Chi bazzica questo blog saprà di certo che nella cricca
siamo un gruppo affiatato su diversi aspetti: tanto german, qualche american
come si deve e molte chiacchiere da bar… E quando dico da BAR intendo proprio a ruota libera, dai motori, al calcio
al…. senza censura!
Così è successo tante volte che durante le pause ricreative
tra un Aquasphere e un Trough The Ages alle due di notte è balenata l’idea di inventare
un gioco in tono autoironico, a cazzo di
cane, un progetto che non la stia a menare pesa su cubetti e meccaniche d’avanguardia.
Noi che di mestiere siamo tutto tranne che Game Designers allora invece di
partire da un genere abbiamo sempre
iniziato a ragionare dal … titolo,
dall’ambientazione, che poi alla fine si sa è solo un pretesto per mettersi al
tavolo e passare il tempo tra amici ma vuoi mettere parlare di contesti
importanti e delicati come la faiga
piuttosto che della fame nel mondo, degli attentati o di ferrovie che solcano
la russia????
Tra i potenziali prototipi inventati negli anni quindi spicca primo tra tutti Topino T’Inculino, un possibile german
di fascia media a base topi (e tope) con interazione intrusiva decisamente alta
e finale a sorpresa. Non siamo mai andati oltre il titolo e qualche particolare
agghiacciante… tipico del chiacchiericcio da bancone con caffè e stravecchio!
Un altro molto in voga qualche tempo fa, un remake Feldiano
a detta di alcuni, sarebbe potuto essere Sburgundy,
progetto abbandonato per un chiaro atto di plagio dal settore cinematografico
con SubBurra…
Sullo stesso genere “sequel” come non citare Terra Fystica, una valida alternativa
ai soliti Nomadi che millantava nuove interracial bilanciate e durature.
Così dal basso della nostra demenzialità colorita a luci
molto rosse e soffuse abbiamo sempre ammirato con rispetto il coraggio di Immanuel Casto e del suo Squillo, più volte regalato agli amici
neo-quarantenni per farsi una botta… di reni… ehm di vita; e immortalavamo
ripetutamente giochi come Orgasmo a
cui il leggendario attore Rocco ha
dato una spinta… pubblicitaria! (vedi prima foto scattata appena arrivati a
Modena Play… altro che la statua dello space marine di warhammer 40.000!!). ahahah, è un ultra marine!
Così proprio a Play 2016, quando stavo per ripartire nella
bat-mobile di Steteo per l’occasione espansa con carrello-porta-giochi dovuto a
trasporto speciale di scatolone StarCraft dello schizzofrenico Cissinho… ecco
che ti becco il gioco rivelazione della fiera modenese (pausa d’effetto...) OPPAI GO!
Albo3: “Mizzeka che sbrande frà!” dico di getto
a Marco Mingozzi (l’autore) mentre
mi alzo dal tavolo di Kepler 3042 dove ho appena finito di friggermi il
gulliver. “ma che è sta cazzfigata di
gioco????”
Oppai significa TETTE in giapponese… me lo potevo
immaginare, ma io sono uno di scarsa immaginazione, uno più toccare per credere stile San Tommaso che
vedere e non toccare tipo Jessica Biel!
Insomma, con Marco scatta la demo, “perché il gioco è in
fase prototipale… pronto per sbarcare il lunario tra piattaforme di
Crowdfunding e pre-produzione” mi dice lui… è passato un mese, ora siamo al
conto alla rovescia….. TIC TAC TIC TAC TETT-TE TOP! BUUUUM
2 GIORNI AL CALCIO
D’INIZIO DELLA CAMPAGNA!
1-Ciao Marco ti va di spiegarmi il tuo gioco e di
raccontarlo ai funboy della cricca nerd?
Oppai Go nasce
da una collaborazione con Max Manga, un commerciante di action figures e altro
materiale anime-manga che molti di voi avranno visto nelle fiere del fumetto e
cosplay. Siamo amici da tanti anni e ci siamo detti, perché non fare un gioco
insieme? Sì, ma deve essere del tuo target (dico io), se no rischi di faticare
parecchio a venderlo. A me poi vengono sempre delle idee mentre guido (sì,
faccio parecchi km ogni giorno). Ho pensato ai vecchi cabinati anni 80 in cui,
persino in Italia, c’erano giochi in cui – con estrema abilità – dovevi cercare
di spogliare le donnine giapponesi. Quando eravamo giovani noi, già il fatto di
vedere una donna nuda, anche pixellata all’inverosimile, era una vittoria. Da
qui nasce l’idea di Oppai Go, ambientato su un’isola in stile Battle Royale e
The Hunger Games, in cui diverse ragazze in mutandine e reggiseno dovranno
lottare per spogliare le avversarie, recuperare vestiti e sfruttare trucchetti
e mezzi dell’isola per vincere e tornare così a casa. La nostra sfida è stata
quella di creare un gioco diverso dal solito, un gioco erotico, a cui
solitamente si “appioppano” meccaniche brutte e mal studiate in stile “tanto il
gioco vende lo stesso”, con una meccanica sorprendentmente studiata e
funzionale, divertente e leggera ma con una struttura che non deluderà (spero)
chi ama giocare da tavolo. Chiaro, non aspettatevi un Rosenberg. Altra cosa
importante, Oppai Go (se riusciremo a produrlo) sarà senza ombra di dubbio il
primo gioco hentai completamente sviluppato in Italia, persino l’illustratore
Yugin Maffioli è italo-giapponese.
2-Eh come ti capisco, negli anni ottanta mi giravo sottosopra le salegiochi per un giochino che meritasse il mio gettone di bronzo!
Come se la passa un autore che come te ha già avuto il
piacere e la fortuna di collaborare con un grande grafico, illustratore,
scultore 3D come Alan D’Amico? Si non fare il timidone… tu che millanti tette
in bella vista e passere come se piovessero pollastre…. Lo so che prima di
questo porno-giochetto hai fatto EverZone…. Racconta racconta…. Come è andata
con il primo e come ti è venuta poi l’idea di far drizzare i peli del pube a
mezzo mondo ludico?
Lo ammetto, è la prima volta che mi
cimento in un gioco di questo genere. Ho collaborato con Alan in passato e
sicuramente posso dire che è un artista a tutto tondo. Molti artisti sono meri
esecutori delle volontà dei capi supremi, dei committenti, ecc. Alan no, lui ci
mette sempre del suo in ogni progetto. È parte attiva. Non si limita a studiare
la grafica ma studia sempre il gioco nella sua interezza, nel messaggio che
vuole veicolare, e propone idee sue, fino a diventare spesso parte del design
suo malgrado. Questa è una qualità ammirevole, oltre alle sue indiscusse
capacità.
3-Alan sta al top... questo è indiscutibile.
Bene bene entriamo nel vivo dell’intervista: tette, culi,
mutandine… mi ricorda tanto la mia infanzia con i cartoni di Lamù, il genio
della Tartaruga con Bulma, Ranma 1/2 e Video Girl-Ai… non è che niente niente
pure tu hai avuto un’infanzia dura come la mia? Poi io ho abbandonato, tu invece?
Io sono
cresciuto con i manga, questo è innegabile. E tuttora sono attento studioso del
cinema d’animazione giapponese. Io personalmente amo però un certo tipo di
animazione giapponese, più d’autore in stile Oshii Mamoru, Kon Satoshi, Shinkai
Makoto, ecc. Forse deluderò alcuni di voi, ma non sono mai stato un grande
follower dell’hentai o del fumetto erotico in generale. Pensate che per
realizzare Oppai Go mi sono avvalso di “consulenti” che spiegassero a me e al
disegnatore quali tipologie di ragazze vanno per la maggiore nell’hentai e come
illustrarle (visto che nell’Hentai le proporzioni sono un mondo totalmente a
sé).
4-Max Manga… parliamo del top del made in Japan qui nella
happy-Italy… parlami di come hai conosciuto lo
zio e da dove è nata l’idea di una collaborazione please che non sto più
nella pelle di apollo.
Massimo Spettoli, titolare di
Max Manga, lo conosco da tanti anni poiché aveva una grande fumetteria a
Bologna ed ero suo cliente dalla fine degli anni ’90 fino al 2006 circa. Poi ha
cominciato a fare esclusivamente fiere e, quando ho cominciato il mio lavoro di
autore-editore di giochi da tavolo (ormai 6 anni fa), abbiamo spesso
collaborato in giro per l’Italia per presentare i miei giochi.
5-A questo punto visto che ti si è sciolta la lingua e che
ai lettori si saranno sciolte le pupille a forza di fissare le immagini di OppaiGo, parlami
anche della tua Winterlair: quando è nata l’idea di creare un brand, quali sono
i progetti, dai svuota il sacco scrotalico… opssss
Molti
si domanderanno perché il nome WinterLair. Io onestamente volevo lavorare nel
mondo del cinema (e in un certo senso ci lavoro tutt’ora). Durante la mia tesi
di laurea, per distrarmi, avevo creato un gioco di carte (parlo del 2010), si
chiamava NINJA shadow forged. All’epoca ero un pischello e adoravo il mondo dei
giochi da tavolo quasi quanto il cinema. Una volta laureatomi, così per
“gioco”, decisi di provare a realizzare davvero NINJA shadow forged con l’aiuto
di alcuni amici illustratori. Ci trovammo in una soffitta a lavorare, che per
l’occasione avevo allestito con vecchi computer riciclati e materiale vario.
Per noi era una tana, un rifugio, e vi lavorammo per tutto l’inverno. Da qui il
nome WinterLair, rifugio invernale. Nel bene e nel male partimmo e – nonostante
le difficoltà, gli errori e le delusioni dei primi tempi – ho tenuto duro, ho
fatto tesoro della mia esperienza e mi sono fatto strada in questo mondo. Oggi
ho diversi contratti con case editrici, fra cui appunto il progetto Oppai Go
con Max Manga, Neko-in con Red Glove e altri nuovi accordi che non posso ancora
svelare.
6-Red Glove, segreti nel cassetto.... dai proprio neanche uno scoop?
Vabbeh torniamo ad OppaiGo! Perché questa trama stile Hunter
games in versione hard-gamer?
Perché era ora che
qualcuno pigliasse un po’ per il c... questa saga! XD No, scherzo. Boh, mi
sembrava un’ambientazione perfetta per creare un’eterogeneità di personaggi
(nella loro omogeneità sessuale), con la possibilità di espandere il gioco
senza limiti.
7-Era Oraaaa!
A chi si ferma alle apparenze potrebbe vedere capezzoli
turgidi e bondage selvaggio, ma sotto la superficie della pelle naked troviamo
anche delle meccaniche che appassionano e spingono verso qualcosa di più
completo rispetto al solito giochino di carte tutto petting e niente arrostri!
Come dicevo prima, una delle nostre sfide (volute!) è stata
quella di portare nel genere dei giochi erotici una meccanica degna del suo
nome.
8-Quando hai pubblicato il post sulla Tana dei Goblin ho
saputo di qualche risposta acerba e censoria… Quasi non volevo credere ai
racconti dei miei amici Nerd… “Ma stiamo scherzando? Se ci tolgono anche le
tette e i culi allora dovremo masturbarci con il catalogo Ikea come in Fight
Club? È questa la vera fine del nostro millennio? Censurare anche chi
sdrammatizza per ironizzare su un mondo che spesso di missila tra america e Russia
per riscaldare il freddo della solita guerra minestrone? Che rispondi a questi atteggiamenti? Dai sputa un po di
veleno che questa è zona rossa giusta.
Il vero scandalo è comparso sul gruppo facebook Giochi Da
Tavolo. Si è creata una vera e propria Civil War (come qualcuno ha anche
scritto) fra chi era pro Oppai Go (e aveva capito che era scherzoso, a
contrario di titoli come Squillo) e chi era contro. Chi era contro aveva
manifestato ideologie sulla mercificazione della donna, e altre cose simili.
Questo gioco non contiene ideologie, è solo un omaggio al mondo manga erotico –
tra l’altro non ci sono scene di sesso ma solo dei nudi, almeno per ora. Io
credo fortemente che, in un’epoca in cui è giusto battersi per i diritti civili
e sessuali, parlo soprattutto della causa gender, è anche giusto sdoganare
certi tabù sessuali che in Italia sono ancora fortemente censurati (tranne
sulle reti mediaset). Insomma, manifestare l’apprezzamento verso la patata o le
poppe la trovo una cosa altrettanto sana e giusta. Chiaro che la donna non è
solo quello, anzi! Ma questa è una chiara e semplice (come siamo noi
maschietti) manifestazione di adorazione nei confronti di un particolare
attributo femminile, a prescindere dal tutto il resto.
9-Altri progetti in canna con il MaxManga?
Stiamo pensando ad un gioco sulle Zitelle ottocentesche, ma è
ancora in fase germinale.
10-??coss.... dalle mega-tette alle zitellacce di corte? Marco Mi stai diludendo!? ahahah
Yugin Maffioli… ma è un mito o no? Mi racconti come vi
siete conosciuti… il vostro primo incontro… come è nata l’idea del tratto di
OPPAI e quanto vi siete divertiti a realizzarlo?
Yugin
è un artista straordinario. Ha una fantasia incredibile ed è anche la gioia per
qualsiasi editore. Infatti è una scheggia nel lavorare, sforna tavole su tavole
in men che non si dica. Ci siamo conosciuti in occasione del progetto EverZone
e da allora siamo diventati grandi amici. Quando è nato il progetto Oppai Go
con Max Manga, ho proposto io Yugin all’editore, e non solo per il fatto che
lui fosse anche di origine giapponese. Inutile dire quanto ci siamo divertiti a
fare questo gioco. Avevo più foto di tette e culi sul mio cellulare che foto
della mia ragazza. Ehm, non tocchiamo tasti dolenti và. XD
11-ahahaha Immagino quante scudisciate ti sarei preso... ma è un duro lavoro e qualcuno deve pur farlo ahahahaha
Chiudiamo con la campagna di CrowdFunding. Ho visto che
siete su due piattarofme… una famosissima, l’altra tanto cara a noi romani la
Giochix: spieghi a chi come me potrebbe inventarsi un gioco (topino t’inculino
l’ho già registrato!) come fare per poterlo inserire sulle due piattaforme e
quanto lavoro serve per potersi proporre nel modo corretto?
Per me (e per l’editore) si tratta della prima esperienza di
crowdfunding “dall’altra parte”. Per l’occasione mi sono affidato a
Giochistarter in tutto e per tutto. Quel che ho imparato è che per affrontare
una campagna bisogna prima produrre il gioco a livello virtuale, ossia fare
tutte le grafiche e il regolamento completo. Poi produrre un mock-up per il
video. PS il video di Oppai Go l’ho girato e montato io. Per il resto posso
dire che è molto importante individuare il target perché figure come Giochix
accettino il tuo progetto. Per il resto, vedremo come andrà... :D
12-Come stanno andando i primi feedback in vista del lancio,
cosa ti aspetti da questa campagna e quali sono i progetti in via di sviluppo
se tutto procede come dovrebbe?
Be’, sicuramente il
progetto sta iniziando a far parlare di sé. Non ci siamo fatti aspettative,
infatti come potete vedere l’editore chiede unicamente la somma per la
produzione del gioco, nulla di più. E per produzione intendo la mera tiratura,
non le illustrazioni. Quindi mi pare una partenza più che onesta, da etichetta
del crowdfunding no?
13-E si! Vedrai che la materia è di quelle che vende... TetteGo! Una buca di arrivo o un trampolino di partenza?
Speriamo non sia un buco nell’acqua XD
GRANDE! Ciao Marco, grazie per il tuo tempo e la tua pazienza. Grazie a te.
Ci vediamo al prossimo club privet di ninfoiate ludiche
:DDDD
Ci mando volentieri l’editore, apprezzerà
sicuramente più di me XD
Non hai citato OCIO AL FROCIO
RispondiEliminaAhahahaha ma quello è un progetto obsoleto... Con topino eravamo andati oltre :))
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