene, pensavo di potercela fare, mi ero preparato, speravo nella buona sorte ma i dadi mi hanno riso contro, come se una mano invisibile cospirasse alle mie spalle. Una dura lezione da digerire ma pur sempre una lezione del maestro rosso, ho imparato che è meglio non vendersi le palle del toro prima di avergliele afferrate!”

CONSIDERAZIONI FINALI
Gioco D E F I N I T I V O!! Quanto si dice "la tua fama ti precede" ebbene impossibile mettere bocca su questo capolavoro, e l'ho giocato una sola volta. Durante la partita non hai mai tempi morti, non ti distrai, hai modo di guardare cosa fanno gli altri, hai tempo di pensare. I dadi introducono aleatorietà ma tramite una meccanica che offre tante vie di fuga e fattori correttivi è impossibile non trovare un'alternativa che ti permetta di seguire il tuo ordito.
Fanculo ai materiali hi-tech a me questo gioco piace veramete e sono curioso di rigiocarlo sia in due che in quattro perchè se tutti dicono che spacca... SPACCA anche in due e quattro!

Mi brucia ammetterlo ma Sniffolo aveva ragione: ci mettiamo due ore e un quarto a finire, così salta Bruges ma riesco a tenere i due ancora al tavolo con Biblios.
K. “Si un giochino simpatico” dice Kuldran dopo la partita.
A. “Beh si niente di impegnativo” dico io.
K. “Si ma vi io rotto il culo anche a qui… e QUESTO è BENE!” ridendo a bocca spalancata


Purtroppo se ne vanno tutti che non è neanche l’una… come fare per prendere sonno, mentre ripenso ai momenti topici della  partita e a come avrei potuto vendere meglio la pellaccia pelosa…. L’unica cura per l’insonnia che trovo è alzare le mani al ciel....

“Crom! Non ti ho mai pregato prima d'ora, non saprei come farlo. Nessuno, nemmeno tu ricorderai se eravamo uomini buoni o cattivi, perché abbiamo combattuto, o perché siamo morti. No, ciò che conta è solo il coraggio, e che due si son battuti contro molti, ecco cos'è importante! Tu ammiri il coraggio Crom, quindi accogli la mia unica richiesta: fa' sì che mi vendichi. E se tu non m'ascolti, allora va' alla malora. (Conan)”

13 commenti:

  1. Per tutti gli dèi pagani che gran bel gioco !!! Io solitamente quando vedo dadi mi si torcono le gonadi, eppure il vecchio Stefan ti consente di pianificare coi dadi. Partite tirate, in cui se non ti metti a cercare il settimo senso non le vinci, specie se sei al tavolo giusto !!! E' un gioco pieno di alea (tiro di dadi, tessere estratte all'inizio di ogni fase, etc) eppure madama Fortuna non si mette in mezzo a decidere chi deve vincere, come se fosse una dama che getta le armi a casaccio ai piedi di un gruppetto di gladiatori mentre li guarda ammazzarsi con quello che capita. L'altro mio fratello-separati-nella-culla-ricciolone (con l'altro mio fratello-separati-nella-culla ho condiviso molti campi di battaglia, ma questa è un'altra storia) è adeguatamente cattivo e motivato, ma non è ancora sufficientemente tagliente e sottile. LeonErd è un ottimo giocatore (ma non glielo dirò mai in faccia) ma è vergognosamente troppo buono, impietoso quanto una puntata di Winnie Pooh, quando l'ho visto aiutare l'avversario.....la stessa delusione che puoi provare andando a letto con la Johnasson e scoprendo che ha il manico !!!!!

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    1. Mitico Kuldran, non hai capito la mia lungimirante strategia alla sunzy: ti faccio vincere qualche battaglia per farti sentire sicuro e abbassare la guardia, poi ti batterio ad Imperial trascinandosi col carro davanti le mura di Troia uaaahahaaa.

      "In questa vita o nell'altra avrò la mia vendetta" (cit.)

      Solo tu potevi rovinarmi l'immagine della Johansson.... Ma va vaaaaa maldito!!

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  2. Grandissimo Albo! La preghiera finale a Crom chicca assoluta :--)
    Quoto tutti i giudizi positivi detti su Sburgundy, come lo chiamiamo noi. È di gran lunga il mio Feld preferito e forse il titolo a cui ho giocato di più... Per cui occhio ad invitarmi per la vostra rivincita bwahahahah ;--)

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    1. Eh chi ti invita al massimo ci autoimbuchiamo a casa tua per regalare Aquasphere alla neo-nascenda ... Si sa che i bebé preferiscono Feld!! Uhuhuhhhu

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    2. Hihihi sicuramente le piacerebbero anche Bora Bora e Nell'anno del dragone :)

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    3. Eh beh...ancora deve nascere e ha già un credito di tre Feld... altro che la crisi italiana con 40k€ di debito a cranio!

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  3. Dimenticavo, l'altro giorno passa da noi un'amica che voleva qualche gioco in prestito dalla mia possente libreria IKEA x la settimana bianca:
    Lei: voglio quello con le isole
    Io: Hawaii?
    Lei: no!!! Quello con le isole e i dadi!!! Ci giochiamo sempre!
    Io: coloni di Catan ????
    Lei: No!!!! Aspe... Questo!!
    E tira giù Burgundy...
    In realtà sarebbero i castelli della Borgogna ... Però in effetti potrebbero essere pure isole... O la ricetta di una crostata o la composizione della cura per le emorroidi... Ma alla fine chissenefrega!!! Il gioco gira, le combo se ti riescono godi, puoi pure fare bastardate e l'alea la DEVI controllare... Insomma Giocone che mi DIVERTO a giocare :--)

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    1. Cissinho l'amica del gioco ero io con la maschera alla Diabolik.. Ora ho il tuo sburgundy e per riaverlo dovrai comprarmi Navegador.... O Imperial o Caverna o.... A te la scelta ihihihih

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    2. Cioè mi state dicendo che Navegador in offerta su Amazon ancora nessuno ha clikkato???? ;)
      Dai se lo prendi lo possiamo tenere al sicuro da me così Dani non lo scoprirà mai bwahahah

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    3. Nooooooo, diavolo tentatore!!!!
      Sapevo di non dover scegliere te come sponsor per la cura disintossicante!

      Tolgo dal carrello un po di titoli e lascio il giusto...
      PS: guarda che se ritrovo le scatole smozzicate dalle piccole ti denuncio per "circoncisione" d'incapace ahahahauuuuuuuu

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    4. Navegador è in fase di acquisto.....

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  4. di Feld preferisco Trajan, ma solo perchè molto più cervellotico e se ti riescono le combo lì usando bene le vaschette ti DEVI alzare 5 minuti dal tavolo per andare a sfogare la goduria al bagno al fine di tornare lucido !!! Però SBurgundy gli sta a rotella

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