Scendo dalla macchina ed infilo la scarpa in una
pozzanghera!! “Mizzeka che sfiga! Esco
due sera l’anno e una ti pare che non coincida con il giorno più piovoso della
capitale?!”.
La mattina butto un orecchio alla tele e ma quando arriva il
meteo si sveglia LA e mette su Alvin e i ChipMunks! Mi sfugge la notizia…. “Dalla sera arriverà il diluvio universale…
Noè è intervistato sul TG5 mentre compra le galosce di PeppaPig da Decathlon a
19,90… l’arca l’ha fatta revisionare da Fincantieri ed è pronto al varo intorno
le 21!”. Ma tutto questo chiaramente non lo sento.
Esco per portare il piccolo all’asilo e sembra di essere a
Miami con 50 gradi all’ombra ma Orazio Kain che non suda neanche a spruzzarlo
con un vaporizztore per ambiente… io al contrario suo perdo acqua nello spazio
tra i calzini e l’orlo dei pantaloni che sembro un clown nel suo cavallo di
battaglia della piasciata a fontanella! Salgo di nuovo a casa e tolgo il
maglione e metto un giubbino-ino-ino primaverile, poi finalmente sgualcito come
la faccia del Grande Lebowski parto alla volta dell’ufficio.
La sera esco tardi, tiro dritto a casa giusto il tempo per portare
il latte e prendere lo scooter…. Dall’alto arriva una nube che quella di Indipendence
Day sembra il cumulonembo di fantozzi…. Praticamente un muro orizzontale nero
sulle teste di tutta Roma. “Amò prendo la
macchina che non si sa mai se fa due gocce!”… ma fuori fa un caldo da
beduini in bermuda.
Tempo di fare casa San Lorenzo, che si scatena l’uragano
Katrina. Facendo un parallelismo con 50 sfumature di meteo: “Da noi non piove, sgrulla forte… anzi
abbestia!”. Un portale spazio-tempo
teletrasporta nel quartiere universitario tutta l’acqua delle cascate del
Niagara. Le strade della capitale sono note per non reggere “du gocce” figuriamoci una mareggiata
quindi in pochi minuti diventano rigagnoli, e laghi come se non ci fosse un
surriscaldamento globale…. Io a fatica spanno il vetro con gli ultimi sbuffi di
aria condizionata… poi apro lo sportello e infilo un piede in mezzo metro
d’acqua… dicono si chiamino pozzanghere ma io me le immagino più come delle
piscine abusive temporanee.
La pioggia è spazzata via da un vento freddo tipo Siberia e
quando le gocce ti colpiscono fanno male tipo gli spilli di Jet-Lee in The-One!
Una raffica di pizzichi sul volto ghiacciato che preferiresti farti l’epilady
sullo scroto piuttosto!
Nella macchina di quattro metri per tre per un volume totale
di qualche tonnellata di litri d'aria riesco a trovare solo un ombrellino di finta
plastica che assomiglia più ad uno scottex incerato. Il manico è a faccia di Geisha
che ride di me e si richiude in un comodo cilindro dove, una volta bagnato, per farlo rientrare
ci vuole la forza di Fudo della Montagna con la fascia di Kaku.
Arrivo al Victorian
Monkey, una delle ludoteche più in del quartiere San Lorenzo di Roma: sono fradicio come Lola Star dopo uno show!
A differenza degli altri venerdì stavolta optiamo per andare
nella ludoteca dell’amico/autore Marco
Maru che ci prenota un tavolo per sei dove poter giocare a the Gallerist con tutta comodità, per
quattro ma occupando quasi il doppio vista la ricchezza dei materiali!
Kuldran è da un po che non lo vedo e con Cissinho cogliamo
l’occasione per una rimpatriata su territorio neutrale visto che nelle
rispettive case la prole è sotto effetto Augmentin!
Arrivo per primo ma mi intrattengo con una rossa Leffe doppio malto che mi apre lo
stomaco per un paio di panini a base sfilatino, wrustel e intrugli speziati; un
toccasana per il mio colon alterato da stress e notti in bianco!
Dopo poco arriva Cissinho anche lui bagnato tipo zuppa del
casale ed infine Kuldran con la sua dolce metà e un paio di amiche che si
piazzano su un tavolo per provare l’espansione di Takenoko e una versione
vintage di Cluedo… tutti giochi di Kuldran (chiaramente!) ma che ogni volta si
ostina a farci passare come di proprietà di Paola tanto per fare il figo che
lui compra solo GERMAN DALLE DUE ORE IN SU!
THE GALLERIST
Ultimo impegno del controverso autore portoghese Vital
Lacerda, da molti amato (tra questi ci sono anche io) da molti criticato con
acredine per la sua proverbiale tendenza a creare meccaniche ricche di
materiali, eccezioni e opzioni varie per cercare di realizzare german quanto
più ambientati possibile ma con risultati che molti mettono in dubbio, io
invece adoro.
In the Gallerist i giocatori (da 1 a 4) dovranno
interpretare degli imprenditori chiamati a gestire il business di una propria
galleria d’arte, commissionando opere da artisti sconosciuti o che abbiano già
scalato la graduatoria del gradimento popolare, comprarne quadri, foto,
sculture o tecnologie futuristiche, invitando visitatori, critici o
investitori, pubblicizzando eventi per aumentare la fama propria e dei rispettivi
artisti per poi esporre o vendere le varie opere.
Di base si parte con due
carte obiettivo che indirizzano le scelte inziali ma che obbligano a
definire una strategia da tenere fino in fondo per non rischiare di girare in
tondo e finire tra i gradini più bassi del ranking di gara! Vende o esporre?
Questo è il dilemma… se la prima strada garantisce entrate e quindi denaro da
spendere in pubblicità o per ricevere influenza, nello stesso tempo arricchire
la propria galleria abilita alcuni bonus e permette una certa scalata di
successo degli artisti. La coperta resta stretta come lunga la foglia e per
tutta la partita ci si muove tra quattro azioni in un piazzamento lavoratori
dove ad ogni posizione corrispondono solo due mosse.
La novità di questo gioco che mutua soluzioni ereditate dai Vinhos, CO2 e KanBan troviamo lo
“scalzare” e cioè la possibilità di
attivare un giocatore a fine turno del giocatore attivo se il primo si trova
sulla zona azione dove si piazza il secondo. Questa azione sui primi turni
permette solo una tra le due mosse facoltative cioè spendere biglietti per far
entrare visitatori, oppure acquistare piazzare collaboratori su carte contratto
già acquistate in precedenza… ma verso il finale, quando i dischi dei giocatori
si contendono la fascia alta della track segna punti, essere scalzati significa
anche sacrificare punti vittoria per poter avere azioni bonus.
Questo crea degli improvvisi annidamenti di azioni nel turno
base che sulle lunghe possono affaticare
o viceversa ravvivare al tensione anche se per forza di cose si rischia
di premiare un avversario quando costretti a fare una mossa per i propri
interessi… non farla per non avvantaggiare uno significherebbe penalizzare se stessi e l’altro… un dilemma Amletico.
LA GARA DI ARTI
MARZIANE!
Kuldran e Marco hanno giocato insieme al titolo qualche
settimana prima ma Cissinho è curioso come un furetto al festival delle
caldarroste ed io che amo CO2 e il suo autore, dopo aver assaggiato di sfuggita
questo suino setoloso (qui),
non vedo l’ora di spolparne le carni fino le ossa.
Inizia Cissinho quindi in senso inverso io sono il primo a
piazzare (e a giro gli altri per prendere ognuno una tessera bonus iniziale) ma
poi lui è il primo a muovere e mi scalza inibendomi automaticamente la prima
mossa gratuita.
Kuldran segue astuto puntando su un nuovo pittore, Marco va
su uno scultore già scoperto, io invece compro un contratto per fare l’alternativo.
Cissinho a questo punto compra pure lui un contratto e si
pone nella condizione di poter vendere una volta fatta realizzare la prima
opera al suo artista. Kuldran invece punta sulla pubblicità e pompa i like del
proprio pittore, utlizzando la radio come mezzo di divulgazione e invitando
visitatori con biglietti rosa come se non esistesse un domani. Marco è
silenzioso e armeggia con la sua folta barba appuntita tipo elfetto…. Forse dentro
nasconde qualche collaboratore perché alla sua mossa ne lascia uno nella
precedente posizione a fare le sue veci e a curare le relazioni esterne, pronto
ad essere scalzato in tutto e per tutto da un altro giocatore. Io non me lo
faccio ripetere due volte, lo scalcio e acquisto uno scultore emergente. Metto la
firma tra le mie e inizio a far salire la sua fama.
I visitatori si accalcano nell’atrio della mia galleria così
quando è il momento di vendere le mie opere non me la sento di deluderli ma resto a corto di
pecunia e mentre gli altri vendono e comprano come se non esistesse l’iva, io
resto con i miei due babbei a guardare da un metro e mezzo le tele ad olio del
mio artista zoppo e cerco di raccimolare qualche biglietto per il prossimo
spettacolo.
Dopo qualche giro la meccanica prende il via… ma è l’azione scalzare che inizia a scazzare, cioè a cozzare con l’umore. Quel farabutto di Kuldran per culo in parte e per l’altra parte per astuzia, si lascia alle spalle sempre qualche collaboratore compiacente e viene sempre scalzato di qua e di la. Così sacrificando punti o biglietti visitatore riesce a pompare azioni e ad acquistare per primo i tasselli per il punteggio finale.
Cissinho ed io capiamo così che è il momento di passare alla
fase asta e mettiamo i nostri omini nelle posizioni più indicate per ricevere alla fine la priorità
di scegliere quale tra i tre quadri finali prendere… mossa che si rivelerà
debole come stringere una mano alla spia turca in fuga quando Bond si è appena
incremato le sopracciglia depilate! FIUUUUUU un volo di 35 piani! Mossa
debolissima perché ai fini del punteggio non aiuterà molto…. Poi io ci aggiungo
la solita bolla di aria nel mononeurone dovuta ad eccesso di luppolo e acqua
nei calzettoni… così alla fine vanifico la metà degli omini piazzati e bloccati
per tutta la partita sulle azioni asta.
Quel crumiro di Kuldran invece prende bonus come se stesse
giocando Oscar Pettinari al Flipper con l’amplesso! Marco Maru chiude
contratti, vende opere, invita galleristi e critici d’arte, cura le relazioni
esterne, estrae collaboratori dalla propria barba, sembra la fabbrica di cioccolato di Willy
Wonka ma niente… insegue insegue insegue…
Alla conta finale la spunta Kuldran per una porca manciata
di una ventina di punti… io a 80 faccio da fanalino di coda ma senza l’errore
del mononeurone avrei perso di 4 punti il gradino più basso del podio di
Cissinho…
CONCLUSIONI
Il gioco merita, molto simulativo e ben pensato. Sembra
immenso ma non lo è: le azioni alla fine sono quattro per il piazzamento… otto
per quelle da poter fare ma in generale pubblicità, asta e assunzioni si usano
meno e quindi il giro si stringe. Per questo in quattro anche la mossa di
scalzare si fa sentire con molta prepotenza e mentre in tre giocatori mi aveva
dato un’ottima impressione per ammazzare la noia tra un proprio turno e il
successivo, ora diventa invadente e quasi fastidiosa! Il tema di poter
avvantaggiare inevitabilmente un giocatore lascia un pochino perplessi!
Comunque dettaglio di scalzamento, Miwa e i suoi componenti,
dire che il gioco è superbo è dire poco!
Praticamente stiamo a livelli di assoluta deluxe per quanto
riguarda materiali e accessori vari.
Il Setup di KanBan che svogliava la maggior parte è un
lontano ricordo… il tutto si chiude nel giro di pochissimo.
Anche la condizione di fine che si raggiunge per due di tre
condizioni (biglietti, omini finiti o opere vendute) sembra irragiungibile e
invece in base all’approccio al gioco può arrivare con velocità inaspettata. Per
noi in tutto poco più di due piacevolissime ore! DA RIFARE!
Per chi cercasse The Gallerist lo può trovare chiaramente su Playbazar.it al seguente link qui
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ROOM 25
Quando gli occhi ormai mi si chiudono e l’umidità ha preso
la strada dei piedi per arrivare alle doppie punte dei capelli, intavoliamo il
gioco del cubo tanto per sgrassare la bocca tipo sorbetto.
Il gioco ce lo spiega Marco in pochi minuti e in altrettanti
pochi minuti la partita vola via.
I giocatori sono chiamati a scappare da un insolito cubo che
si sposta e ruota e spostarsi da una tessera all’altra può voler dire salvezza o morte
certa!
Trovare l’uscita è un gioco di deduzione e memoria: si può
collaborare o giocare individualmente, bluffando, pugnalando alle spalle!
Insomma tanta roba!
La nostra partita inizia con il piede sbagliato perché dal
stanza di partenza al centro scopriamo essere contornata da morte assicurata
come un prodotto postale! Balzando di qua e di la, selezionando blind le mosse
e poi agendo in ordine di turno riusciamo a limitare le possibilità…
restringiamo il cerchio…. Il tempo stringe pure lui… tutto è stretto e l’aria
si fa pesante… anche la festa dei giocatori LARP, che dalle 8 fanno un baccano
incredibile, assume delle sfumature soffici e vellutate… i miei occhi pian piano
si velano, li stropiccio poi li abbandono e si chiudono… dalla testa entrano
vaghe parole, tentativi di non morire… ma è troppo tardi…. Sono il primo ad
essere spinto sulla stanza di uscita ma dovremmo essere tutti li nell’ultimo
turno, quello in cui i segnalini sono sull’ottava casella. E invece ci siamo in
pochi e siamo tutti morti! Io di sonno sicuramente e tra mal di gola, mal di
reni e mal di culo per la sonora batosta ricevuta da Kuldran saluto al ciurma e
me ne rivado a nuotare nel laghetto sotto il pianale della macchina….
bel sound !!! io a Room 25 muoio sempre per primo, subendo la peggior uccisione possibile immaginabile. Me dice proprio male. Un saluto ai ragazzi del Victorian Monkey !!
RispondiEliminaVictorian Monkey è un posto top in uno dei quartieri più vivi di Roma... che spettacolo!
EliminaE gli amici Marco Maru e soci rendono il tutto ancora più bello!
BRAVI!
l'azione di sbalzare pesa nella misura in cui un giocatore ha punti influenza per effettuarla, ovvio che all'inizio pesi poco ma può iniziare a pesare già da metà partita, come abbiamo sperimentato con Marco durante la scorsa partita. Ovviamente bisogna anche avere un bel po' di assistenti. per sfruttarla. Il gioco richiede una estrema pianificazione strategica dato che i punti li fai tutti alla fine, ed è questo che mi eccita: vedere che i pezzi si incastrano alla fine per comporre il puzzle, fermo restando che se conosci il gioco riesci a vedere chi sta messo meglio o peggio.
RispondiEliminaGran gioco, da rigiocare assolutamente !!!!
Se Se... tu sei più culo che anima fratello... lo saprei io dove scalzarti con l'azione calcione nel deretano! :D
Eliminaalla prossima ti faccio barba e quello che resta dei pochi capelli ahahahahah
fanciullo, io ci vado a nozze quando mi dai dello sculato in un gioco in cui l'alea è prossima allo 0 ahahahahahahahahaha. Ricordi quando ti citavo "Challenge me!.......Doubt me...." ??? Bene, quel momento è arrivato, e ti è arrivato dritto sulle gengive ahahahahahha
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